“Le risposte sono largamente condizionate dalla situazione contingente – dichiara Fulvio Avataneo, presidente AIAV – per questo abbiamo chiesto agli intervistati anche quale sarebbe la loro destinazione “dei sogni”, quella che sceglierebbero al netto degli strascichi dell’epidemia. In questo caso, l’Italia cede il passo all’estero: il 33% sogna i Caraibi, seguiti da Grecia al 28%, Spagna al 15% e Maldive al 6%. Il 18% non sa o sceglie altre località, Italia inclusa. Molte speranze sono riposte nella campagna vaccinale che, nella peggiore delle ipotesi, riuscirà a salvaguardare la salute delle persone più cagionevoli. A livello istituzionale si discute sulla realizzazione di un passaporto sanitario per consentire il libero movimento delle persone, ma la perdurante assenza di un progetto organico di rilancio del settore da parte del governo in questo non aiuta”.
Secondo gli studi e le analisi più recenti, l’evoluzione del comparto si muove verso un modello di turismo più attento alle esigenze e alle aspettative individuali, oltre che all’ambiente e alla valorizzazione della diversità culturale. Un trend già in corso di affermazione prima della pandemia, a cui si affianca una nuova parola d’ordine: sicurezza. Interpellati sul tema, gli intervistati hanno snocciolato una serie di misure ritenute necessarie per godersi le vacanze in totale serenità: mantenimento della mascherina e del distanziamento sociale, sanificazione regolare degli spazi negli hotel – con particolare riferimento a camere, cucine e sale ristorante – vaccinazione o monitoraggio costante tramite tampone delle condizioni di salute del personale e richiesta, per tutti i viaggiatori, di un certificato di negatività non più vecchio di 7 giorni. Tra le condizioni citate, anche un buon avanzamento della campagna vaccinale. Il tema della sicurezza si declina anche in termini di garanzie offerte ai viaggiatori dagli organizzatori del viaggio: “Questa emergenza, specialmente nelle prime concitate fasi – prosegue Avataneo – ha messo in luce il valore aggiunto garantito dalla professionalità degli agenti di viaggio, che hanno gestito direttamente le operazioni di rimpatrio. Ci aspettiamo una rivalutazione delle agenzie rispetto al fai-da-te e auspichiamo, soprattutto, la fine dell’abusivismo, rappresentato dai tanti viaggi organizzati e venduti da realtà esterne al settore, prive di regolare licenza”.
E proprio dagli operatori del settore arrivano le prime idee di vacanza per i prossimi mesi: si punta sulla ricerca di località alternative rispetto ai circuiti del turismo di massa, con proposte orientate al benessere, allo sport e al contatto con la natura. Rispetto ai tradizionali viaggi di gruppo si privilegiano soluzioni come i fly&drive da vivere in coppia, in famiglia o insieme a pochi amici. In crescita anche cicloturismo, trekking e itinerari tematici a sfondo enogastronomico o culturale, con una grande rivalutazione dell’Italia, in linea con quel ‘turismo di prossimità’ che tutti noi abbiamo imparato a conoscere nei mesi scorsi.