Circondata da vette ammantate di ghiacciai, la Valgrisenche è una terra di pascoli, monti e rocce, ma con un cuore morbido di lana. Conosciuta come la “Valle dei tessitori”, questa zona della Valle d’Aosta è custode di un’antica tradizione: la lavorazione del drap, un tessuto di lana di pecora Rosset, razza autoctona oggi in via di recupero grazie all’Associazione regionale Allevatori Valdostani. Resistente, versatile e piacevole al tatto, il drap è perfetto per gli inverni più rigidi e per gli arredi della casa.

Di filo in filo: una storia che si ricama da secoli

“A memoria d’uomo da sempre in Valgrisenche si lavora al telaio”, disse J.S. Frassy, l’ultimo storico tisserand (tessitore) della valle, morto negli anni ‘50. L’arte della tessitura a telaio risale almeno al 1700, quando l’intera comunità ruotava intorno al drap. Tutti nel Pays des tisserands erano impegnati nella tessitura: ogni famiglia aveva un telaio nella stalla, il luogo più caldo e spazioso della casa, le madri giravano l’arcolaio, i padri, più forti, tessevano e i bambini imparavano da subito il mestiere. Nel fine settimana  si portava il drap a valle, sul dorso dei muli, per essere venduto. 

Con la Seconda guerra mondiale e la costruzione della diga di Beauregard, la Valgrisenche perse gran parte dei suoi abitanti e dunque dei suoi tessitori. Ma la tradizione del drop non fu abbandonata: grazie alla passione del figlio di J.S. Frassy, supportato dall’amministrazione locale, l’antico sapere si tramandò di generazione in generazione. In Valgrisenche furono regolarmente organizzati corsi di tessitura gratuiti a tutta la popolazione, finchè nel 1969 fu fondata la cooperativa Les Tisserands con l’obiettivo di tutelare, promuovere e sviluppare l’arte di tessitura a telaio del drap.

Les Tisserands, oggi

©Paolo Mantovan

A più di cinquant’anni di attività, oggi la cooperativa Les Tisserands conta tre socie e una sarta; organizza corsi nelle scuole, workshop, laboratori per adulti (di gruppo e individuali), visite guidate con dimostrazione di tessitura. Negli ultimi anni si è inoltre impegnata nel riconoscere agli allevatori il giusto valore della lana, materia troppo spesso considerata di scarto, occupandosi del servizio di tosatura e seguendo tutte le fasi di trasformazione, per una completa trasparenza e tracciabilità del processo produttivo. 

Alle poche varietà di colori delle origini, si sono aggiunte nuove tinte, disegni e sfumature, dando al drap un tocco di modernità. La cooperativa non solo vende prodotti tessili di altissima qualità (tessuti, complementi d’arredo, capi d’abbigliamento e accessori, anche personalizzabili) ma offre anche filati per il knitting.

Nel 2019 Les Tisserands ha dato vita al Mo’delaine, il primo Festival della Lana per raccontare al mondo i segreti e la storia di quest’antica tradizione radicata nel territorio. La seconda edizione del Mo’delaine si terrà il 5 e il 6 settembre 2020.

Sul numero 282 (luglio 2020) di Itinerari e Luoghi, disponibile in edicola e online, trovate maggiori informazioni, curiosità e un itinerario dedicato alla Valle d’Aosta e al trekking sull’Alta Via Glaciale.
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