Luigi Russolo, Auto in corsa, matita su carta
Luigi Russolo, Auto in corsa, matita su carta

Non a tutti è noto, ma anche la Sicilia ha avuto un ruolo di primo piano nel Futurismo italiano. Fino al prossimo 4 novembre il Centro Espositivo Antiquarium di Centuripe, in provincia di Enna, accoglie FUTURISMO e FUTURISTI SICILIANI, mostra curata da Simona Bartolena e dedicata a una delle anime meno raccontate dell’avanguardia marinettiana: la declinazione siciliana di un movimento che voleva “bruciare i musei” e reinventare il mondo.
Spesso marginalizzato nelle grandi narrazioni della storia dell’arte, il Futurismo siciliano fu invece un fenomeno vitale e fertile. Non solo perché vide gli esordi di artisti come Umberto Boccioni, ma soprattutto per la capacità dell’isola di trasformarsi in laboratorio creativo e punto di riferimento culturale. Tra il 1927 e il 1929, con la scuola di Palermo e figure come Pippo Rizzo, la Sicilia si fece portavoce di una sperimentazione audace, capace di dialogare con le grandi correnti europee, pur restando saldamente ancorata alla propria identità.
Molti di questi artisti, pur avendo l’opportunità di emergere altrove, scelsero di restare, continuando a produrre e innovare da quella stessa terra che li aveva ispirati.

Il percorso della mostra: da Marinetti all’Aerofuturismo

L’esposizione, articolata in sezioni tematiche, presenta oltre 40 opere provenienti da collezioni italiane di grande pregio, molte delle quali raramente visibili al pubblico. Si comincia dalle origini del Futurismo, con opere di Boccioni, Balla, Russolo e Baldessari, e si attraversa l’evoluzione del movimento, esplorando tendenze astrattiste, il concetto di simultaneità e dinamismo, fino alle contaminazioni con pubblicità, design e arti applicate.
Una parte centrale della mostra è dedicata al Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo (1915), firmato da Balla e Depero, manifesto che segnò l’ambizione dei futuristi di “rifare il mondo” con nuove forme, colori, materiali e linguaggi.
Non manca un focus sugli sviluppi più tardi dell’avanguardia, come l’Aerofuturismo, ispirato alla conquista del cielo, e il Futurismo Cosmico, orientato verso dimensioni spirituali e visionarie. Artisti come Tullio Crali, Gerardo Dottori e Fillìa testimoniano la vitalità del movimento negli anni ’30, nonostante l’arte ufficiale spingesse altrove.
A chiudere, la sezione che dà il titolo alla mostra: quella dedicata ai futuristi siciliani, da Giulio D’Anna a Vittorio Corona, passando ancora per Rizzo. Figure sorprendenti per intensità e originalità, capaci di rappresentare un’altra Sicilia, moderna, irrequieta, in fermento. Una Sicilia che, attraverso l’arte, dialogava con l’Italia e con l’Europa.

Un’occasione per scoprire una Sicilia diversa

FUTURISMO e FUTURISTI SICILIANI non è solo una mostra d’arte: è un invito a guardare la Sicilia da un’angolazione diversa. Centuripe, antico borgo arroccato tra l’Etna e i Monti Erei, si conferma luogo ideale per ospitare un percorso che coniuga avanguardia e identità, passato e futuro. E lo fa in una stagione – l’estate – perfetta per un turismo culturale curioso, consapevole e sempre più attratto da esperienze fuori dai circuiti classici.

Info orari: dal martedì al venerdì; dalle 15 alle19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; chiuso il lunedì

e-mail: ufficioturistico@comune.centuripe.en.it