
Ri-disegnare i borghi per farli ri-vivere. Non è solo un gioco di parole, ma una vera e propria filosofia che oggi anima l’Umbria, cuore verde d’Italia, e in particolare il borgo di Cesi, piccola frazione montana del Comune di Terni. Qui, tra le pendici del monte Eolo e gli echi della città romana di Carsulae, prende forma “PAZ /// Esperienza Cesi”, un progetto culturale e creativo che si candida a diventare un modello per il ripopolamento e la rigenerazione delle aree interne.
In un’Italia che, secondo i dati dell’ANCI, perde progressivamente i suoi piccoli comuni – oggi ridotti a 7.896, contro gli 8.101 del 2001 – e in cui 341 centri nel 2023 non hanno registrato nemmeno una nascita, i borghi rappresentano oggi molto più di una nostalgia paesaggistica: sono una sfida urgente e concreta.
“PAZ /// Esperienza Cesi” si inserisce all’interno del più ampio progetto “Cesi 2026 – Porta dell’Umbria, porta delle meraviglie”, l’unico in Umbria tra i 21 italiani selezionati dal Ministero della Cultura per il PNRR – “Attrattività dei borghi storici”, Bando Borghi Linea A. Ma non si tratta di semplice restauro o promozione turistica: qui l’ambizione è più alta e più profonda. A Cesi si prova a immaginare un nuovo modo di vivere i luoghi. Un laboratorio di pensiero e azione, in cui il design incontra la filosofia, la cultura materiale si fonde con quella immateriale, e la comunità torna al centro.
Dal declino alla rinascita: il borgo come antidoto
Perché tornare a vivere in un borgo? Cosa significa, oggi, abitare un luogo che porta sulle spalle secoli di storia ma si misura con sfide nuove e complesse come lo spopolamento, l’assenza di servizi, la crisi economica e ambientale?
È da queste domande che parte il progetto ideato da Francesco Maria Giuli: «Cesi diventa caso-studio, un campo aperto dove studenti di design, intellettuali, archeologi, artisti e amministratori sperimentano modi nuovi di abitare, lavorare e pensare il territorio». Non solo quindi oggetti belli o funzionali, ma riflessioni sul senso dell’abitare, sull’etica del progetto, sull’estetica dei luoghi.

15 – 18 luglio, Cesi come laboratorio di comunità
Dal 15 al 18 luglio 2025, Cesi ospiterà la fase culminante del progetto: quattro giorni intensi di workshop, incontri, trekking culturali e laboratori tematici. Il borgo si trasformerà in un campus creativo aperto al dialogo tra discipline. Tra i diversi protagonisti ci saranno il poeta e “paesologo” Franco Arminio, il sindaco di Castenaso Carlo Gubellini, la ricercatrice Rosa Tiziana Bruno, designer come Chiara Zhu e Matteo Carboni.
Ogni giornata affronterà un tema chiave: antropologia e relazioni, spazio e movimento, immagine e rappresentazione, valore immateriale. Si parlerà di design per il sociale, wayfinding e infografica per i paesaggi culturali, storytelling multimediale per raccontare i luoghi e marketing strategico per le piccole attività locali.
Accanto ai momenti di formazione, la mostra diffusa “Sergio Coppi fotografo ambulante” offrirà uno sguardo emozionale e profondo sul territorio attraverso 173 fotografie, veri frammenti di vita vissuta, esposti tra Terni e Cesi.
Design, filosofia, paesaggio: una nuova grammatica del vivere
L’obiettivo non è semplicemente attrarre nuovi turisti. Il vero traguardo è la restituzione di senso, la rigenerazione di una comunità che possa pensarsi protagonista del proprio futuro. Un futuro che non rinnega la tradizione, ma la reinterpreta alla luce delle urgenze contemporanee: ambientali, economiche, relazionali.
Pensare al borgo come a un Bio Village, un luogo dove la bellezza incontra la sostenibilità, dove la creatività può fiorire lontano dal rumore delle megalopoli. Un luogo dove il design torna a essere strumento di comunità e non solo di consumo.
Come accadde con lo stile Liberty a cavallo tra Ottocento e Novecento, anche oggi si cerca un linguaggio capace di raccontare il nostro tempo. Ma questa volta il centro di gravità non sarà la città industriale, bensì il borgo resiliente, la piccola comunità consapevole.
Un modello replicabile per l’Italia che resiste
“PAZ /// Esperienza Cesi” è, in definitiva, molto più di un evento. È un manifesto operativo, una call to action per le amministrazioni, le università, i professionisti e i cittadini che credono che la vera innovazione possa nascere anche nei luoghi apparentemente marginali. Cesi dimostra che l’Italia dei borghi non è solo da salvare, ma può salvare, ridando senso all’abitare, valore alla lentezza, profondità ai legami. E in un’epoca in cui tutto corre, saper restare può essere l’atto più rivoluzionario.
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