Ho sempre sentito parlare del BODENSEE e per lavoro ho partecipato in passato ad un paio di presentazioni stampa che mi hanno incuriosito e convinto che prima o poi ci sarei andato.

Poi il covid…..ci ha costretto all’immobilismo.

Finalmente ce l’ho fatta!

Per capirci, il BODENSEE (lago di Costanza in tedesco) è poco più grande del lago di Garda (55 km2 contro i 50,35 km2 ) situato ad un’altitudine di 395 m sul livello del mare, con una profondità media di 90 m e una profondità massima di 252 m. Ha origine glaciale e si è infatti formato alla fine delle glaciazioni sul percorso del fiume Reno che ne è il principale immissario; entra nella parte orientale del lago e scorre verso ovest, percorrendolo in tutta la sua lunghezza.Complessivamente lungo 65 km, largo non più di 14 km e ben 273 chilometri di rive quasi tutte ciclabili.

Intorno al lago si affacciano ben tre stati: Svizzera, Germania ed Austria ma per la promozione del lago viene coinvolto anche il Principato del Liechtenstein.

E proprio l’interesse di più stati ha permesso, negli ultimi trent’anni, il recupero di questo bacino. Sono stati studiati e realizzati diversi interventi per la depurazione dell’acqua, la raccolta e il trattamento dei reflui, nonché per l’agricoltura e l’allevamento; numerosi anche gli interventi per il recupero ambientale delle rive con la realizzazione di piste ciclabili che, insieme ad una riorganizzazione del trasporto pubblico, hanno contribuito allo sviluppo di questa regione “mista”.

Insomma, oggi abbiamo un piccolo gioiello che in soli 536 km2 ci permette di vivere esperienze di montagna, di collina, di lago nonchè di storia e cultura. Sono partito dalla città svizzera di San Gallo, per poi toccare la tedesca Lindau, l’austriaca Feldkirch e la liechtensteiniana Vaduz.

San Gallo, capitale dell’omonimo cantone svizzero, è famosa nel mondo per i suoi pizzi e per essere stata dichiarata sito UNESCO per la bellezza della sua abbazia ed alla sua biblioteca.

E’ una cittadina con un bellissimo centro storico la cui architettura medievale è ancora ben visibile; i suoi numerosi balconi a bovindo, molti dei quali adornati da sculture di legno (se ne contano più di cento); davvero caratteristiche anche le case a graticcio: sono abitazioni costruite grazie all’intreccio di intelaiature di legno, posizionate in diverse inclinazioni, la cui struttura portante è costituita da una serie di travi in legno disposte orizzontalmente, cui si intrecciano le altre travi poste in posizione verticale o obliqua; questo speciale intreccio fa apparire alcune di esse addirittura storte.

Le finestre a bovindo,tipiche dei paesi anglossassoni, sono finestre in cui gli infissi e le ante vetrate non sono allineate al muro ma hanno un proprio percorso ad arco che si appoggia al muro.

La Cattedrale di San Gallo si trova in Klosterplatz e dal 1983, è entrata a far parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Le sue prime pietre furono posate nel 719 d.C. sulla tomba di San Gallo. Esternamente colpiscono i due campanili gemelli, che risalgono alla metà del XVIII secolo e si trovano in corrispondenza della facciata principale che, a sua volta, corrisponde all’abside della Cattedrale.  Sulla facciata principale non ci sono ingressi, l’ingresso all’edificio si trova, infatti, al lato nord ed è costituito da due porticine.

Gli interni sono in stile tardo barocco; il colpo d’occhio degli affreschi scuri contornati da stucchi color verde menta è decisamente bello. Alzando gli occhi non si può non notare il grande affresco presente sulla cupola che raffigura la visione del Paradiso con al centro la Santissima Trinità. Altra curiosità interessante lo scrigno reliquiario, all’interno della cattedrale, che contiene i resti del cranio di San Gallo.

Sempre appartenente all’area abbaziale di San Gallo e sempre patrimonio UNESCO, è anche la Biblioteca. Edificio considerato il simbolo della città ove sono conservati circa 170 mila volumi, parte dei quali manoscritti. Al suo interno una sala in stile rococò, considerata la più bella di tutta la Svizzera.

Talmente bella che bisogna indossare delle pantofole, per non rovinare il pavimento in legno, e così immergersi in un mondo fatto di libri, volumi antichi mappamondi, teche con reperti unici; proprio qui è custodita, in un doppio sarcofago, la mummia egizia Schepenese. Gli studiosi ritengono che la mummia risalga al 700 a.C.

Come e perchè sia qui….beh, nessuno ne parla!

Per poter visitare il complesso si paga un biglietto di ingresso ma si consiglia di entrare con una visita guidata per conoscere meglio questo luogo quasi fiabesco.

Mi raccomando…prima di lasciare San Gallo bisogna assolutamente assaggiare il Bratwurst, un insaccato di carne suina mista a vitello o manzo che viene cotto alla griglia o in padella, di solito servito con una salsa alle cipolle e accompagnato da rösti, piatto tipico a base di patate.

Bratwurst

E per chiudere bene la giornata, soprattutto se di pioggia come quella che ho trovato io, niente di meglio che perdersi in qualche cioccolateria del centro per una degustazione. Del resto siamo pur sempre in Svizzera!

Due segnalazioni personali; se volete cenare con piatti tipici della regione di San)  Gallo segnalo il Wirtschaft zur Alten Post(https://www.apost.ch/wirtschaft-zur-alten-post/); per dormire, vicino alla stazione, ho soggiornato Tailormade Hotel LEO St .Gallen (https://www.tailormade-hotels.com/en/leo/; bello, essenziale, pulito con un importante ristorante giapponese all’interno persino con robot che effettua servizio minibar!

Ricordate! Non appena in Svizzera, attivate la Swiss Travel System che consente la libera circolazione su treni autobus e battelli in ben 90 città, in 500 musei svizzeri; per info dettagliate www.swisstravelpass.com.

Questa volta per esempio, dopo aver viaggiato dal confine italiano a da San Gallo, sfruttando la card della Swiss Travel System, siamo arrivati a Rorschach e qui ci siamo imbarcati su di una motonave che ci ha portato sulla sponda tedesca del lago, nella cittadina di Lindau.

Dimenticavo….la pioggia ci ha accompagnato come un’ombra per tutto il giorno, ma come per incanto ci ha graziato per la gita più bella della giornata, e cioè una cena sulla nave storica a vapore Hohentwiel. E’ un esperienza davvero particolare; sembra di essere sul set di un film storico o di aver fatto un salto nei primi anni del ‘900.

Ci ha accolto il comandante in persona, con un aperitivo di benvenuto.

Una volta salpati, abbiamo preso posto al nostro tavolo, nei saloni finemente decorati e con tavoli apparecchiati nobilmente, dove vengono serviti amuse-gueules ed un menù di tre portate. Al centro del salone vi è un ampio spazio aperto da cui si riescono a vedere i pistoni del motore lavorare incessantemente. Un vero spettacolo.

L’indomani, un pallido sole e qualche nuvola hanno fatto sì che potessimo goderci un bel giro per Lindau, cittadina tedesca di circa 25.000 abitanti, caratterizzata da un centro storico che è situato su una isoletta interna, Lindau appunto; la città vecchia è infatti separata dal quartiere di Aeschach, posto sulla terraferma, dal cosiddetto Kleiner See (Piccolo lago), attraversato da un ponte stradale lungo 150 m ad est e da un ponte-diga ferroviario lungo 410 m.

Lindau è una tra le più rinomate località di villeggiatura della Germania per la sua particolare posizione.

Il lago di Costanza, oltre a Lindau ha altre due isole, che però non fanno parte della Baviera: Mainau, proprietà di un ramo della famiglia Bernadotte (la casa reale di Svezia) e nota per gli splendidi giardini e fiori che li adornano, e Reichenau, riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità, sede di un’antica Abbazia benedettina.

Nei secoli passati Lindau era uno dei principali porti della Baviera. Testimoni di questo glorioso passato sono la Mangturm che serviva da faro, e l’imponente leone di pietra, simbolo della forza e fierezza bavarese.

Cuore pulsante della cittadina è la Marktplatz (Piazza del Mercato) dalla quale possiamo partire per un tour nella città vecchia ed ammirare così la piccola chiesa di San Pietro, la Peterskirche, che ha al suo interno una serie di affreschi dedicati alla passione di Cristo, ma che con il passare degli anni è diventata un luogo di commemorazione dei caduti delle ultime due guerre mondiali.

Lungo la strada principale la Maximilianstrasse possiamo ammirare l’Altes Rathaus o vecchio municipio, in stile gotico risalente all’anno 1442 e successivamente ristrutturato con elementi rinascimentali. Numerose anche a Lindau le abitazioni in graticcio.

Il vecchio municipio di Lindau

Da vedere anche le due chiese barocche di Santa Maria, cattolica e di Santo Stefano, evangelica. Sempre nella piazza si può ammirare la casa patrizia Haus zum Cavazzen che ospita dal 1929 il museo di storia e arte locale.

Suggestivo anche il porto vecchio, dove spiccano la Mangturm che serviva da faro e l’imponente leone di pietra, simbolo della forza e fierezza bavarese. Oggi la Mangturm è visitabile e si può salire sino in cima; e con il bel tempo ed un po’ di fortuna si riescono a vedere le alpi svizzere ed austriache.

 

Lindau oltre alle bellezze storiche è nota anche perchè ogni anno ospita il Lindau Nobel Laureate Meetings, occasione di incontro per numerosi premi nobel che tengono una serie di incontri /conferenze con i più talentosi studenti provenienti dalle università di  tutto il mondo.

Assolutamente consigliato assaggiare le specialità locali: un’esperienza interessante all’Hotel Restaurant Engel dove, seppur a distanza, abbiamo potuto partecipare all’Oktoberfest bevendo ottima birra e mangiando divinamente (nei giorni della nostra visita era anche la Settimana della Mela).

Ed eccoci arrivati a Feldkirch! 

Località di frontiera austrica, a pochi chilometri dal confine con Svizzera, Liechtenstein e Germania, Feldkirch è una bella cittadina racchiusa fra mura medievali e circondata da verdi colline. A causa della sua posizione ha sempre avuto un’importanza strategica ed ha attratto non solo militari, ma anche politici e artisti.

Il suo centro storico è ben mantenuto ed è luogo ideale per una vacanza, sia in estate sul vicino lago di Costanza, che in inverno. Dominata dalla massiccia fortezza medievale di  Schattenburg, all’interno della quale gli ambienti e gli arredi in stile gotico ci riportano a tempi lontani, mentre nell’ Heimatmuseum sono esposte collezioni di armi, di serrature e di oggetti della cultura popolare del Vorarlberg.

La massiccia fortezza medievale di  Schattenburg,

La cittadina ospita anche un’importante sede universitaria e fra gli eventi che la animano, a fine primavera, in maggio e giugno, si svolgono  le Schubertiade, una serie di concerti ed eventi dedicati al compositore Franz Schubert.

Una curiosità: nella primavera del 2008 si sono svolte a Feldkirch le riprese del 22° film di James Bond. La corsa dell’attore protagonista Daniel Craig, presentata come nella città vecchia di Bregenz, è stata girata invece attraverso i vicoli della città vecchia di Feldkirch. I poteri della macchina da presa!

Ultima tappa del mio viaggio, il Liechtenstein con la sua capitale Vaduz. 

E’ il quarto stato più piccolo di Europa ( prima di lui abbiamo la Repubblica di San Marino, il Principato di Monaco e Città del Vaticano che è il più piccolo) con un area di 62,5km. Il panorama non cambia rispetto a quello che ci ha accompagnato in questi gironi. Montagne svizzere, il Reno che fa da confine fra i due stati, e verdi colline.

L’origine di questo stato risale al 1714 quando l’imperatore del Sacro Romano Impero, lo concesse alla famiglia principesca del casato di Liechtenstein che ancora lo detiene.

La storia del principato è molto complessa e travagliata vista anche la posizione dello stato. Sta di fatto che dopo un periodo di estrema povertà nell’immediato ultimo dopoguerra, una serie di oculate iniziative di natura economica hanno favorito l’insediamento nel territorio di imprese finanziarie, commerciali ed industriali. Le iniziative, favorite da tutela legislativa e da tassazioni agevolate, hanno avuto successo, consentendo a molte azienda, soprattutto finanziarie, di fissare nel Principato la propria sede.

Oggi il Liechtenstein è infatti oggi, tra i paesi con il più alto reddito procapite al mondo.

Vaduz ne è la capitale.

Su di essa incombe il castello di Vaduz, residenza ufficiale dei Principi del Liechtenstein, in fase di ristrutturazione, che sembra sospeso in cielo. Passeggiando per le strade della città, basta alzare lo sguardo per vederlo:sembra essere sospeso in cielo per la sua particolare posizione. 

Nella vicina frazione di Triesenberg è possibile visitare il piccolo museo Walser; mentre a Vaduz possiamo visitare il Liechtenstein Art Museum, museo di arte moderna e contemporanea. L’edificio, inaugurato nel 2000, è stato realizzato come un cubo nero con una facciata delicatamente riflettente e pone un forte accento verso l’esterno. All’interno, ampie sale espositive si aprono su due piani, mentre il piano superiore è illuminato da luce naturale tramite un soffitto in vetro.

La collezione del Kunstmuseum Liechtenstein, che è anche collezione d’arte statale del Principato del Liechtenstein, si distingue soprattutto per le opere d’arte tridimensionali: sculture, installazioni e oggetti. L’Arte Povera e l’Arte Post-Minimal costituiscono il fulcro dei contenuti. La collezione è esposta in presentazioni temporanee, che accompagnano le grandi mostre sull’arte internazionale del XX e XXI secolo.

Nel 2015, il museo è stato ampliato per includere l’edificio espositivo della Hilti Art Foundation. L’importante collezione privata del Liechtenstein comprende eccezionali opere del modernismo classico e dell’arte contemporanea.

130 anni di storia dell’arte ci aspettano per essere scoperti e vissuti.

Ho apprezzato in maniera particolare “La donna coricata” di Fernando Botero; tipica scultura di Botero rappresentante una donna sdraiata, ovviamente di forme molto generose. La statua, piuttosto grande, è collocata in una strada laterale del corso principale,  fra i due principali musei di Vaduz.

Opera d’arte bellissima.

La statua della donna sdraiata di Fernando Botero, Vaduz.

 

Postmuseum Vaduz

Un piccolo museo ricco di francobolli che illustra tutta la storia filatelica del Principato. E’ gratuito e se siete appassionati potreste rimanere all’interno a lungo vista la quantità di francobolli esposti, alcuni dei quali anche di pregio. Ci sono divertenti attività anche per i bambini con ceralacca e inchiostro simpatico.

La Cattedrale di San Florin è la principale chiesa cittadina. E’ sede dell’arcidiocesi di Vaduz. L’edificio venne costruito tra il 1869 e il 1873 da Friedrich von Schmidt con i finanziamenti dei Principi del Liechtenstein. La chiesa è in stile neogotico con tre navate. La Cattedrale è caratterizzata da una torre con quattro piccoli orologi sulle sue facciate.

Assolutamente da visitare anche la Camera del Tesoro, museo che ospita una selezione di opere diverse facenti parte del patrimonio del Liechtenstein. La cosa davvero carina è che il visitatore, per entrare, deve ritirare presso il vicino Museo della Posta un gettone,che poi gli servirà per accedere singolarmente al museo.

 

Il gettone, inserito in un apposita fessura fa si che la porta si apra da sola; e come per magia ci si ritrova in una sala poco illuminata con davanti la teca in cui risplende la corona del Principato, corona d’oro con incastonate varie pietre preziose, sormontata da perle.

 Nella camera possiamo ammirare anche quadri, armi storiche e vari doni reali. Fra le sue preziosità anche una collezione di “uova” realizzate da Fabergè, tra le quali spicca l’uovo dei fiori di melo ed altre uova in oro e pietre preziose. C’è addirittura un pezzo di pietra lunare donato dal presidente americano Nixon. Una vera chicca! 

Ed infine, se volete far sapere a tutti che siete stati in Liechtenstein, all’ufficio del turismo, al costo di 2 euro, vi timbrano il passaporto!

Quindi, ricapitolando, una vacanza sul Lago di Costanza, che sia in treno,bici, camper o in auto, è assolutamente raccomandata. 

Tante attrazioni, natura, buona cucina, un po’ di storia, eventi culturali e scorci paesaggistici mozzafiato.

Un consiglio finale…attivate la Bodensee Card PLUS permette l’ingresso a più di 160 siti, musei ed esperienze distribuiti fra la Germania, l’Austria, la Svizzera e il Principato del Liechtenstein, come ad esempio la fortezza di Meersburg, il museo Zeppelin a Friedrichshafen, il Castello e Convento di Salem – ma anche la funivia per il monte Pfänder a Bregenz o quella per la vetta del Saentis, in Svizzera. La card, inoltre, garantisce il passaggio gratuito sulle navi della VSU, che collegano le diverse località sulle sponde del lago in Germania, Austria e Svizzera. Disponibile nella versione di 3 o 7 giorni. La card è usufruibile in tutto l’anno di validità (1° gennaio – 31 dicembre 2023), anche su giornate non consecutive.

Gute Reise!

 

Testo a cura di Ugo Cisternino

Per info: ufficio stampa italia ABC PR Consulting

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