Con i provvedimenti del Governo dovuti all’emergenza Coronavirus, gli eventi di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 subiscono un’inevitabile battuta d’arresto. Si tratta di un palinsesto di bellezza, arte, gusto e creatività scaturito dagli oltre 700 partner del territorio, che si suddivideva in quattro grandi azioni: 65 iniziative ed eventi speciali, 150 iniziative sviluppate dai Comuni, dalla Provincia, dalle Diocesi, dalle imprese e dalle associazioni; oltre 250 incontri sul tema della conoscenza, pianificati e organizzati dall’Università di Parma; Emilia 2020, il programma coordinato con le vicine Piacenza e Reggio Emilia. Tutta questa bellezza è messa a rischio. Per questa ragione, pubblichiamo un comunicato diffuso dal comitato organizzatore di Parma Capitale della Cultura 2020. Badate bene, si tratta di un arrivederci, non di un addio.

La situazione di emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese ha di fatto bloccato i progetti culturali di Parma Capitale Italiana della Cultura e azzerato l’attrattività dei nostri territori. A oggi, come disposto dai provvedimenti adottati, tutte le attività culturali sono sospese fino al 3 aprile e alcune di esse sono state purtroppo cancellate.

Per non disperdere il grande sforzo sin qui compiuto e l’inestimabile patrimonio di eventi messi in cantiere da decine e decine di soggetti che questo grande progetto aveva evocato, stiamo tentando l’impossibile per riprogrammare il maggior numero di attività nella seconda metà dell’anno o, in molti casi l’anno prossimo.

«Viviamo un momento di grande difficoltà – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra –, che investe con particolare forza il mondo della cultura, di fatto chiuso e che, nonostante i lodevoli tentativi di sperimentare canali alternativi di comunicazione e interazione artistica e culturale, è letteralmente travolto dalla terribile situazione che stiamo attraversando. Per quel che riguarda Parma 2020, in queste settimane stiamo prendendo contatto con tutti i responsabili dei progetti e cercheremo insieme di capire come si possa rimodulare il palinsesto di un anno che pare tuttavia gravemente compromesso, in attesa di capire se potremo essere Capitale Italiana della

Cultura anche nell’anno 2021, decisione che darebbe a questa rimodulazione un respiro diverso. Siamo grati al Presidente Bonaccini e ai sindaci Reggio Emilia e Piacenza per il loro appello per “Parma 2021” e che l’intera Destinazione Emilia abbia quindi ancora una volta dimostrato l’unità di intenti che continua ad esistere intorno al progetto di Capitale Italiana della Cultura».

Si attende infatti, in tempi auspicabilmente brevi, di conoscere la decisione del Governo circa la possibilità di concedere a Parma di proseguire il suo percorso di Capitale Italiana della Cultura nel 2021, in modo che si possa tentare di recuperare ciò che si perderà quest’anno e si possa giungere ancora più pronti a quella che rimane un’occasione di enorme rilevanza per l’intera area emiliana, oggi così colpita e in generale per il nostro Paese.

In queste settimane il team di Parma 2020 non smetterà un solo giorno di lavorare, seppur a distanza, per valutare tutte le azioni che andranno programmate in relazione al calendario, alle risorse e, in particolare, alla comunicazione di Parma 2020, che verrà intensificata per tenere alta l’attenzione sulla Città, sul territorio e su tutto ciò che riprenderemo a fare non appena l’emergenza sarà cessata Chiediamo a tutti gli amici e ai nostri sostenitori a Parma, in Italia e all’estero che hanno contribuito a costruire il programma di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 di rimanere in contatto con noi per poter avere tutti gli aggiornamenti su ciò che il Governo deciderà e su come il nostro cammino andrà a proseguire.

Chiediamo a tutti di attendere fiduciosi il ritorno di Parma Capitale Italiana della Cultura.

Comitato “per Parma 2020”

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