Il Cilento disegna crinali, valloni, spiagge e scogliere

seguendo i profili aspri e selvaggi di montagne silenziose e austere come Alburni, Cervati, Stella e Bulgheria.

I borghi appaiono consumati dal tempo e riservati, immersi in una terra sconfinata.

Il grande mare in cui vanno a scomparire punta Licosa e Punta Infreschi abbraccia eternamente uno dei tratti costieri più belli del Mediterraneo.

L’unicità di questo territorio trova la sua espressione nel Parco Nazionale del Cilento, uno dei più vasti con oltre 180.000 ettari di estensione.

In considerazione dell’importante presenza dell’uomo il territorio del Parco dal 1997 fa parte del Programma MAB (Man and Biosphere) dell’UNESCO il cui obiettivo è mantenere un equilibrio, duraturo nel tempo, tra l’Uomo ed il suo Ambiente attraverso la conservazione della diversità biologica, la promozione dello sviluppo economico e la salvaguardia degli annessi valori culturali.

Le strade cilentane invitano a viaggiare senza fretta

lasciandosi trasportare nei valori di una terra che celebra il matrimonio tra Campania e Lucania esaltando valori umani importanti fortemente radicati in una terra che fa della biodiversità un elemento identitario imprescindibile.

Dai templi di Paestum alle pietre nobili di Velia, dalle antiche di Roscigno Vecchia e San Severino di Centola, alle trasparenze mozzafiato di Punta Infreschi, Capo Palinuro e punta Licosa, il Cilento disegna la rotta di un viaggio che va a scoprire la profondità dell’Italia più autentica.

Passione, saggezza e intelligenza di menti e mani sensibili disegnano invece la rotta di un’esperienza irripetibile per gli amanti di essenze, profumi e sapori.

La costa da Santa Maria di Castellabate ad Acciaroli, soprattutto fuori stagione, è un viaggio che insegue angoli d’incomparabile bellezza che termina nella piccola magia di Pioppi, frazione di Pollica e borgo di pescatori defilato dalle folle di vacanzieri.

La “patria della Dieta mediterranea”.

Qui ha vissuto per circa 40 anni Ancel Keys, ricercatore e medico epidemiologo americano scomparso nel 2004 e amante della civiltà classica che ha sviluppato studi sulla nutrizione umana evidenziando il rapporto tra l’alimentazione locale e l’incidenza
sulle malattie cardiovascolari e dimostrando le qualità benefiche della dieta
mediterranea, attraverso l’assunzione di alimenti come l’olio extravergine di oliva, pesce azzurro, frutta (in particolare il fico bianco), verdura.

Il suo laboratorio fu il Cilento e, in seguito ai suoi studi, Pioppi è diventata la “patria della Dieta mediterranea”.

Il viaggio di scoperta inizia nel settecentesco Palazzo Vinciprova dove si trovano il Museo del Mare e il Museo della Dieta mediterranea e finisce, due passi dopo, sulla bellissima spiaggia.

Il Fico bianco Dottato di Prignano Cilento

Un simbolo della memoria storica di questa terra è costituito dal fico bianco del Cilento.

Ancora oggi antichi saperi aggregano persone e intere famiglie nella lavorazione di questo dolcissimo e pregiato frutto.

Antonio Longo è l’anima della Santomiele, piccola ma illuminata realtà imprenditoriale che costituisce l’anello tra i piccoli produttori del territorio e il resto del mondo.

Tutto avviene a Prignano Cilento, unico luogo dove i fichi mondi vengono prima sbucciati e poi essiccati al sole.

La cultivar cilentana di riferimento è il Dottato, pregiata varietà presente in tutto il Mezzogiorno.

Il Fico bianco del Cilento” è un’eccellenza che presenta caratteristiche di gran pregio: polpa abbondante e pastosa dal gusto molto dolce, dal colore giallo ambrato.

Può essere gustato fresco o essiccato.

Vari sono i modi di preparazione di fichi essiccati frequentemente farciti con ripieno di noci e mandorle, profumati col finocchietto selvatico, oppure ricoperti di cioccolato.

La tradizione locale prevede anche il trattamento dei fichi freschi sbucciati e messi ad essiccare al sole che sono comunemente noti sul territorio come fichi mondi, mmunnati o pelati.

Tra le creazioni più gustose e originali di Santomiele spicca il Capicollo di fichi mondi, un involtino di pasta di fichi del Cilento con noci e finocchio selvatico, sicuramente uno dei prodotti più antichi e con molta probabilità originario di Prignano Cilento.

Raffinata e lussuriosa la Pigna reale, sfoglia concave di fichi D.O.P. Straordinaria la Melassa, ottenuta da una trasformazione dei fichi essiccati, utilizzata già anticamente come condimento per dolci (anche formaggi cremosi, carni selvatiche e gelati) e per curare problemi respiratori.

I fagioli di Controne

Un’altra piccola capitale dei sapori cilentani è Controne, patria di fagioli che qui sono un’eccellenza assoluta.

Questo lembo di terra, a due passi dalle acque del fiume Calore e dalle spettacolari Grotte di Castelcivita è un piccolo paradiso che gode di un microclima particolare; non è semplice vivere qui ma questa è la terra che custodisce le radici del mio DNA.

I fagioli di Controne sono molto particolari. Bianchi, piccoli e dalla buccia sottilissima risultano essere molto digeribili.

La zuppa di fagioli e scarole e il menù a tema proposto dalla taverna degli Antichi Sapori rappresentano una pagina sacra del viaggio cilentano.

A Bellosguardo si può “morire” di panorama.

Cilento - Bellosguardo Panorama. foto ©Enrico Caracciolo
Veduta di bellosguardo. foto ©Enrico Caracciolo

Con un solo colpo d’occhio si abbraccia il Cilento in tutta la sua sconfinata bellezza ma soprattutto è uno di quei posti dove ti viene voglia di non partire più.

La famiglia Vastola ha l’ospitalità nel sangue e sa raccontare il proprio territorio con passione e conoscenze.

Villa Vea è l’agriturismo dove gli ospiti possono vivere il Cilento più autentico anche grazie ad una cucina che fa di semplicità, autenticità e qualità della materia prima i suoi punti cardine.

I palati più esigenti qui vivranno due esperienze indimenticabili: l’Aglianico di Belrisguardo e la sfogliatella di Bellosguardo.

Francesco Longo e le sue donne sfornano quotidianamente sfogliatelle imbottite di ricotta. Niente a che vedere con quelle classiche.

Romano Brancato invece è un giovane viticoltore animato da una passione forte e fiera come il terreno su cui coltiva uve di Aglianico; produce un vino biologico recuperando antichi valori della tradizione grazie a metodi attuali di grande professionalità.

Poco distante a Sant’Angelo a Fasanella madre natura ha creato un’opera d’arte dove si fondono spiritualità ed eleganza.

La grotta di San Michele Arcangelo è una chiesa rupestre che emoziona e toglie il respiro, un luogo inaspettato e sorprendente.

Cilento La Grotta di Sant'Angelo foto enrico caracciolo
La chiesa rupestre nella Grotta di San Michele Arcangelo. foto ©Enrico Caracciolo

Da non perdere una visita nella cantina dove si produce un vino naturale di alta qualità.

Nelle Tenute del Fasanella è stato compiuto un gran lavoro di recupero dei vitigni autoctoni come Aglianicone, Santa Sofia e Mangiaguerra, oltre ai ben noti Aglianico, Primitivo e Fiano.

Il Cilento interno è un luogo sconfinato e perdersi a Piaggine può essere una gran fortuna.

È il paese di Pietro Macellaro, genio della pasticceria, che riesce a declinare la sua azienda agricola con prodotti a dir poco commoventi: panettoni e colombe, panbrigante, torte, biscotti e macarons.

Quando si torna a respirare il mare, tra Camerota e Palinuro, si possono incontrare altri due cuori che battono forte dentro l’anima cilentana.

Cilento_MArina-di-Camarota-foto_Enrico_Caracciolo
Il porto di Marina di Camerota. foto ©Enrico Caracciolo

Mattia Peluso, tanto giovane quanto saggio e profeta del Maracuoccio, piccolo e prezioso legume appartenente al genere della cicerchia, che si coltiva solo a Lentiscosa.

Lo strano nome viene da “Mar” termine semitico che indica qualcosa di amaro e “cuoccio” derivante dal latino e che indica il baccello.

Con il Maracuoccio si prepara una favolosa polenta.

E poi ecco Luca Cella, gran narratore dell’essenza cilentana, sapiente artigiano di mare e di terra che nel laboratorio di Aura a Palinuro, trasforma tonno rosso, alletterato, alalunga, palamita, sgombro ed anche ventresca di alalunga, ma anche alici e sarde;

e poi sottolii di melanzane, pomodori verdi, carciofini e asparagi selvatici e confetture di corbezzole, gelsi e cipolle di Vatolla, piccolo borgo che ha ospitato per nove anni il filosofo Benedetto Croce.

La costa cilentana a Pisciotta

mostra la silenziosa saggezza, la forza e la generosità di ulivi monumentali che regalano olive pregiate da cui si estrae un olio extravergine di altissima qualità fruttato con aromi di carciofo e mandorla.

A Marina di Pisciotta invece Donatella e Vittorio con le loro strepitose Alici di Menaica che raccontano tecniche di pesca antiche e quasi abbandonate e una stagionatura sotto sale di ben 13 mesi per un prodotto di assoluta qualità e genuino.

Il viaggio non può terminare prima di un pellegrinaggio presso la Tenuta Vannulo, dove la mozzarella diventa “santa”, grazie alla genialità e la visione illuminata di Antonio Palmieri che ha sempre creduto nella nobiltà di questa magìa bianca.

Ma soprattutto ha capito già tanti anni fa quanto fosse importante garantire alle bufale una vita sana ed equilibrata.

Basti pensare che oggi le sue bufale decidono in autonomia quando farsi mungere (grazie a sistemi tecnologici d’avanguardia) rispettando i tempi e le esigenze “personalizzate”, producendo così un latte di grande qualità.

La mozzarella di Vannulo è un prodotto che unisce abilità umane, ricchezze naturali, rispetto per animali e ambiente: si può gustare e acquistare soltanto in azienda, ed è meglio prenotarla in anticipo.

Perché il Cilento si racconta invitando viaggiatori e buongustai su questo territorio, non vendendo mozzarella a Milano o Ginevra. Parola di Antonio Palmieri, cilentano doc.

PRODOTTI E PRODUTTORI

  • Fichi bianchi del Cilento e prodotti derivati come la pigna, il capicollo e la melassa presso Santomiele a Prignano Cilento (Via San Giuseppe, tel. 0974.833275, www.santomiele.it).
  • Mozzarella di bufala biologica, ricotta e yogurt di latte di bufala presso la Tenuta Vannulo a Capaccio Scalo (Via Galilei 10, tel. 0828.724765, www.vannulo.it).
  • Sott’oli di mare come tonno e palamita, sott’oli di terra come pomodori e melanzane, confetture e marmellate di cipolle, fichi e fichi d’india Aura Cilento di Luca Cella a Palinuro (S.S. 562 km 0, incrocio Marina di Camerota – Centola – Palinuro, tel. 0974.273451, cell. 329.5966496, www.aura-cilento.com).
  • La sfogliatella di Bellosguardo presso la biscotteria e pasticceria tipica Le Collinette di Francesco Longo a Bellosguardo (Via P. Aquaro 37, cell. 339.5671507).
  • I fagioli di Controne si possono acquistare in paese presso l’Azienda Agricola Fontanavecchia (Corso Garibaldi 47, tel. 333.3017607, www.fontanavecchia.it).
  • Panettoni, colombe, torte e biscotti presso la Pasticceria Azienda Agricola Pietro Macellaro a Piaggine (via Madonna delle Grazie 28, tel. 328.6188973, www.pietromacellaro.it).
  • Vino Aglianico Paestum IGP biologico prodotto con passione e profonda conoscenza del territorio da Romano Brancato a Bellosguardo presso la Società Agricola Belrisguardo (Loc. Sant’Antuono, cell. 328.2833771, 346.3956164, www.belrisguardo.it).
  • Vini IGT Fiano, Primitivo e Aglianico sono prodotti in purezza a Sant’Angelo a Fasanella dalle Tenute del Fasanella (Corso Apollo XI 44, tel. 0828.961285, www.tenutedelfasanella.it).
  • Il maracuoccio e la farina per la Maracucciata, fichi bianchi del Cilento: Azienda Agricola Peluso a Lentiscosa (Via Infreschi 24; tel. 348.0975027).
  • Le Alici di Menaica presso Alici di Menaica di Donatella Marino a Marina di Pisciotta (Via Lungomare C. 31, Marina di Pisciotta, tel. 347.4439102 e 340.3380231, www.alicidimenaica.it).
  • Olio extravergine d’oliva presso l’azienda Rodyum a Pisciotta (via Foresta, tel. 347.1780001, www.rodyum.it).

Dove mangiare

  • Controne: La Taverna degli Antichi Sapori, Corso Nazionale 27, tel. 0828.1962322.
  • Marina di Camerota: Ammore ‘e mare, Via Ciro Coppola 29, tel. 329.6224368, 366.212101, tel. 0974.932959, www.ammoremare.com
  • Pisciotta: Osteria del Borgo, Via Roma 17, tel. 0974.970113
  • Pioppi: A Casa di Delia, SS 267, tel. 339.8348142, FB: A Casa di Delia
  • Santa Maria di Castellabate: Osteria 1861, via Valentino Izzo 10, tel. 0974.961454, www.residenzadepoca1861.it
  • Paestum: Il Granaio dei Casabella, Via Tavernelle 84, tel. 0828.721014, www.ilgranaiodeicasabella.com

Dove dormire

Cosa vedere

  • Pioppi: Museo Vivente della Dieta Mediterranea “Ancel Keys”, Palazzo Viciprova; tel. 0974.905059, www.ecomuseodietamediterranea.it: la storia di Ancel Keys e della Dieta Mediterranea; percorso attraverso tre letture tematiche: Piacere, Benessere, Cultura; documenti, aneddoti, documentario
Articolo precedenteLa casa blu di Monet a Giverny in affitto su Airbnb
Articolo successivoBIT 2020: oltre 40.000 partecipanti da tutto il mondo