Le colline di Parma, città creativa per la gastronomia Unesco, sono un vero rifugio per tutti gli amanti della natura e della gastronomia in cerca di mete originali. Basta uscire di qualche decina di km dalla città che si apre un paradiso fatto di pascoli in fiore, boschi resinosi, dolci montagne, sentieri che si perdono nel verde, agriturismi e fattorie.

Gioiello del territorio è l’area che comprende il Parco dei 100 laghi e i dintorni, inserita dall’UNESCO nel programma Riserva Biosfera MAB, per la conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. La Riserva di estende tra Schia, Monchio e il Monte Sillara, Corniglio, Tizzano, Palanzano, il Parco del Monte Fuso. E qui, dove la collina diventa Appennino, si producono e si stagionano il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, altri dop ed eccellenze locali, si cercano  tartufi e molto altro.

Parco dei 100 laghi

Il Parco dei 100 laghi è un’area naturale protetta di oltre 12mila ettari, tra Corniglio e Monchio delle Corti: tanti ambienti dai 400 ai 1650 metri, un paesaggio costellato di specchi d’acqua, torbiere, crinali selvaggi, dove si aggirano caprioli, aquile, cinghiali, martore, perfino lupi e più in basso, faggete, prati e pascoli dove l’uomo vive in perfetta armonia con la natura. Qui si nascondono borghi immersi nel verde: come Corniglio, dove si può anche gustare la Spongata di Corniglio, versione locale – tra le più famose – di un dolce farcito dal pronunciato sapore speziato.

Vale la pena incontrare i piccoli produttori locali, andare alla scoperta delle aziende agricole dove si allevano razze antiche di maiali e pecore conservate dai custodi della biodiversità, sacerdoti di un culto tributato al sapore e alla genuinità. A partire da Ca’ Mezzadri, a Corniglio: salendo verso la piccola frazione di Vestana si approda in questa azienda che si occupa del Suino nero di Parma, che vive allo stato brado in ben quattro ettari di terreno. Prosciutti, salami, strolghini, fiocchi di coscia, lardo, ciccioli sono tra i prodotti lavorati con maestria dai norcini.

Per gustare il Prosciutto di Parma artigianale, ma anche la Gran culatta con cotenna e il Ghinaldo, un prosciutto genuino e semplice, ci si sposta in un’altra frazione, a Capoponte, a Casa Graziano. Questa azienda artigianale a conduzione familiare, associata al Consorzio del Prosciutto di Parma, lavora secondo tradizione e conosce l’arte raffinata della stagionatura lunga e paziente. Per scoprire la maestria della lavorazione artigianale, Casa Graziano propone regolarmente visite guidate in italiano e inglese (dal lunedì al venerdì alle ore 10 e 14, sabato su prenotazione), e apre le sue porte ogni prima domenica del mese per una visita dello stabilimento alle ore 10.

Natura e cultura

Tra una prelibatezza e l’altra non bisogna perdere di vista un altro importante motivo per visitare queste terre: il forte connubio tra natura e cultura. Cultura che si respira ancora nel borgo di Casarola, che accolse la  famiglia del noto poeta Attilio Bertolucci. La casa della famiglia Bertolucci conserva testimonianze biografiche e memorie letterarie.

Tanti i monumenti che costellano la zona: su tutti la Pieve di Sasso, antichissima testimonianza dell’architettura romanica, posizionata su un’altura tra i torrenti Parma ed Enza, circondata da boschi. Dal X al XIV secolo è stato un luogo di ricovero per viaggiatori e pellegrini, e oggi attira sguardi e flash dei fotografi, per via del suo fascino antico e rustico. Da qui parte il sentiero di Arduino: 35 km che uniscono la pieve al castello di Canossa, nel reggiano. Tra gite a piedi, in mountain bike, e perché no, a cavallo, tappa obbligata ai laghi: in particolare il lago Ballano, Verde e Frasconi sono mete molto amate dagli escursionisti, sulle orme della Duchessa Maria Luigia, che adorava frequentare queste zone.

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