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Terra Brigasca: una lingua, una terra, una cultura proprie

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La più piccola minoranza linguistica italiana: così vengono definiti oggi i Brigaschi, popolo montano dell’area franco-ligure-piemontese dalle radici occitane. Chi sono? Dove abitano? La loro terra, la Terra Brigasca appunto, è oggi spezzettata tra tre regioni e due Stati diversi. Zona di montagna, radicatamente alpina e pastorale, la Terra Brigasca porta su di sé i segni di una cultura e di un retaggio comuni smembrati dalle macchinazioni della storia: tra abbandoni e ritorni, è un territorio di confine vivo e vibrante, una sorta di selvaggio west tutto da scoprire. Ma, prima di tutto, da conoscere e rispettare nelle sue peculiarità.

Cos’è la Terra brigasca

Partiamo dal territorio, dunque. Cos’è la Terra Brigasca? Dove si trova, e qual è la sua peculiarità? Siamo al confine tra Francia, Piemonte e Liguria, nei lembi di terra che si intrecciano a cavallo delle Alpi Marittime e si stringono attorno alle pendici del Monte Saccarello. Centro primario di questo territorio era il comune (allora piemontese) di Briga Marittima, in Val Roja, caratterizzato da una società e da un’economia di tipo prevalentemente pastorale: a Briga erano poi collegate un gran numero di borgate nelle vallate limitrofe, come l’alta Val Tanaro o l’alta Valle Argentina.

È il caso ad esempio di Realdo, in Valle Argentina, fondato tra il XV e il XVI secolo dai pastori brigaschi di provenienza roiasca in cerca di nuovi pascoli per le greggi e che con il tempo divenne non soltanto il punto di riferimento per le varie borgate minori al di qua dei colli Sanson e Collardente (tra cui Borniga, Pin, Abenin, Craviti, Ciapapè, Vesignana, Frasciu e Case Carmeli), ma anche punto di snodo per i commerci tra le valli, soprattutto per quanto riguardava la lana.

Realdo era anche l’ultimo avamposto del regno sabaudo sul confine con quello genovese: il confine separava tra loro gli abitati di Realdo e di Verdeggia, quest’ultimo pure di origine e cultura brigasca ma politicamente legato alla Liguria anziché al Piemonte. Politica a parte, le varie aree brigasche avevano dei tratti in comune: una lingua propria, tanto per cominciare, ma anche usi, costumi e tradizioni caratteristiche. Allevavano inoltre una varietà di pecora autoctona, la pecora brigasca appunto, che ben si adattava a queste terre di montagna aspre e impervie.

A cambiare definitivamente la situazione furono gli accordi di Parigi del 1947, i trattati di pace postbellici, quando il territorio brigasco fu diviso tra Italia e Francia. Briga Marittima passò ai vicini d’oltralpe e divenne La Brigue, nel distretto delle Alpes Maritimes. Al Piemonte restarono Briga Alta (composta da Upega, Carnino e Piaggia) e Viozene, frazione del comune di Ormea. Alla Liguria toccarono invece sorte Realdo e Verdeggia, afferenti al vicino comune di Triora. Così la politica allontanò ciò che le tradizioni e la storia avevano unito.

E oggi?

Oggi la Terra Brigasca non ha uno statuto autonomo, né lo cerca: i brigaschi si sentono convintamente italiani, non hanno velleità indipendentiste, ma hanno mantenuto e recuperato una forte coscienza di gruppo. Sono la più piccola minoranza etnico-linguistica d’Italia e grazie al un forte lavoro di studio e ricerca stanno salvando dall’oblio testimonianze e tradizioni della zona. Ogni anno, a rotazione, nei paesi della Terra Brigasca ligure, piemontese o francese si svolge un raduno molto partecipato, che raggruppa tutti i brigaschi e i loro discendenti e che per qualche giorno ripopola queste belle vallate di confine.

I paesi della Terra Brigasca

  • La Brigue (Francia)
  • Morignole (Francia)
  • Briga Alta, comune sparso composto da Upega, Carnino e Piaggia (Piemonte)
  • Viozene, frazione di Ormea (Piemonte)
  • Realdo, frazione di Triora (Liguria)
  • Verdeggia, frazione di Triora (Liguria)

Baviera Orientale, ricca di gusto e sapori

Baviera: Brotzeit e salsicce in riva al fiume

La merenda è parte della cultura bavarese, si chiama Brotzeit.

La si può consumare a bordo di un battello a Passau o dalla riva guardando gli edifici specchiarsi nell’acqua a Landshut.

Ordinando il Brotzeit si riceve un tagliere che abbonda di prodotti locali. Numerosi i formaggi, i salumi e gli ottimi Bretzel.

Il Würstel bianco bavarese (Weißwurst) è un delizioso must della zona ed è inevitabile accompagnarlo con la senape dolce (Bayerisch Süßen).

A Regensburg si trova un locale storico in cui assaggiare la salsiccia di maiale cotta alla griglia, la Historische “Wurstküche” (letteralmente, storica cucina della salsiccia). Nel XII secolo era la mensa per i costruttori dell’adiacente Ponte di Pietra, simbolo della città e accesso al centro storico Patrimonio UNESCO.

Sorsi di birra fresca nei Biergarten

Il Biergarten (letteralmente, giardino della birra) nasce dall’usanza di mantenere la birra fresca conservandola dentro a cantine sotto grandi alberi di castagno, che si sviluppò man mano nei punti vendita e ristoro che conosciamo oggi.

A Passau il biergarten più grande di tutta la città è al ristorante Hacklberger Braeustueberl, che produce birra con la stessa tecnica dal 1600.

A Straubing, al ristorante Zum Geiss e al ristorante Karmeliten, si possono assaporare alcuni degli svariati mille tipi di birra presenti, guidati da esperti sommelier della birra.

La birra “Luggi” è stata realizzata da Karmeliten nel 2018 in onore del Duca Ludovico, profuma di limone e mela verde. La “Mein Aventinus” TAP6 di Schneider Weisse ha vinto l’argento alla World Beer Cup 2018 di Nashville, USA.

Nello stesso stile dell’Oktoberfest di Monaco, ad agosto si festeggia il Gäubodenvolksfest, festa della birra e dell’agricoltura. Attira un milione di visitatori ogni anno, ma rimane comunque meno conosciuta, quindi più genuina, rispetto all’evento della Capitale.

La lanciatrice di canederli

Deggendorf è la patria di un’altra specialità bavarese, i canederli.

Una leggenda racconta che nel 1266, durante l’assedio da parte delle truppe di Ottokar di Boemia, una donna di Deggendorf lanciò un grosso canederlo a una spia nemica che stava controllando la situazione dei cittadini.

Ottokar dedusse, quindi, che la città avesse provviste sufficienti per resistere all’assedio per mesi e decise di ritirarsi.

Alla donna che salvò la città è stata dedicata una statua nella via Schlachthausgasse, a pochi passi dal ristorante Zur Knödelwerferin dello Chef Helmut Kurz.

Nel ristorante si può provare lo Knödelmenu, che si compone di quattro tipi di canederli fino al dolce incluso, oppure mettere le “mani in pasta” grazie ai corsi di Helmut.

Dolci tradizioni

A Straubing ogni quattro anni si celebra l’Agnes Bernauer Festspiele, un festival in onore della tragica morte di Agnes Bernauer.

Figlia di un barbiere di Augusta, fu affogata nel Danubio il 12 ottobre 1435 per aver sposato segretamente il duca Albrecht III.

Al Krönner Cafè, famiglia di pasticceri dal 1759, si può assaggiare una ricca torta dedicata ad Agnes fatta di diversi strati di meringa, mandorle e crema al caffè.

Piazza Theresienplatz a Straubing

Si torna ai fornelli a Landshut.

Nella cucina dell’elegante Hotel Ristorante Fürstenhof c’è André Greul. Lo chef tiene corsi di cucina e griglia, nei quali insegna a preparare uno dei più buoni dolci bavaresi, la Kaiserschmarrn e gli Spätzle, gnocchetti di forma allungata.

La Kaiserschmarrn è una crêpe spessa tagliata a pezzetti che va rigirata in padella velocemente con lo zucchero caramellato perché si amalgami uniformemente. Viene servita cosparsa di zucchero a velo e accompagnata da marmellata di mirtilli o purea di mele.

Per la preparazione degli Spätzle lo chef si è munito di un piccolo tagliere e una spatola. Con la spatola ha steso parte dell’impasto sul tagliere e poi, con rapidissimi movimenti, ha “tagliato” l’impasto in tante piccole striscioline che ha fatto cascare direttamente nella pentola piena di acqua bollente.

Il viaggio gastronomico si conclude in dolcezza con una visita alla pasticceria Confiserie Simon.

Guidata da Walter Simon, pasticcere pluripremiato, si trova a Passau, l’affascinante “città sui tre fiumi”.

Simon ha creato un cioccolatino chiamato Goldhauben, che si ispira a una tradizione della città.

Il Goldhauben, il cappuccio d’oro, risale alla fine del XVIII secolo, quando i cittadini iniziano a usare materiali costosi come oro e argento per il loro copricapo.

Negli anni diventa simbolo di una posizione sociale elevata e viene indossato dalle donne in occasioni speciali cerimonie, celebrazioni e grandi sfilate.

Con il tempo si è formato un gruppo di donne benestanti di Passau chiamato Goldhauben Frau che esiste ancora oggi e si dedica ad attività di solidarietà nei confronti dei bisognosi.

Simon realizza in loro onore praline nella forma del cappuccio d’oro, fatte di tartufo di albicocca e noci, con una coda di cioccolato fondente con scaglie di mandorle caramellate, il tutto cosparso dalla polvere di una foglia d’oro 23 carati.

Il pasticciere insegna ai turisti a realizzare il cioccolatino invitandoli nel grazioso cortile della pasticceria.

I cioccolatini Goldhauben di Walter Simon a Passau

PER INFORMAZIONI:

Stetti un poco e uscii dal mondo

Itinerario tra fede e natura in terra aretina, inseguendo l’aura di San Francesco.

Con una sosta al Piccolo Museo del Diario per “ascoltare” i cassetti della memoria

Nord della Toscana on the road: borghi e città da scoprire

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La Toscana è una regione stupenda, ovunque vai ti innamori. I borghi, la sua cucina, i suoi profumi e tanti luoghi particolari da esplorare oltre le solite mete. Oggi partiamo, esploriamo il nord della Toscana on the road, un viaggio per scoprire alcuni borghi e particolarità tra storia e natura.

Questo è un percorso perfetto per un weekend lungo o da fare durante un ponte nell’arco dell’anno, 3 o 4 giorni per conoscere una zona che ha davvero tanto da raccontare e che personalmente, riesce sempre a stupirmi.

Bianco come il marmo, bianco come il lardo

Partiamo dal confine della Toscana, quel lembo di terra che si avvicina tanto alla Liguria e che è avvolta dalle Alpi Apuane.

Carrara è la città del marmo per eccellenza. È un borgo piccolo e particolare, ricco di street art. Consiglio di lasciare l’auto presso Largo Nelli e Orlandi “Garibaldini”, dove è presente un piccolo parcheggio piuttosto vicino al centro e da lì iniziare l’esplorazione. Da Piazza Alberica raggiungete il Duomo e la bella Statua del Gigante. Queste vie sono ricche di street art, piccole opere che si nascondono tra le porte e i negozi, aguzzate bene la vista, ne troverete di ogni tipo!

Dopo aver esplorato Carrara, consiglio di avvicinarsi alle cave di marmo. La strada è decisamente impervia, ma la visita alle cave e al museo è qualcosa di incredibile, permette di comprendere da vicino un lavoro antico, in una delle terre che ha dato la materia prima per realizzare opere incredibili ad artisti del calibro di Michelangelo e Canova.

cave di mamro colonnata

Ci sono numerosi tour guidati per poterle esplorare, vi consiglio il MarmoTour Michelangelo, che dall’Antica Stazione di Ravaccione vi permetterà di scoprire una cava di marmo ancora attiva e di vedere il bellissimo murales di Ozmo dedicato alla Genesi di Michelangelo. Il tour si conclude presso la Cava Museo Fantiscritti.

murales ozmo cave di marmo colonnata

Se avete ancora tempo, oppure il giorno dopo, non perdetevi il bellissimo borgo di Colonnata. Qui potete visitare il piccolo borgo, degustare il famoso lardo e raggiungere il murales di Kobra dedicato al David. Questo è un murales insolito, si raggiunge con un trekking nella natura, seguendo il sentiero cai 195 fino alla cava di marmo in cui è presente il murales in tutto il suo splendore.

Nord della Toscana on the road: borghi e città da scoprire - david di colonnata

Unica difficolta, il parcheggio, a Colonnata è difficile parcheggiare vicini al centro.

La città delle 100 chiese e il campo dei miracoli

Immancabile nel vostro tour nel nord della Toscana on the road, una tappa a Lucca vi darà grandi soddisfazioni. Capirete camminando per le sue vie perché viene chiamata “la città delle 100 chiese”, ne troverete in ogni via e piazza, sono tante e tutte affascinanti, a partire dal Duomo di San Martino.

Fate una sosta a Piazza dell’Anfiteatro, una piazza ovale, dove sorgeva un tempo l’anfiteatro, ora circondata da case di origine medievali, non è solo splendida, è anche ricca di locali e negozietti di souvenir, perfetta per fermarsi a mangiare o acquistare un ricordino.

piazza anfiteatro Lucca

Lucca è anche la città di Puccini, potete visitare la sua casa natale.

Lucca, la città di Puccini

La vera chicca di Lucca però, sono le sue mura. Una cinta muraria perfetta che circonda il centro storico, ideale per delle belle passeggiate osservando la città dall’alto!

A circa una mezzora di auto da Lucca possiamo proseguire il nostro on the road nel nord della Toscana a Pisa, la città celebre per il Campo dei Miracoli che con la sua maestosità affascina turisti da tutto il mondo, conserva delle belle particolarità.

pisa, campo dei miracoli

Non manca la street art, dal murales di Ozmo dedicato a Galileo Galilei in Via Conte Fazio o dal grande murales “Tuttomondo” di Keith Haring in P.za V. Emanuele II. Non perdetevi una passeggiata lungo l’Arno e una visita presso l’Orto Botanico della città.

Una gita nel paese di Pinocchio

Per questa ultima tappa del nostro tour nel nord della Toscana on the road, restiamo in provincia di Lucca, per visitare Collodi, un piccolo borgo medievale dedicato allo scrittore di Pinocchio.

Il borgo perfetto per le famiglie che possono divertirsi al Parco di Pinocchio. La cosa divertente è che tutti i locali richiamano la fiaba, dal ristorante Geppetto al bar Brocca della Fata. Potete trovare anche una grande statua di Pinocchio che svetta sul borgo vicino al parcheggio in Via Benvenuto Pasquinelli.

Ciò che merita di essere visitato a Collodi però è il bellissimo parco di Villa Garzoni, un giardino storico con tanto di cigni e casa delle farfalle, simboli e statue che lasciano libero sfogo all’immaginazione. La scenografica Scala d’Acqua è solo il biglietto da visita, potete perdervi nel suo labirinto, consigliato alle coppie, si dice infatti che chi percorre il labirinto di Villa Garzoni avrà una storia d’amore duratura! Oppure potete passeggiare tra gli anfratti e gli scorci più suggestivi del parco, è qualcosa di meraviglioso.

giardino di Villa Garzoni
Foto da Wikimedia Commons

Spero che questo itinerario per una gita nel nord della Toscana all’insegna dell’on the road vi sia piaciuto. Vi lascio un ultimo consiglio però, non fermatevi solo a queste destinazioni, la Toscana sa sorprendere, quando meno te lo aspetti, ti imbatti in qualche curiosità lungo la strada.

Buona visita!

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Il “Colosseo Quadrato” e l’obelisco, Sabaudia e Pomezia, Aprilia e Pontinia: viaggio nelle città di fondazione laziali.

Quando nel quartiere razionalista dell’Eur sta per esplodere la fioritura dei ciliegi

La magia dell’Avvento sul lago Wörthersee: i mercatini di Klagenfurt, Pyramidenkogel e Velden

Non lontano dal mercatino natalizio di Villach, continua la magia dell’Avvento sul lago Wörthersee: i mercatini di Klagenfurt, Pyramidenkogel e Velden, in questo periodo, si vestono dell’atmosfera magica del Natale.

Il mercatino di Natale a Klagenfurt

Il mercatino di Natale di Klagenfurt è il più grande della Carinzia. Decine di casette di legno dai bancali colmi di prodotti artigianali e di leccornie tipiche della gastronomia del territorio, animano la piazza centrale Neuer Platz, davanti al Municipio. Passeggiando tra le bancarelle provate a raggiungere il centro della piazza. Qui, un po’ nascosto, svetta Lindwurm, il drago alato, simbolo della città.

Il mercatino di Natale è aperto dal 19 novembre al 24 dicembre, tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 (la gastronomia fino alle 23.00). Dal 27 al 31 dicembre invece, nella stessa piazza, si svolge il Mercatino di Capodanno. 

Numerosi eventi sono organizzati nei luoghi simbolo della città: il Duomo e la Landhaushof. Qui, ogni venerdì del mese, i migliori cori carinziani si esibiscono in splendidi scenari rinascimentali. 

La magia dell’Avvento sul lago Wörthersee Klagenfurt
Il Mercatino di Natale di Klagenfurt (foto: Franz Gerdl)

Il Mercatino di Natale è l’occasione ideale per visitare la città. 

Klagenfurt vanta un impianto rinascimentale tipico italiano caratterizzato da edifici e cortili porticati, veri e propri “passaggi segreti” che collegano le vie del centro. Qua e là, bracieri col fuoco, cuscini appoggiati sui muretti e casette di legno da cui provengono profumi di vin brulé e mele invitano a fermarsi, scaldarsi un po’ per poi proseguire alla scoperta di pasticcerie, negozi e veri e propri tesori nascosti.

Da non perdere: Se siete in città non potete assolutamente perdervi due luoghi che vi lasceranno letteralmente senza parole:

  • la sala degli Stemmi, all’interno della Landhaus (sede del Parlamento Regionale). Le pareti della Sala sono ricoperte da 665 stemmi. A questi link 1 e 2 maggiori informazioni. 
  • La Cappella di Ernst Fuchs nella chiesa parrocchiale di Sant’Egidio, un’opera d’arte contemporanea unica nel suo genere. Si tratta di Ernst Fuchs, uno dei principali esponenti del Realismo Fantastico Viennese ​. A questo link maggiori informazioni​

Info Mercatino di Natale di Klagenfurt a questo link  

La magia dell’Avvento sul lago Wörthersee Klagenfurt
Una bancarella nel mercatino di Natale di Klagenfurt (foto: Anna Luciani)

Il mercatino di Natale alla Pyramidenkogel sopra le nuvole 

La magia dell’Avvento sul lago Wörthersee si riaccende poco distante da Klagenfurt, dove si erge, altissima, la Pyramidenkogel, la torre di legno più alta del mondo. La torre, alta circa 100 metri e posizionata a 920 metri sul livello del mare, regala uno spettacolare panorama sul lago Wörthersee.

Ai piedi della piramide si trova un delizioso mercatino “sopra le nuvole”. Avvolte nella foschia che sale dai boschi circostanti, una decina di bancarelle offrono il meglio dei prodotti artigianali della Carinzia. Ceramiche, candele, sciarpe, oggetti decorativi fatti a mano, e poi prodotti del territorio: formaggi, marmellate, sciroppi artigianali rendono questo mercatino uno dei più raccolti, intimi e autentici. Durante il giorno, piccoli cori o ensemble musicali suonano live tra le bancarelle.

La magia dell’Avvento sul lago Wörthersee Pyramidenkogel
Una bancarella del Mercatino ai piedi della Pyramidenkogel (foto: Anna Luciani)

Da non perdere. Salire in cima alla torre (a piedi o con il comodo ascensore) e scendere con lo scivolo più alto d’Europa. 50 metri in pochi secondi di puro divertimento (adatto a tutti)

Come arrivare: La PyramidenKogel si può raggiungere in auto, oppure col Battello del Wörthersee da Klagenfurt a Maria Wörth e usufruendo del bus navetta (ogni 14 minuti). Info Battello dell’Avvento: a questo link orari e costi

Info Mercatino di Natale a Pyramidenkogel a questo link 

a magia dell’Avvento sul lago Wörthersee Pyramidenkogel
Pyramidenkogel durante l’avvento (foto di: Gert Steinthaler)

La magia dell’Avvento a Velden

Con una piacevole traversata in battello di circa un’ora da Maria Wörth, bevendo vin brulé alle mele e mangiando un bretzel fumante, si raggiunge comodamente Velden.

Velden in questo periodo dell’anno si trasforma nella città degli Angeli e rappresenta uno dei luoghi simbolo della magia dell’Avvento sul lago Wörthersee e in tutta la Carinzia.

Avvicinandosi con la barca all’imbrunire, il piccolo paesino affacciato sul fiume appare come una festa di colori e luci. 80.000 luci accendono piazze, parchi e palazzi, e proprio davanti al porticciolo, un’enorme corona adagiata sull’acqua scandisce il tempo dell’avvento.

Sono in programma numerosi eventi e attività pensate soprattutto per coinvolgere i bambini.

Qui potete trovare il programma.

Da non perdere: un giro sulla ruota panoramica, proprio davanti allo Schlosshotel, per godere dell’incantevole vista sulla baia e sul paese.

Info Mercatino di Natale a Velten a questo link 

La magia dell’Avvento sul lago Wörthersee Velden
Velden durante l’avvento (foto di: Gert Steinthaler)

CONSIGLIO: 

Se decidete di organizzare qualche giorni in Carinzia vi consiglio di attivare la KÄRNTEN CARD. A questo link tutte le attività/ingressi compresi nel costo della carta e gli sconti a cui potete accendere

INFO: www.carinzia.at; Per gli eventi natalizi: www.carinzia.at/mercatini 

Nel numero di “Itinerari e luoghi” di dicembre trovate altri suggerimenti per visitare mercatini di Natale insoliti e poco conosciuti in Alto Adige.

 

 

AMUS CHALETS: GREEN LUXURY

Amus Chalets: green luxury una nuova bellissima realtà che ha da poco inaugurato (7 dicembre 2022) e aperto al pubblico ad Anterselva di Mezzo piccolo comune dell’Alto Adige. Un buon ritiro di 14 chalets di lusso completamente indipendenti (a scelta tra due tipologie: Tradizione e Natura) progettati seguendo le più avveniristiche tecniche di costruzione e dagli interni che fondono uno stile contemporaneo con la ricercatezza di materiali naturali locali. Luogo dove potersi godere la natura in tutti i suoi aspetti e metamorfosi. Dettagli di architettura e design studiati e perfezionati da Martin Gruber Architetto e Matthias Hofer Architetto.

AMUS CHALETS: GREEN LUXURY

Un luogo per potersi rigenerare e perchè no dove riconquistare il proprio spazio vitale. Un balsamo per l’anima. Lo stretto contatto con la natura e il lusso del silenzio qui vi conquisteranno lasciando in voi una piacevole malinconia anche dopo il check out. Questo progetto è il frutto di anni di lavoro e ricerche e ha trovato ancora più forza grazie all’eleganza innata di Anna, con Uli padroni di casa ineccepibili.

Uli nasce proprio in Anterselva e spesso con i suoi fratelli giocava sui verdi prati dove ora sorge ridente la proprietà di Amus Chalets. Un luogo che è stato ed è per l’appunto un ritorno alle origini. Il legame indissolubile che ha dato alla luce un progetto importante e prestigioso. Tranquillità e serenità distribuita a tutti i suoi ospiti facendo diventare Amus Chalets un luogo di condivisione discreta e senza eccessi.

AMUS CHALETS: GREEN LUXURY

La volontà è quella di non creare un classico hotel ma dare la possibilità a tutti gli avventori di arrivare e sentirsi, da subito, a casa.

Amus è acronimo della famiglia di Uli (A come la figlia Astrid, M come il figlio Martin, U di Uli, S di Stephan e non da ultimo la prima grande A anche per Anna). Un tocco di personalità in più che aiuta nella creazione e nel mantenere qualcosa di non fittizio e studiato in ogni singolo particolare. Pensate che in alcuni chalets ci sono mobili antichi di famiglia come per esempio dello zio o del nonno donati per mantenere vivo e saldo il legame.

Tre aggettivi per descrivere Amus Chalets forse non bastano ma gli assoluti e fondamentali possono senz’altro essere ravvisati nel silenzio, nella protezione (luogo che diventa rifugio) e nell’essere pacifico, un’oasi privata. Vivere il luogo permette di penetrare e respirare profondamente non solo le meravigliose essenze naturali di abete rosso bensì di poter distendere lo sguardo alle alte vette e lasciare libera la mente di spaziare in inverno tra immaginifici prati e boschi innevati e in estate tra un candido verde intenso che digrada in moltissime sfumature abbracciando multiformi e variegate fioriture di montagna.

Vivere il luogo corrisponde ad un’emozione continua e appagante. Sentire il proprio corpo che torna ad impadronirsi di una respirazione regolare e non ritmata, senza quella forzatura del dover fare per forza qualcosa, dona un benessere impagabile. Inseguirete ritmi naturali tra un bagno caldo, una piacevole lettura in una comoda poltrona mentre il vostro sguardo si lascia piano piano rapire da un suadente Morfeo in veste alpina. Liberate lo sguardo e lasciate andare ogni oppressione. Scatenate il pensiero e correte liberi. Degustate una meravigliosa prima colazione con prodotti naturali della zona o una genuina cena altoatesina di Chef Leo Peitner servite direttamente nel vostro chalet senza la necessità di dover pensare all’abito più adatto da indossare o al maquillage perfetto. Siete a casa, state a casa.

AMUS CHALETS: GREEN LUXURY

Amus Chalets: desiderio Alto Adige è un luogo evoluto senza filtri. Un camino acceso nello chalet che attende gli ospiti nella loro intimità ma anche un luogo speciale per eventi privati.

Vera distensione su due piani, 100mq di bellezza terapeutica. L’angolo delle coccole e la stube con camino aperto, vasca da bagno wellness freestanding, sauna e hot pot sulla terrazza alimentato da acqua sorgiva, per momenti di quiete molto intima. Al piano superiore dello chalet potete ritirarvi in una delle due camere da letto, godervi il panorama e concentrarvi sul qui e ora. Una cucina tecnologica a completa disposizione degli ospiti (così da poter scegliere in alternativa al servizio ristorazione) con una meravigliosa cantina privata e una selezione di vini molto curata.

Contemplazionepacerelaxriservatezzabuon ciboarmoniagentilezza. Le parole chiave che definiscono e rendono Amus Chalets un luogo d’elezione straordinario. Crescita nella quotidianità e un team affiatato sono l’obiettivo di Amus Chalets. Un crescere insieme nella condivisone.

Uli la struttura e Anna il dettaglio, Uli la strategia e Anna la finezza. Due anime che si incontrano e intrecciano in armonia. Sarà il luogo, sarà il loro legame ma quello che traspare qui è la gioia e la vivacità nel dare forma e concretezza ad un progetto ambizioso.

Colpisce e non lascia indifferenti la buona cucina che viene proposta all’ospite. La qualità della materia prima locale e l’abilità di chef Peitner non potranno certo lasciarvi indifferenti. Pasta fatta in casa, come i dolciMeticolosità nelle presentazioni delle pietanze che vi verranno servite direttamente a domicilio, a voi basterà preparare la tavola e stapparvi un’ottima bottiglia di profumato vino. Buon appetito.

L’ospite non si sente osservato e intriso dai doveri alberghieri (ma anche i vostri piccoli amici a quattro zampe sono qui i benvenuti!). Padroni di gestire il vostro tempo. Forse davvero la traduzione letterale di vacanza: “Sospensione di un’attività, di lavoro o di studio, spesso in corrispondenza di particolari ricorrenze o festività”. Sì, qui non potrebbe esserci definizione migliore di una vera e propria vacanza. Che sia estiva o invernale il luogo dispensa sicuramente i suoi lati migliori in tutte le stagioni, d’inverno a poca distanza da Plan de Corones e d’estate nel mezzo di una meravigliosa e verde valle con la cascata Klammbach o la cascata Egger oppure il lago di Anterselva.

Amus Chalets: desiderio Alto Adige non è luogo per sognatori ad occhi aperti ma per amanti della bellezza e per i profondi conoscitori della beatitudine che da questa ne deriva. Sempre e comunque.

Amus Chalets Dolomites 

Foto di copertina di Manuel Kottersteger – Tutti i diritti riservati

L’isola di Cèsar Manrique

La bellezza di un paesaggio nato dal disastro di una notte del 1730: la terra si aprì, emersero vulcani e l’isola venne stravolta da lava, ceneri e lapilli.

Oggi in alcuni anfratti sembra un avamposto lunare, ma l’intelligenza di un artista locale – l’architetto, pittore e scultore Cèsar Manrique – ha fatto in modo che diventasse un modello di ecosostenibilità

Dove passare un weekend romantico in Emilia Romagna: 3 consigli per coppie

Si avvicina il mese dei cioccolatini e delle “cose fatte a cuore”, si avvicina San Valentino. Che piaccia o meno, tra chi la ritiene un’occasione per fare qualcosa di diverso con la propria metà e chi invece la ritiene una mera festa consumistica, noi siamo qui per darvi qualche dritta originale, che vale sia per il giorno di San Valentino che per qualsiasi altra occasione. Ecco, quindi, qualche idea per passare un weekend romantico in Emilia Romagna.

Parliamo di tre idee, tre consigli per coppie. Un consiglio per la coppia che cercano il relax e il romanticismo, un consiglio per le coppie più sportive e avventurose e un consiglio per le coppie buongustaie che vogliono immergersi nel cibo. Tre opzioni perfette per passare un weekend romantico in Emilia Romagna, in questa bella regione.

Romanticismo al borgo

Visitare un borgo è sempre la soluzione migliore per chi cerca un po’ di relax, per chi vuole staccare dalla frenesia per poter rallentare.
Oggi ci spostiamo nella provincia di Piacenza, sulle prime alture della val d’Arda.

Castell’Arquato non è un semplice borgo medievale, è il Borgo degli Innamorati e dell’arte un borgo che a San Valentino si anima.

Assolutamente da non perdere la Rocca Viscontea, la Collegiata di Santa Maria Assunta, con le sue parti gotiche e rinascimentali, e il Palazzo del Podestà.

E perché non dormire proprio nel borgo? Alla Dimora del Podestà potete immergervi nel fascino di altri tempo, godendovi appieno l’esperienza del borgo.

San Valentino in Emilia Romagna - Castell'arquato
Castell’Arquato, Foto Via WikimediaCommons

Ciaspolate ed escursioni sulle montagne emiliane

Per le coppia più avventurose, non c’è weekend romantico migliore che quello nella natura, nella natura dell’Emilia Romagna!

Che sia una ciaspolata al Lago della Ninfa in direzione Monte Cimone, o anche solo una passeggiata nel paesaggio innevato con tappa al rifugio oppure una esplorazione nella meraviglia del Corno alle Scale, le occasioni sono davvero tantissime.

Paesaggi scenografici che diventano ancora più suggestivi avvolti dalla neve, perfetto per chi ama lo sport.

Un alloggio speciale, in linea con l’attività, il Cubo con Vista a Pavullo del Frignano, un alloggio unico per immergersi nella natura pur mantenendo i comfort di un alloggio tradizionale. Un luogo scenografico e molto intimo.

Dove passare un weekend romantico in Emilia Romagna: 3 consigli per coppie
Corno alle Scale

Nutrire il corpo per nutrire l’anima

Niente di meglio che passare un weekend romantico in Emilia Romagna all’insegna del buon cibo in una delle regioni con più eccellenze gastronomiche d’Italia.

Avete solo l’imbarazzo della scelta.

Potete prenotare una visita con degustazione presso uno dei caseifici del parmigiano reggiano divisi tra la provincia di Modena, Bologna, Reggio Emilia e Parma. Scoprire come viene prodotto, vedere con i propri occhi la lavorazione e degustare le varie tipologie di parmigiano.

Oppure raggiungere la provincia di Modena, Spilamberto, per degustare il suo oro nero, l’aceto balsamico DOP e magari visitare anche il suo museo dedicato, un vero viaggio nel sapore.

La terza golosa opzione è direttamente da Castelnuovo Rangone, sempre in provincia di Modena, per visitare il Museo della salumeria e chiudere la visita con una degustazione, tutte attività perfette per unire la cucina alla cultura.

Un alloggio insolito anche in questo caso, un soggiorno all’insegna del benessere presso il Birrificio Oldo, in provincia di Reggio Emilia, dove poter degustare, soggiornare e fare trattamenti benessere all’insegna della birra sfruttando le proprietà del luppolo, un’occasione da non perdere.

Passare San Valentino in Emilia Romanga

Ecco i tre consigli che vi proponiamo per un weekend romantico in Emilia Romagna, attività perfette tutto l’anno ma che forse a San Valentino hanno quel quid che rende tutto più magico.

E voi siete più romantici, sportivi o buongustai?
Buona visita!

Sestri Levante – Porto Venere a piedi

La traversata Sestri Levante – Porto Venere è fra i trek litoranei più belli della Liguria.

Percorre una delle coste più integre della regione, vari Sic, l’Area Marina Protetta di Punta Mesco, il Parco nazionale delle Cinque Terre e il Parco Regionale di Porto Venere.

Dove l’equilibrio tra uomo e natura è riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità