Il 2 agosto arriva a Fabriano, in provincia di Ancona, la mostra La luce e i silenzi: Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento. Curata da Anna Maria Ambrosini Massari e Alessandro Delpriori, l’esibizione sarà alla Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, ma coinvolgerà anche due simboli storico-artistici della città: il Duomo e la Chiesa di San Benedetto.

L’arte di Gentileschi e la conversione cavaraggesca

La luce e i silenzi riunisce i capolavori del pittore realizzati ad Ancona (1606-1607) e nel periodo fabrianese (1613-1619), come la Circoncisione, La vergine del Rosario, La visione di Santa Francesca Romana e Maddalena. L’idea è quella di riflettere sulla conversione caravaggesca dell’artista, mettendolo a confronto con Guerrieri, il grande caravaggesco marchigiano cui è riservata una mostra nella mostra, Baglione, Turchi, Valentin, Vouet, Cagnacci e molti altri.

Anche  grazie a novità di opere e documenti, sia per quanto riguarda Gentileschi che per altri protagonisti, la mostra svela i rapporti tra i numerosi artisti che, nel ‘raggio di Caravaggio’, ne hanno diffuso la dirompente novità in territorio marchigiano. La ricercatrice di Sassoferrato Lucia Panetti, per esempio, ha riconosciuto il volto di Artemisia, nota figlia dell’artista e a sua volta grande pittrice, nella Circoncisione di Ancona: tra gli angeli nel cielo il suo ritratto è nelle vesti di Santa Cecilia che suona l’organo portativo.

La mostra vuole anche dimostrare come ci siano state presenze altrettanto preziose tra coloro che hanno fatto da contrappunto alla diffusione del linguaggio caravaggesco, mostrandone l’impatto ma con un’inflessione più classicista, tra Bologna e Roma, come in Giovanni Lanfranco, Emilio Savonanzi, Simone Cantarini, Guido Cagnacci, Giuseppe Puglia, Girolamo Buratti o nel dibattersi di due anime e due epoche, come in Pomarancio, Andrea Lilli e Filippo Bellini.

I visitatori avranno così modo di scoprire il forte rapporto tra il caravaggismo e il territorio, e di ammirare opere emblematiche di un momento fra i più memorabili della storia dell’arte.

Mostrare le Marche

L’esposizione La luce e i silenzi fa parte del progetto Mostrare le Marche, nato dal protocollo d’intesa fra la Regione, il Mibac, l’Anci Marche, la Conferenza Episcopale e i Comuni di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Loreto, Matelica e Fabriano per promuovere la conoscenza e lo sviluppo dei territori colpiti dal sisma del 2016. È l’ultima di un ciclo di 5 grandi mostre che hanno già interessato le città di Loreto, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Matelica.

Ora è il turno di Fabriano e il suo territorio di raccontare un altro grande artista – Orazio Gentileschi – che lavorò e soggiornò nelle Marche nel secondo decennio del Seicento, puntando i riflettori sul suo rapporto con Caravaggio.

Fabriano, per la sua posizione e la sua storia è universalmente riconosciuta come osservatorio speciale e privilegiato sui fatti artistici che, a partire dalle Marche, hanno avuto poi un impatto ben più vasto. Dopo l’esposizione su Gentile da Fabriano nel 2006 e il prestigioso riconoscimento ricevuto dall’Unesco, la città ospita un’altra grande mostra sulla figura e l’attività di Orazio Gentileschi, pittore commovente, caravaggesco elegiaco e limpido, che rivela uno speciale focus nel momento fabrianese e marchigiano.

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