Siamo a Milano, quartiere Ortica, ma quasi ci si dimentica di essere in città. Chiamata così perché zona verde, di orti, grazie anche alle acque (un tempo pulite) del Lambro, l’Ortica conserva intatta un’atmosfera d’altri tempi, quasi paesana, un forte legame con la ferrovia, i cui binari racchiudono il quartiere, e la sua anima partigiana.

E proprio il 70° anniversario della Liberazione, nel 2015, ha ispirato la realizzazione del primo murales del quartiere: le parole di libertà, scelte e realizzate dagli alunni delle scuole locali, colorano oggi il trafficato cavalcavia Buccari. Questa iniziativa spontanea ha dato il via all’ambizioso progetto Or.Me – Ortica Memoria, realizzato dall’Associazione Orme in collaborazione con il collettivo Orticanoodles (guidato dal noto street artist Wally) e il patrocinio del Comune di Milano. L’obiettivo? Raccontare sui muri dell’Ortica le storie e i personaggi del Novecento che hanno costruito l’identità del quartiere e di tutta la città. Delle venti opere in programma, se ne possono già ammirare dodici (più una, la scoprirete a fine articolo).

Accompagnati da Fedra Pavesi, guida turistica milanese che da anni risiede all’Ortica, ci avventuriamo alla scoperta di questo quartiere unico, autentico, dove “anche i muri conoscono la storia”.

Un museo a cielo aperto, un racconto corale

Or.Me è un grande museo a cielo aperto, per tutti e di tutti, da scoprire passeggiando. Grazie a una direzione artistica unica e ben precisa, nessun murales è a sé stante ma fa parte di un itinerario culturale che si snoda tra le case, le scuole e gli edifici dell’Ortica. I colori ritornano, si rincorrono tra le pareti, e lo stile personale degli Orticanoodles dà coerenza e unitarietà all’opera.

Per legare ancora di più il progetto al quartiere, i murales sono realizzati con gli stessi abitanti dell’Ortica. Ogni opera diventa un intervento di arte partecipata; ogni colore è l’insieme delle pennellate di giovani, studenti e cittadini; ogni frase alle pareti è una scelta condivisa. Tutto è possibile grazie alla tecnica dello spolvero, antica tradizione già utilizzata nel Rinascimento, che permette la riproduzione di un disegno su varie superfici.

Ecco che Or.Me è un racconto corale che invita tutti a partecipare, colorare e ricordare.

12 murales per 12 storie

Ogni murales di Or.Me è dedicato a un pezzo di storia del Novecento, ai soggetti che l’hanno vissuta in prima persona. Sul murales della legalità sfilano i volti dei personaggi italiani che si sono battuti e spesso hanno perso la vita in nome della giustizia, come Giorgio Ambrosoli, Walter Tobagi e Lea Garofalo; a legare le loro storie, il colore verde e le forti citazioni sullo sfondo. Speculare a quest’opera troviamo il murales dedicato alla musica popolare, dominato dal colore rosso, che rappresenta il premio Nobel Dario Fo, Giorgio Gaber, Ornella Vanoni e altri noti autori/interpreti della canzone milanese.

Più drammatici sono gli occhi vuoti e i volti spaventati dei bambini del murales HUMAN, dedicato “a chi è emigrato, a chi migra, a chi migrerà”. Uno stile crudo, definito espressionismo silenzioso, ci ricorda i drammi vissuti da tutti i migranti della Storia.

Sulla facciata dell’ITIS Pasolini si staglia il murales dedicato alle donne che hanno fatto grande il Novecento, alle figure femminili legate alla città di Milano che hanno lottato per la cultura italiana e l’emancipazione femminile, spaziando da volti più noti (Alda Merini, Liliana Segre) a figure più sconosciute, come la “dottora del popolo” Anna Kuliscioff.

L’opera dedicata al partigiano e al vescovo, alle porte d’ingresso del quartiere, ritrae i volti del ferroviere partigiano Luigi Morandi e di Monsignor Marco Virgilio Ferrari, due figure dell’Ortica che hanno lottato negli anni bui del fascismo. E poi, il murales dedicato alle due guerre e agli alpini, lungo i muri del tunnel ferroviario in via Ortica, e quello dedicato al lavoro e al movimento dei lavoratori, dove al fianco delle lotte sindacali è ritratto un camion della Lambretta, perché proprio in zona aveva sede la fabbrica dell’Innocenti.

Non manca un murales ispirato agli orti e alle tradizioni della stessa Ortica, coloratissimo e vivace; e il murales della cooperazione, sulla parete della storica Cooperativa Edificatrice Ortica, che avvicina i volti di Gesù Cristo e Carlo Marx e la frase di Owen “la cooperazione di tutti per il bene di ognuno”.

Al di là del cavalcavia, in via Tucidide, ci si imbatte nel murales dello sport, con grandi personaggi sportivi, come i calciatori Mazzola (Inter) e Rivera (Milan), il ciclista Coppi e la sciatrice Compagnoni.

Sempre qui si trova l’ultima opera, pensata per il 75° anniversario della Liberazione, dedicata agli antifascisti e ai perseguitati politici di ogni orientamento culturale, politico, sociale, religioso e di genere. Il murales è stato inaugurato durante il lockdown.

Il Duomo di Milano sui muri dell’Ortica, l’ultimo progetto di street art

Camminando per l’Ortica, scopriamo un ultimo progetto di street art che verrà inaugurato il 20 giugno e che si discosta dalla storia del Novecento. Stavolta Orticanoodles e Ortica Memoria hanno scelto come soggetto “una poesia incisa nel marmo”, ovvero il Duomo di Milano: dalla navata centrale alle guglie e alle vetrate, fino alla Madonnina, verranno realizzate cinque opere, tutte lungo via Pitteri, per rappresentare il simbolo della città. “Chi passeggia per la via avrà l’idea di entrare in Duomo, poi salirà sulle guglie per arrivare alla Madonnina”, spiega Giovanni Lanzetti, presidente di Ortica Memoria.

Oggi potete già ammirare la maestosa navata centrale in scala 1 a 2: l’originale è alta 46 metri, quella dipinta 23. Se avete voglia di dare una pennellata sui muri, è il momento buono di passare all’Ortica. Se volete scoprire dal vivo i segreti e la storia del quartiere, domenica 20 giugno Fedra vi guiderà tra i suoi murales. Il tour si chiuderà con l’inaugurazione della navata centrale del “Duomo dell’Ortica”.

Qui trovate tutti i nostri consigli di viaggio e altri articoli che raccontano progetti di street art in giro per l’Italia, come i murales green, il Museo Condominiale di Tor Marancia a Roma e il 167 Art Project a Lecce.

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