Semplicità, passione, rispetto delle tradizioni, sapori intensi e ingredienti genuini: queste le caratteristiche della cucina della Val di Fassa, nel cuore della Dolomiti. Ancora oggi le malghe, i rifugi e i ristoranti a fondo valle propongono le ricette della tradizione culinaria ladina, basata su prodotti freschi del territorio: le delizie dei boschi, come lamponi, mirtilli, more e funghi; gli alimenti derivati da animali, come uova, latte, formaggi e carne; i cereali che sopportano bene gli sbalzi di temperatura, come avena, segale, orzo e frumento.

Dai canederli ai cajoncie, fino ai prodotti caseari (tutti da provare nella Strada dei formaggi) e alle chicche per i golosi, oggi vi guidiamo in un viaggio alla scoperta dei sapori della Val di Fassa e dell’identità ladina.

Canederli

Canederli al formaggio, Pozza di Fassa, Agritur Agua Biencia | ©Alberto Campanile/Anna Brianese

Il termine “canederli” deriva dal tedesco “knot”, in italiano “grumo, nodo”. Nati come piatto della cucina povera e ripresa degli avanzi, sono grossi gnocchi che si preparano impastando pane raffermo, latte, uova e speck. Si servono con burro di malga fuso o in brodo, a cui si può aggiungere erba cipollina tritata. Tra le tante versioni, provate i canederli con fonduta di Chèr de Fascia (cuor di Fassa), formaggio tipico della zona a crosta lavata dal sapore intenso.

Cajoncie

I cajoncie sono un altro primo piatto tipico della zona, tanto che gli abitanti di Canazei sono soprannominati “Pazedins” dal nome dell’attrezzo in legno (“pazeida”) usato per preparali. Sono dei piccoli ravioli a forma di zucca; il ripieno varia da quello più classico di spinaci e ricotta, a quello più particolare con pere selvatiche essiccate, fichi o erbe silvestri.

Formaggi

Cher de Fascia, Malga Piè Farm House, Val di Fassa | ©Alberto Campanile/Anna Brianese

Intensi e gustosi, i prodotti caseari sono alla base dei sapori della Val di Fassa. Oltre al Cher de Fascia, è assolutamente da provare il Puzzone di Moena, presidio Slow Food, chiamato dai locali “Spretz Tzaorì”, ovvero “formaggio saporito”: con la sua pasta morbida e il suo sapore intenso, leggermente piccante, si sposa benissimo con polente e purè. Terza chicca è il Fassano, un cacio a latte crudo, molto morbido in bocca, con note d’erba e nocciole tostate.

Fortaes

Le fortaes sono un dolce gustosissimo, immancabile nelle sagre e nelle feste di paese. La pastella a base di farina, uova e latte, una volta versata nell’olio bollente, prende la tipica forma a chiocciola. Le fortaes vengono poi ricoperte di zucchero a velo o arricchite con composta di mirtilli rossi.

Strudel

Chiudiamo in bellezza con lo strudel, il cui nome deriva dal tedesco e significa “vortice”. Il dolce più famoso delle Dolomiti presenta una pasta arrotolata con ripieno a base di mele, uvetta, cannella e pinoli. Si mangia tiepido, accompagnato da crema alla vaniglia o con una spruzzata di panna fresca.

Sul numero 281 (giugno 2020) di Itinerari e Luoghi, disponibile in edicola e online, trovate maggiori informazioni, curiosità e un itinerario dedicato alla Val di Fassa e ai sapori ladini.
Qui trovate invece tutti i nostri consigli di viaggio.

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