Home Eventi Cultura ParmaJazz Frontiere Festival 2025: trent’anni di musica e sperimentazioni

ParmaJazz Frontiere Festival 2025: trent’anni di musica e sperimentazioni

Dal 20 settembre al 7 novembre Parma celebra i 30 anni del suo festival jazz internazionale con concerti, orchestre e artisti da tutto il mondo

Parmajazz
Parmajazz
Parmajazz
Parmajazz

Parma si prepara a un autunno in musica con il ParmaJazz Frontiere Festival 2025, che quest’anno celebra i trent’anni di vita. Un anniversario che non è solo un traguardo ma anche una conferma della vocazione di questo appuntamento a restare uno dei più importanti laboratori musicali a livello internazionale. La direzione artistica di Roberto Bonati ha scelto un titolo suggestivo per la nuova edizione, Oltre la notte nella Luce, che ben riassume lo spirito del festival: attraversamenti, incontri e continue aperture verso nuove frontiere sonore. Dal 20 settembre al 7 novembre la città ospiterà concerti, produzioni originali, orchestre e momenti di formazione, trasformandosi ancora una volta in un palcoscenico diffuso.

Trent’anni di creatività e incontri

Nato negli anni Novanta, il ParmaJazz Frontiere Festival ha sempre cercato di superare i confini del jazz tradizionale, creando spazi di dialogo tra musicisti e linguaggi diversi. Anche quest’anno il programma alterna nuove creazioni, ospiti di valore e progetti educativi, con un’attenzione costante al presente della musica e della storia. L’anteprima del 7 settembre unirà musica e arte grazie al concerto inaugurale e alla mostra degli Allievi di Brera ospitata alla Rocca di Sala Baganza, mentre come da tradizione la grafica sarà firmata da Pietro Bandini.

Morten Halle into The Wild Hills
Parmajazz, Morten Halle into The Wild Hills

Un programma internazionale

L’apertura ufficiale del 20 settembre vedrà Gianluigi Trovesi ai clarinetti con la Filarmonica Mousiké, accompagnato da Marco Remondini al violoncello e Stefano Bertoli alla batteria. Da quel momento in poi si susseguiranno appuntamenti che porteranno a Parma alcune delle voci più interessanti della scena internazionale. Il 12 ottobre sarà la volta di Barry Guy e Maya Homburger, in un dialogo intrigante tra contrabbasso e violino. L’11 ottobre tornerà il pianista e compositore polacco Krzystztof Kobylinski, in duo con Daniele Di Bonaventura alla fisarmonica. Il 2 novembre arriverà Morten Halle con il suo nuovo progetto Into the wild hills, mentre il 6 novembre la Casa della Musica ospiterà lo Steffen Schorn European Ensemble con Camille Claudel – An inner Opera. Non mancheranno i protagonisti italiani e i progetti nati all’interno del festival. Tra questi i Pericopes di Emiliano Vernizzi, Claudio Vignali e Ruben Bellavia, attesi il 4 ottobre; il trio di Riccardo Luppi il 5 ottobre; e il 10 ottobre il debutto di Hauntology Mirror, con Marco Fiorini e Luca Perciballi, frutto di una ricerca che intreccia musica e intelligenza artificiale.

Chironomic
ParmaJazz, Chironomic

Le orchestre e i grandi palchi

Due saranno i momenti dedicati alle orchestre, entrambi produzioni del Festival. Il 27 settembre al Teatro Farnese salirà sul palco la ParmaFrontiere Orchestra, mentre il 25 ottobre sarà la volta della Chironomic Orchestra, sempre diretta da Roberto Bonati. Due appuntamenti che daranno respiro sinfonico e collettivo a un festival che ama muoversi tra intimità e grandi spazi sonori.

Omaggi e memoria

Il calendario prevede anche momenti di ricordo. Il 30 ottobre andrà in scena La Cantina – Concerto Omaggio a Ughetto, dedicato al batterista parmigiano Ugo Minetti, recentemente scomparso. Sul palco saliranno amici e colleghi che condivideranno un momento di memoria e musica. Il 17 ottobre tornerà invece l’omaggio a Giorgio Gaslini con Peregrinus, interpretato da Gabriele Fava, vincitore del Premio Gaslini, impegnato in una performance poliedrica tra sax, pianoforte, percussioni e flauti.

Giovani e formazione

Un altro tratto distintivo del ParmaJazz Frontiere Festival è l’attenzione alla formazione. Il 18 ottobre sarà protagonista il Liceo Musicale “A. Bertolucci”, con il concerto che chiuderà il laboratorio guidato quest’anno da Giulia Barba, a conferma del legame profondo tra il festival e le nuove generazioni di musicisti.
Accanto ai grandi concerti torna l’appuntamento dedicato ai più piccoli. Con Oltre il Regno del Ghiaccio, il progetto Cartoons! porterà bambini e famiglie in un viaggio divertente tra i personaggi dei cartoni animati raccontati a suon di musica, confermando una tradizione che unisce fantasia e didattica musicale.

Una città che diventa palcoscenico

Il festival non è solo musica ma anche valorizzazione del patrimonio culturale di Parma. I concerti si distribuiranno infatti in alcune delle location più suggestive: la Casa della Musica, l’imponente Teatro Farnese, i Voltoni del Guazzatoio, il Ridotto del Teatro Regio e l’Ape-Parma Museo. Luoghi che contribuiscono a rendere unica l’esperienza di chi partecipa.
Con i suoi trent’anni di storia, il ParmaJazz Frontiere Festival 2025 si conferma un punto di riferimento per chi ama il jazz e le contaminazioni musicali. Parma diventa per oltre un mese un laboratorio sonoro che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici, trasformando la città in un crocevia di incontri, esperienze e nuove visioni.

Ti potrebbe interessare: Salone del Camper 2025: Parma capitale del turismo on the road

Exit mobile version