Il labirinto fa parte della nostra cultura da millenni: la leggendaria storia di Cnosso, sull’isola di Creta, risale alla mitologia greca. Anche se la sua forma si è modificata nel tempo, il dedalo ha mantenuto un forte fascino e valore simbolico: è metafora di crescita, di viaggio interiore, della complessità del nostro universo e della nostra psiche.

“Il Labirinto è una creazione del Potere e una fonte di turbamenti. Riflette la ‘perplessa’ esperienza che abbiamo della realtà…” – Franco Maria Ricci

Questo simbolo è stato ripreso nel mondo dell’arte, nel cinema e nella letteratura. Vari architetti si sono cimentati nella realizzazione del labirinto, per offrire un’esperienza unica, un percorso fatto di svolte, dubbi e intrighi.

Qui vi guidiamo in un viaggio tra i cinque labirinti più belli e più intricati di Italia; luoghi dove vagare, perdersi e ritrovarsi.

1) Labirinto di Villa Barbarigo, Valsanzibio (Padova)

Nel grande giardino seicentesco di Villa Barbarigo a Valsanzibio, in provincia di Padova, si trova un labirinto composto da oltre 6000 piante di bosso, alcune risalenti al 1664-1669. Si snoda in un percorso intricato di quasi un chilometro e mezzo ed è uno dei più grandi realizzati in quell’epoca. Il labirinto di Villa Barbarigo fu creato per rappresentare il difficile cammino spirituale che l’uomo deve percorrere per arrivare alla purificazione.

2) Labirinto Borges, Isola San Giorgio (VE)

Inaugurato nel 2011, a 25 anni dalla morte dello scrittore argentino, il Labirinto Borges è situato all’interno della Fondazione Cini. È una ricostruzione del giardino-labirinto progettato dall’architetto Randoll Coate in onore di Borges, ispirandosi al racconto “Il giardino dei sentieri che si biforcano”. È costituito da circa 3250 piante di bosso che riproducono il nome dello scrittore, come se fosse scritto sulle pagine di un grande libro; all’interno del labirinto è presente un corrimano per guidare i non vedenti.

3) Labirinto del Castello di Donnafugata, Ragusa

Il labirinto del Castello di Donnafugata, in provincia di Ragusa, è realizzato in pietra bianca, seguendo la tecnica dei muretti a secco tipica della zona. Si distingue anche per la sua forma trapezoidale, che riprende quella del dedalo inglese di Hampton Court. Un tempo i muretti erano ricoperti di siepi e rose rampicanti, per impedire ai passanti di sbirciare o saltare i corridoi. Sorvegliato da un soldato in pietra, il labirinto del Castello di Donnafugata è stato il set del film “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone.

4) Labirinto di Villa Garzoni, Collodi (PT)

Il labirinto della settecentesca Villa Garzoni a Collodi, in provincia di Pistoia, è il solo sopravvissuto nella tradizione delle ville della zona. Piccolo e raccolto, il labirinto presenta numerosi bivi, vicoli ciechi e false piste in cui è facile perdersi. Carlo Lorenzini, autore de “Le avventure di Pinocchio”, trascorse buona parte della sua infanzia in questa residenza, dato che suo padre ci lavorò come giardiniere. Leggenda vuole che attraversarlo assicuri un matrimonio lungo e felice: molte coppie di fidanzati affrontano il percorso prima del grande giorno.

5) Labirinto della Masone, Fontanellato (Parma)

È a Fontanellato, in provincia di Parma, che si trova il Labirinto della Masone, il più grande labirinto verde al mondo. Ideato dal novello mecenate Franco Maria Ricci, si snoda lungo 3 chilometri ed è composto interamente di piante di bambù, alte tra i 30 centimetri e i 15 metri, che trasportano i visitatori in una dimensione lontana. Il complesso ospita anche la collezione d’arte di Franco Maria Ricci e una biblioteca dedicata a opere grafiche e tipografiche.

Sul numero 276 (dicembre/gennaio 2020) di Itinerari e Luoghi, in edicola dal 28 novembre, trovate maggiori informazioni, curiosità e un itinerario dedicato a Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020.

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