Dalle Dolomiti Lucane a Matera, nel cuore di una terra struggente scolpita dagli elementi e dal cuore gentile della sua gente.

Niente meglio di queste strade racconta l’affannosa ricerca di equilibrio tra uomo e natura, una costante ricerca dell’integrazione.

In Basilicata la natura ha segnato il carattere delle persone, le ha costrette a trovare un equilibrio interiore, poiché la terra non lo fornisce.

Anche la gentilezza d’animo, la solidità interiore e la delicatezza, una riservatezza che lascia libertà e pensiero all’altro e, soprattutto, l’assenza totale dell’arroganza, una saggia rassegnazione della gente di Lucania sono dovuti proprio alla consapevolezza che ciò che è fuori di te non si domina.

Impossibile addomesticare gli sbalzi fisici e metafisici della terra di Lucania.

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Il viaggio lucano inizia a Castelmezzano, nell’entroterra montuoso delle cosiddette Dolomiti Lucane.

Considerato uno dei borghi più belli d’Italia è stato fondato dai coloni greci tra il VI e il V secolo a.C.: Saraceni, Longobardi e Normanni hanno lasciato tutti i loro segni.

Grazie alla “scalinata normanna” si raggiunge uno straordinario belvedere verso il villaggio di Pietrapertosa.

Da qui un sentiero con sette “pietre parlanti” svela i segreti di una leggenda locale.

Tornare a Castelmezzano è poesia, oppure una forte scarica di adrenalina: bello camminare lentamente tra le “Dolomiti del Sud“, ma cimentarsi nel Volo dell’Angelo offre un punto di vista aereo e garantisce emozioni che lasciano senza fiato.

Il viaggio prosegue verso Aliano su una strada che sfida la terra scolpita dai calanchi, gesti forti e drammatici: rotta spettacolare che sfiora il cielo.

Cristo si è fermato a Eboli, mentre Carlo Levi, confinato e dimenticato ad Aliano vi ha lasciato il cuore e anche il corpo; tuttora, come da sua volontà, riposa abbracciato e protetto dalla terra mobile di Aliano.

Il paese vive nel ricordo del “suo” Carlo e invita viaggiatori e viandanti ad una sosta lunga, proprio nel borgo vecchio dove si trova la casa di Levi: qui bisogna fermarsi e ascoltare venti, silenzi e voci del paesaggio di terra più bello che si possa ammirare.
Una lunga, bella discesa regala scenari fantastici sull’armonica terra lucana.

Poi iniziano le curve che, senza fretta, avvicinano il mito di Craco vecchia, urlo di pietra strappato da una frana che dagli anni ’60 sì è inghiottita mezzo paese.

Da allora, anzi dal terremoto dell’81, il borgo è rimasto vuoto e muto.

Non ci abita più nessuno.

Il paese fantasma vive immerso in un’atmosfera di solitudine dove l’unica voce è quella del vento.

Non è un caso che qui Mel Gibson ha scelto di impiccare Giuda in “The Passion”, qui si trova la “Terra Bruciata” di Fabio Segatori, qui Francesco Rosi ha girato il suo “Cristo si è fermato a Eboli”.

Set cinematografico perfetto, nella realtà Craco è ancora più bella di come appare nei film…

Il viaggio prosegue alla volta di Matera, città dell’Uomo e dell’Umanitàlk.

Nel Cristo si è fermato a Eboli Carlo Levi raccontava l’ecosistema abitativo di questa città incredibile che dalla fine del Settecento iniziò un periodo di decadenza dovuto ad una sempre maggiore antropizzazione della città “naturale” dei Sassi fatta di grotte e grandi cavità usate per secoli come cisterne, poi trasformate in abitazioni dove non c’erano acqua corrente e fognature e dove famiglie sempre più numerose condividevano lo spazio con animali.

il 17 maggio del 1952 la Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi di Matera disegnò una riga netta col passato, costringendo più di 15.000 persone ad abbandonare una città primitiva che Togliatti definì senza mezzi termini “Vergogna nazionale”.

Lo sgombero avvenuto gradualmente termina negli anni ’70.

Insieme alla vergogna però viene cancellata una realtà che non tornerà mai più: il vicinato, uno spazio “convissuto” da diverse famiglie dove si condividevano affetti, fatiche, amori, drammi, abbracci e sorrisi, invidie e gelosie.

Vita e morte convivevano durante il graduale sgombero terminato nel 1970.

Oggi la metamorfosi è compiuta.

Nel 1993 i Sassi sono diventati Patrimonio Mondiale dell’Umanità, primo sito UNESCO ad essere definito “Paesaggio Culturale”.

Nel 2019 Matera è stata Capitale Europea della Cultura, riconoscimento importante che testimonia un lungo percorso di qualificazione e identificazione del territorio e della sua antichissima comunità.

Lo slogan che ha accompagnato Matera capitale culturale è “Open future”, due parole che sintetizzano lo spirito di un luogo che costituisce un meraviglioso ponte tra passato e futuro.

ALIANO E I SUOI CALANCHI

Uno dei paesaggi più straordinari della Basilicata è la terra dei Calanchi, che nella zona intorno ad Aliano hanno la loro massima espressione.

I calanchi, spesso descritti come un paesaggio lunare sono infatti la naturale scenografia per un festival molto particolare, la ‘Luna e i Calanchi’, ideato dal poeta Franco Arminio.

La Basilicata fu anche ‘Terra di Confine’ e proprio a Carlo Levi, qui confinato dal regime fascista, tra il 1935 e il 1936, si deve la fama del paese, descritta nel romanzo “Cristo si è fermato ad Eboli”, col nome di Gagliano.

La casa di Carlo Levi è ancora oggi visitabile ed è anche possibile fare belle passeggiate sulle tracce di Carlo Levi, un percorso molto suggestivo e irrinunciabile per chi ha letto il libro (contatto: Teresa Laudino, cell. 347.7463230).

Anche lo spettacolare museo di Arte Moderna e la Pinacoteca con i quadri di Carlo Levi meritano una visita.

Infine da non perdere un viaggio lento nel paesaggio lunare dei calanchi, immergendosi in una natura selvaggia dove è possibile seguire vari percorsi escursionistici.

15 PERLE DA NON PERDERE A MATERA

  1. Casa Cava, via San Pietro Barisano 47, tel. 0835.336733, www.casacava.it: centro culturale ipogeo con auditorium, trasformato da discarica a centro per la creatività giovanile.
  2. Casa Noha, Recinto Cavone 9, tel. 0835.335452: da visitare appena arrivati in città; la ricostruzione sintetica anche con filmati della storia di Matera.
  3. Musma (Museo Scultura Contemporanea), Palazzo Pomarici, via San Giacomo, tel. 0835.344057, 366.9357768, www.musma.it: oltre mille metri quadrati di ambienti rupestri che ospitano sculture di artisti internazionali.
  4. Museo Archeologico Nazionale D. Ridola, via Ridola 24, tel. 0835.310058: dal Paleolitico all’età medievale la storia dell’uomo nel territorio materano.
  5. Cattedrale, piazza Duomo: costruita in stile romanico-pugliese nel 1270 nel punto più alto della Civita.
  6. Cripta Peccato Originale, (solo visita guidata su prenotazione, chiusa il lunedì), tel. 320.3345323, www.criptadelpeccatooriginale.it.
  7. Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, Palazzo Lanfranchi, piazza Pascoli 1, tel.0835.310137: Arte Sacra, collezionismo e Arte Contemporanea; e il grande dipinto Lucania ’61, opera di Carlo Levi.
  8. Casa Grotta di vico Solitario, vico Solitario 11, tel. 0835.310118: ambiente autentico che racconta la vita nei Sassi prima delle sgombero degli anni ’50.
  9. Chiese Rupestri: San Pietro Barisano, Santa Maria di Idris, San Giovanni Monterrone, Santa Lucia alle Malve, tel.329.8032639, www.oltrelartematera.it; Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, Centro Culturale “La Scaletta”, tel. 0835.336726 e 335.8341414.
  10. Centro Visite Iazzo Gattini (Parco della Murgia), gestione ad opera di Cea/Centro Educazione Ambientale, tel.0835.332262, www.ceamatera.it, escursioni guidate da 1 a 8 ore nelle chiese rupestri disseminate della Murgia materana: San Vito, Sant’Agnese, Madonna delle Tre Porte, Madonna delle Croci, San Falcione.
  11. Ipogei di Piazza Vittorio Veneto, piazza Vittorio Veneto, tel. 339.3638332: affascinante percorso tra cisterne, neviere, chiese rupestri e il bellissimo Palombaro lungo.
  12. La Raccolta delle Acque, via Purgatorio Vecchio 25, tel. 340.6659107, www.laraccoltadelleacquematera.it: parte terminale di un monumentale acquedotto ottocentesco nel Sasso Caveoso che ha contribuito al far diventare la città Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1993.
  13. I Sassi in Miniatura, via Fiorentini 82, tel. 0835.261907: mostra museo con la ricostruzione della città in tufo, ospiti della famiglia Rizzi.
  14. Complesso Rupestre di San Giorgio al Paradiso, via Sette Dolori, tel. 0835.334583 (Hotel San Giorgio): cisterne, un antico frantoio e una scultura settecentesca del santo.
  15. Casa Ortega, via San Nicola del Sole, tel. 366.9357768, www.casaortega.it: l’artista spagnolo e la riscoperta della tradizione artigiana locale.

IL VOLO DELL’ANGELO

Al di sopra delle Dolomiti Lucane, nel cuore della Basilicata, un cavo d’acciaio sospeso tra le vette di due paesi, Castelmezzano e Pietrapertosa permette di effettuare e vivere un’emozione unica: il Volo dell’Angelo.

Assicurati con un’apposita imbracatura e agganciati ad un cavo d’acciaio si può provare l’ebrezza del volo vivendo una fantastica avventura, che regala una full immersion nella bellezza del paesaggio e una scarica adrenalinica per il viaggio “nel cielo della Basilicata”.

Pietrapertosa e Castelmezzano, le due stazioni del Volo, sono splendidi borghi, dove è possibile camminare tra le abitazioni, incastonate tra le rocce; fare suggestive escursioni storico-naturalistiche, degustare i prodotti del territorio ma soprattutto godersi lo splendido panorama circostante da una nuova visuale, insolita e soprattutto ricca di emozione.

L’ebbrezza del volo si potrà provare su due linee differenti il cui dislivello è rispettivamente di 118 e 130 mt.

La prima, detta di San Martino che parte da Pietrapertosa (quota di partenza 1020 mt) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 mt raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h.

La linea Peschiere, invece, permetterà di lanciarsi da Castelmezzano (quota di partenza 1019 mt) e arrivare a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 mt) toccando i 120 Km/h su una distanza di 1452 metri!

Info e contatti: www.volodellangelo.com; cell; 347.7922341 (Teresa), 331.9340456 (Antonella), 334.7880084 (Donatello).

SAPORI LUCANI

In Basilicata anche il cibo racconta storie incredibili attraverso una cucina che nel trionfo dei luoghi comuni viene definita “povera”.

Invece, come ama ricordare Federico Valicenti, grande chef lucano, è ricca, ricchissima di profumi e saperi, essenze e storie legate al mondo familiare e rurale.

Una terra benedetta da madre natura sconosciuta anche a Cristo.

Si mangia divinamente, soprattutto in quei ristoranti che non perdono il legame con le origini.

Da non perdere la purea di fave con cicoriette selvatiche e peperone crusco leggendaria specialità locale; oppure dei cavatelli del con salsiccia.

Oppure ancora le lagane con ceci e salsiccia pezzente.

E prima di andare via non dimenticate di fare una scorta dello straordinario pane di Matera, semplicemente buonissimo, alveolato come l’anima dei Sassi.

I PEPERONI CRUSCHI

Essiccati al sole, in collane purpuree, decorano i vicoli dei centri storici e impreziosiscono i piatti lucani.

I Peperoni “cruschi” di Senise Igp si presentano come preziosi gioielli del gusto in grado di esaltare ogni portata.

Il peperone crusco rappresenta uno dei piatti lucani per eccellenza: è il peperone rosso dolce che viene essiccato e fritto per pochi secondi in olio; l’escursione termica fa sì che l’ortaggio diventi “crusco”, cioè croccante (in dialetto, zafaran crusck).

Soli, con la pasta o il baccalà, ma anche fritti con l’uovo e la salsiccia, e in altre e squisite ricette, i croccanti e saporiti peperoni sono motivo d’orgoglio per la cucina lucana, una sorpresa per chi li scopre, una irrinunciabile conferma per chi li conosce già.
L’inconfondibile croccantezza è ottenuta da un’accurata essiccazione al sole in lunghe “nzerte” che, appese ai balconi decorano i vicoli dei borghi antichi lucani.

Dal sapore dolciastro, i Peperoni cruschi di Senise sono proposti come antipasto, in primi e secondi piatti, prelibata è infatti l’associazione con gli “strascinati” – una delle tante tipologie di pasta rigorosamente preparata dalle esperti mani delle massaie lucane – conditi con una spolverata di ricotta salata, o con il Baccalà, must della cucina della cucina del posto..

DOVE DORMIRE

DOVE MANGIARE

VISITE GUIDATE

Luigi Mazzoccoli, cell. 347.0622542, www.guida-matera.it: guida turistica di Matera e Basilicata.

TOUR ORGANIZZATI

Genius Loci Travel, www.trekking-italia.it, tour operator specializzato in ‘turismo attivo’ e ‘slow’ organizza tour con pernottamenti nelle località più belle della Basilicata, con proposte per escursioni e visite per ogni giorno di viaggio.

Sconti per lettori di Itinerari.

INDIRIZZI UTILI

  • Apt Basilicata, Via De Viti De Marco 9; tel. 0835.331983, www.aptbasilicata.it;
  • IAT, via Ridola 67, tel. 0835.311655;
  • Cea/Centro Educazione Ambientale, www.ceamatera.it,
  • Centro Visite di Jazzo Gattini e Masseria Radogna, contrada Murgia Timone, Matera, tel.0835 332262, cell. 388.8925407 e 320.2636528.


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Genius Loci Travel
info@trekking-italia.it
tel. 089.791896, cell. 393.9375299

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