![Giulia Meloncelli ecodesigner al lavoro](https://www.itinerarieluoghi.it/wp-content/uploads/2024/03/Giulia-meloncelli-ecodesigner-al-lavoro-225x300.jpg)
Vent’anni da industrial designer presso grandi aziende e molti progetti importanti portati a termine. Eppure una vocina dentro continuava a ripeterle che mancava qualcosa. Per Giulia Meloncelli da Forlì la folgorazione arriva nel 2011, quando mette in gioco la sua vita e la sua carriera sicura per inseguire il sogno.
«Sviluppavo progetti seguendo le direttive aziendali – ricorda – ma fra le tante, solo poche, pochissime realtà erano disposte a lavorare con materiali riciclati. Tutte le altre seguivano le filiere tradizionali, con consumi di materie prime che per me erano inconcepibili.
Capii che stavo seguendo la strada sbagliata e così, all’inizio del 2012, mi sono, per così dire, riciclata anch’io».
Sì, perché è in quell’anno che Giulia diventa artigiana. Anzi una “ecoartigiana”, come ama definirsi, e fonda il suo marchio che già dal nome è tutto un programma, Ricicli. Alla base la precisa volontà di ribaltare completamente il paradigma più classico della produzione, ovvero comprare il materiale per creare il prodotto.
![Ricicli design, borsa](https://www.itinerarieluoghi.it/wp-content/uploads/2024/03/borsa-zaino-Cinno_11-RICICLIDESIGN08-300x300.jpg)
Il riciclo per creare qualcosa di bello
«Ho iniziato ad autoprodurre i miei progetti senza dover sottostare ai compromessi delle aziende. Finalmente potevo creare qualcosa di bello e di unico esclusivamente con quello che avevo a disposizione: abiti, borse, scampoli di tele, oggetti e accessori inutilizzati o dismessi e tutto ciò che, nella migliore delle ipotesi, sarebbe stato trasformato in stracci o semplicemente smaltito in una discarica».
L’approccio creativo di Giulia è rispettoso dell’ambiente ma anche di tutte le persone che hanno lavorato a quegli articoli gettati via così in fretta, magari in seguito a un effimero cambio di moda. «Ricicli nasce proprio con quest’idea, cioè recuperare risorse e materiali sposando il tutto con design e modernità».
Un bell’esempio di slow fashion basato su economia circolare, consumo consapevole e vero made in Italy.