Un viaggio con la testa all’insù, alla scoperta di stelle e costellazioni estive meravigliose.
Durante agosto molte persone si avvicinano all’osservazione astronomica, grazie al fascino romantico della notte di San Lorenzo, che coincide con la pioggia meteorica delle Perseidi. In realtà l’estate non è il periodo migliore per osservare il cielo, giacché si percepisce il chiarore crepuscolare sino a notte inoltrata. Il cosiddetto “arco notturno osservativo” è ridotto, infatti, a sole quattro ore, ben poca cosa rispetto alle dodici disponibili durante il periodo natalizio. Il cielo estivo, a ogni buon conto, regala degli oggetti celesti molto affascinanti da contemplare a occhio nudo o con un binocolo.

Quando osservare?

La Luna e i pianeti si possono ammirare in qualsiasi giorno del mese, gli oggetti più evanescenti (galassie e nebulose) necessitano, invece, dell’assenza del nostro satellite naturale e di cieli scuri e limpidi d’alta montagna.

Dove osservare?

La classica settimana in montagna potrebbe essere un’occasione ideale. Chi preferisce i luoghi di mare, non disperi: dopo aver atteso la dissipazione della caligine, si potranno compiere delle belle osservazioni anche in riva alle spiagge più buie.

stelle
Foto di Marco Vedovato

Come osservare?

Per osservare gli oggetti del cielo profondo, stelle cadenti comprese, è indispensabile che la vista si adatti al buio.
La retina è suddivisa in due aree: una centrale, poco estesa, chiamata macula, che contiene la fovea e i coni: dei fotorecettori che percepiscono i colori. La zona periferica, invece, è ricca di bastoncelli, che sono cellule fotosensibili a cui si deve la nostra visione crepuscolare e notturna. Per attivarli è necessario attendere nell’oscurità per almeno una ventina di minuti. Le pupille si dilateranno sino a un diametro massimo di sette millimetri. Le prime volte sarà utile affidarsi a un atlante stellare, esaminandolo con una torcia a luce rossa (i bastoncelli ne sono insensibili), oppure a un planetario digitale, impostato in “modalità notte”, ossia con lo schermo nero e le scritte di colore rosso.

La posizione

La comodità è un fattore molto importante per una proficua sessione osservativa: è utile sdraiarsi su un prato o su una spiaggia, stendersi sopra una coperta o un materassino gonfiabile. Facendo uso di un binocolo ad alto ingrandimento basterà una seggiola e un cavalletto fotografico. In questo caso, sarà utile sfruttare la visione periferica (dove i bastoncelli regnano sovrani) per percepire meglio i dettagli delle galassie più evanescenti. Osservandole con “ la coda dell’occhio” si noterà un evidente miglioramento nella percezione degli oggetti più flebili.

Foto di Valerio Zuffi

Osserviamo le stelle cadenti

Iniziamo con lo sfatare un mito: le “stelle cadenti” non si osservano solo in Agosto. Quasi ogni notte, durante l’anno, è possibile avvistare decine di sciami meteorici visibili a occhio nudo. La media è di circa una meteora ogni dieci minuti, sia fra quelle appartenenti a sciami, sia fra quelle sporadiche. Le stelle cadenti sono un trait d’union fra la mera curiosità e l’inizio di uno studio metodico e proficuo del cielo. Gli strumenti ideali per osservarle sono i nostri occhi, ma anche alcuni binocoli grandangolari come i 2.1×42 da 12.2 gradi di campo.

Che cosa sono le lacrime di San Lorenzo?

Sono nient’altro che piccoli frammenti di ghiaccio e polveri, abbandonati dalla cometa Swift-Tuttle durante il suo passaggio intorno alla nostra stella. La terra, durante la sua rivoluzione intorno al sole, attraversa la scia di detriti durante il mese di Agosto.

Perché si chiamano Perseidi?

Il loro nome deriva dalla Costellazione di Perseo, il radiante delle Perseidi – ossia il punto da cui pare si dipartano tutte le scie – è situato all’interno di questo esemble stellare. I frammenti del materiale cometario, entrando nell’atmosfera, bruciano, creando le caratteristiche scie, comunemente definite “lacrime di San Lorenzo”. Questo’anno il periodo migliore avverrà nella notte tra a il 12 e il 13 agosto. Sotto un cielo molto terso, anche grazie alla luna crescente (1%-4% di fase) sarà possibile osservarne circa cento ogni ora!

Le più belle costellazioni estive

Mentre si attenderanno le prime scie meteoriche, potrà essere molto utile imparare a orientarsi nel cielo estivo. Verso Mezzanotte, scrutando a Nord- Ovest, è possibile osservare l’Orsa Maggiore. Ci si avvarrà di questa costellazione come punto di partenza. La sua penultima stella si chiama Mizar ed è accompagnata da una stella più flebile, denominata Alcor. Sfidando la propria acuità visiva si tenterà di discernerla a occhio nudo. Utilizzando un binocolo ci sarà una bella sorpresa. Prolungando la coda dell’Orsa con una retta immaginaria, si giungerà ad Arturo, la stella più luminosa della costellazione di Boote che ha la forma di un piccolo aquilone. Alla sua sinistra rifulgono sette astri molto luminosi, fra cui, Gemma, che danno forma a un cerchio quasi completo, atto a creare la Corone Boreale. Congiungendo Arturo con Gemma per poi proseguire, si scoprirà la costellazione di Ercole, e le sue quattro stelle di media luminosità. Avvalendosi della mappa stellare, si potrà andare alla ricerca di uno degli ammassi stellari più belli in assoluto: M13. Maggiore sarà il diametro e l’ingrandimento del binocolo utilizzato, maggiore sarà lo stupore.

via lattea
Foto di Valerio Zuffi

Spostandosi da Ercole verso lo zenith, sarà semplice individuare la costellazione della Lira, composta di quattro componenti di media luminosità, fra cui Vega. Sotto cieli scuri e con un binocolo 20×80, sarà ben percepibile M51, una nebulosa planetaria che vi apparirà come una piccolissima ciambella fievole e grigia. Alla sinistra di Vega potrete ammirare il Cigno, la costellazione estiva più bella in assoluto. E’ situata prospetticamente al centro della Via Lattea, ed ha la parvenza di una gigantesca croce un po’ spezzata. Albireo – posta alla sua base – è una stupenda stella doppia (una di colore giallo e una di colore zaffiro) che è ben accessibile anche a piccoli binocoli astronomici. Osservando con un binocolo grandangolare all’interno del Cigno, percepirete centinaia di stelle di vari colori. Attraverso un binocolo gigante da almeno 100 mm, dotato di filtri nebulari, ammirerete uno degli oggetti più stupefacenti visibili nel nostro emisfero: la nebulosa Velo, appare come una sottile trama colorata, incastonata in un cielo scuro. Da non perdere, inoltre, la nebulosa M27 nella costellazione della Vulpecula, a sud del Cigno che è simile a una bolla immersa in un mare di stelle e che sarà ben svelata nei binocoli da 80 mm- 100 mm di diametro. Vega e Deneb, compongono, insieme a Altair, il cosiddetto “Triangolo estivo” un asterismo visibile da Giugno a Gennaio. Altair si trova nella parte inferiore della costellazione dell’Aquila, la zona più vicina all’orizzonte meridionale. È stretta fra due stelle meno luminose che rappresentano le ali del rapace.

Dove si trova la costellazione di Perseo?

Immaginando una linea che congiunge le due stelle anteriori dell’Orsa Maggiore, estendendola verso l’alto, è possibile individuare la stella polare, alla sua destra, verso nord est, c’è una costellazione a forma di “W”. È La costellazione di Cassiopea, sotto di essa potrete ammirare quella di Perseo e il radiante delle “Lacrime di San Lorenzo”. È consigliabile anche puntare il binocolo fra queste ultime due costellazioni per ammirare l’ammasso stellare più bello del cielo estivo: il doppio ammasso di Perseo.

 Le distanze angolari…a portata di mano
La porzione di cielo osservabile da un punto dell’orizzonte all’altro è di 180° (la metà di una circonferenza). È utile quindi calcolare angoli inferiori stupendo nel contempo i propri amici avvalendosi della propria mano.
Mano completamente distesa. La distanza angolare media tra pollice e indice è di 20°
Quattro dita ravvicinate ma pollice disteso: 15°
Mano chiusa: 10°
Spessore del pollice: 2.5°
Spessore dell’indice: 1

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