Al Museo di arte urbana aumentata, diffuso su cinque quartieri fuori dal centro, l’esperienza si arricchisce anche grazie all’aiuto della tecnologia.
La street art è un mondo a sé, parallelo e indipendente rispetto ai circuiti abituali dell’arte, dai contorni imprecisi per i non addetti ai lavori. Arte pubblica, arte accessibile a tutti, arte che trasforma la strada da luogo di passaggio a luogo vissuto, rivitalizzando gli spazi pubblici e instaurando un dialogo con i cittadini e i visitatori: ecco la street art per la quale Milano non è nota, ma che riserva piacevoli sorprese. Apre la strada alla conoscenza di questa forma di arte urbana a Milano il MAUA, nuovo non solo perché questo museo a cielo aperto è stato inaugurato ufficialmente il 17 dicembre scorso, ma per la concezione di museo diffuso e partecipativo, che racconta il nostro tempo.
Nella fase progettuale sono stati coinvolti 150 ragazzi e abitanti dei quartieri interessati per la selezione delle opere della propria zona, che sono quindi state mappate e fotografate per arrivare alle 50 opere finaliste. È stata la prima grande mappatura ad oggi realizzata della street art a Milano, finora mai inclusa nei circuiti delle metropoli con un patrimonio diffuso e di alta qualità di arte murale.
A partire dal mural all’Hangar Bicocca Efemero dei celebri fratelli brasiliani noti come Os Gemeos, considerati eroi nazionali nel loro paese, da Niguarda-Bovisa a Giambellino-Lorenteggio, da Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare a Qt8-Gallaratese, ecco in aree periferiche della città 50 opere per costruire, mappa alla mano, il proprio percorso in maniera indipendente oppure per seguire uno degli itinerari guidati (in programma per tutto l’anno, gratuiti e prenotabili su www.mauamuseum.com). Scaricando l’apposita app (BePart), si possono anche vedere le animazioni in realtà aumentata per le quali sono stati interpellati 50 giovani animation designer: da ciò il nome di Museo di Arte Urbana Aumentata.

Galleria diffusa
In via Briosi angolo via Saldini, la Galleria di Arte Diffusa Question Mark, di recente apertura, è uno spazio espositivo permanente legato al graffitismo e alla street e urban art, base di partenza per meglio portare avanti il progetto di galleria diffusa che Question Mark conduce già da diversi anni con competenza e preparazione. Da frequentare per chi è interessato al tema, proporrà anche esposizioni itineranti: www.questionmarkmilano.it.

Da vedere
Al PAC sul muro esterno si trova il grande e discusso mural di Blu – ed Ericalicane – street artist italiano di livello internazionale, considerato persino più importante di Bansky, che ha dipinto anche la parete del centro sociale Conchetta e altri muri milanesi (www.blu blu.org). All’Ortica entro il 2019 saranno completati tutti i murales dedicati al quartiere dove la memoria è dipinta sui muri, accessibili con tanto di mappa e app multimediale (www.orticamemoria.it).

I più grandi
Tra i murales milanesi più grandi spicca quello in via Ascanio Sforza 85, sull’ex edificio industriale Sacofgas, riconvertito in spazio multifunzionale a vocazione artistica, realizzato dallo street artist argentino Elian, che ha dipinto sui muri di mezzo mondo: 800 metri quadrati di colore, linee e forme geometriche di forte impatto. Altrettanto esteso è quello sull’ex fabbrica dolciaria in via Barrili angolo via Isimbardi, opera di 1010, street artist tedesco.

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