Tre Cime Dolomiti, l’inverno che non ti aspetti

Nelle Dolomiti Bellunesi la stagione fredda svela borghi, cammini e panorami lontani dalle rotte affollate. Tra arte, storia e natura, un viaggio slow che culmina con un richiamo alla sicurezza sulla neve

Auronzo Consorzio Tre Cime sfondo nicolabombassei
Auronzo Consorzio Tre Cime sfondo. Ph. Nicola Bombassei
Consorzio Tre Cime Dolomiti - Nicola Bombassei - Tre Cime Antorno inverno
Consorzio Tre Cime Dolomiti – Nicola Bombassei – Tre Cime Antorno inverno

C’è un modo diverso di vivere la montagna in inverno, più vicino ai ritmi della natura che all’imperativo delle piste affollate. È quello proposto dal Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, un territorio ricco di storie e leggende dove la stagione fredda si apre con paesaggi immacolati, borghi che custodiscono tradizioni e una rete di itinerari che invita a scoprire ciò che resta ai margini del turismo di massa. Un Veneto più intimo e sorprendente, che affianca alle celebri Tre Cime un mosaico di luoghi minori capaci di emozionare.

Auronzo: un viaggio nelle radici della montagna

Ad Auronzo, l’inverno sembra avvolgere tutto in un silenzio prezioso. Le case in legno e pietra raccontano un’architettura essenziale che ancora oggi definisce l’identità del paese. Il vecchio lavatoio, recuperato, riporta alla memoria un tempo fatto di gesti quotidiani condivisi. Poco oltre, i tabià — fienili in legno degli anni Sessanta e Settanta — ricordano un ritmo di vita scandito dalle stagioni.

Auronzo invita alla lentezza: numerosi sentieri di bassa quota, percorribili anche d’inverno, accompagnano i visitatori nei boschi ovattati dalla neve.

Vigo di Cadore @Sabrina Talarico
Vigo di Cadore @Sabrina Talarico

Vigo di Cadore: patrimonio artistico che sorprende

Il viaggio prosegue a Vigo di Cadore, un piccolo scrigno che custodisce tre chiese di valore. La Pievanale di San Martino ospita opere di Antonio Rosso e una pala lignea di Besarel. La Cappella di Sant’Orsola, “piccola Scrovegni”, presenta un ciclo di affreschi unico nel contesto dolomitico. Santa Margherita a Salagona, la più antica, testimonia la transizione tra arte bizantina e gotica. A completare la visita c’è la Biblioteca Storica Cadorina, con migliaia di volumi e preziose pergamene.

Lozzo di Cadore: mulini e antiche maestrie

A Lozzo la via dei mulini recupera il fascino del passato. Lungo il Rio Rin si trovavano un tempo fucine e segherie alimentate dall’acqua; oggi restano tre mulini — uno funzionante — e l’antica canalizzazione. Il Museo della Latteria rievoca la produzione casearia tradizionale, mentre il Museo Ladino Diffuso, allestito lungo il paese, racconta usi e mestieri locali.

fondomisurina Cons tur Tre Cime - nicolabombassei
fondomisurina Cons tur Tre Cime – Ph. Nicola Bombassei

Misurina: l’inverno tra silenzi e panorami

Misurina, oltre al suo lago, diventa d’inverno un punto di partenza per percorsi autentici lontani dall’overtourism. L’anello del Monte Popena è uno dei più suggestivi: circa cinque chilometri e 650 metri di dislivello che conducono fino alla forcella Popena, oltre i 2.200 metri. L’arco di roccia e i resti dell’ex rifugio aprono una finestra naturale sulle Dolomiti. Ciaspole e sci di fondo trovano qui itinerari battuti e ben segnalati, tra boschi e radure.

Lo sci che torna umano

Il comprensorio del Monte Agudo offre 20 chilometri di piste, tra blu, rosse e la nera Fedo. Un ritmo sostenibile, distante dalla congestione dei grandi caroselli. A Misurina le piste del Col de Varda, soleggiate e panoramiche, permettono di sciare da dicembre fino a Pasqua. Sul territorio sono attive scuole sci qualificate, noleggi e rifugi che custodiscono l’ospitalità tradizionale.

Sci Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti
Sci Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti

Sicurezza sulla neve, il valore che fa la differenza

In una montagna che promuove la lentezza e la consapevolezza, la sicurezza sulla neve non è un dettaglio tecnico, ma una responsabilità condivisa. A Monte Agudo le regole vengono spiegate con chiarezza: rispetto degli altri sciatori, controllo della velocità, attenzione nelle immissioni, sorpassi solo quando c’è spazio. Anche l’uso corretto delle piste, le soste brevi ai margini e il rispetto della segnaletica contribuiscono a un’esperienza serena.

Lo stesso vale per ciaspole, fondo e slittino: percorsi battuti, indicazioni chiare e monitoraggio delle condizioni. Vivere la montagna con gioia, sì, ma con attenzione. Perché il vero lusso dell’inverno nelle Tre Cime Dolomiti è sentirsi liberi, ma in sicurezza.

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