Autunno a Lana: dove il tempo rallenta tra vigne, castagne e calici di vino

Nei masi e tra i sentieri di Lana, la tradizione contadina incontra il gusto contemporaneo per la lentezza. Tra Schiava, castagne e profumo di mosto

Lanaregion.it_autunno
Lanaregion.it_autunno

C’è un momento, in Alto Adige, in cui la natura rallenta e tutto si tinge di oro. È l’autunno, e a Lana — tra Merano e le colline di Cermes e Postal — questo tempo dell’anno ha un sapore speciale. L’aria sa di mosto e mele, i vigneti si accendono di rosso e arancio, e dai masi arriva il profumo inconfondibile delle castagne arrostite. Passeggiare tra i sentieri delle rogge (waalwege) significa ascoltare l’acqua che scorre lenta tra i filari, fermarsi a osservare un contadino che sistema le botti o un gruppo di ciclisti che risale la collina in e-bike. Tutto invita a fermarsi, a respirare, a lasciarsi attraversare dal paesaggio.

lanaregion.it_Maike Wittreck_Zollweghof
lanaregion.it, Maike Wittreck, Zollweghof

Il tempo del Törggelen

Se c’è un rito che racconta l’autunno sudtirolese, è il Törggelen: una festa antica, nata dopo la vendemmia, quando le famiglie si ritrovavano nelle stube per assaggiare il vino nuovo e ringraziare la terra per i suoi frutti. A Lana, il Törggelen conserva la sua anima autentica. Nei masi come il Pfefferlechner o il Haidenhof, la legna scoppietta nel camino, i tavoli si riempiono di canederli, speck e krapfen, e nei bicchieri brilla la Schiava, il vino rosso più amato della zona. Intorno, risate e musica dal vivo: l’atmosfera è quella di una festa contadina che resiste al tempo, capace di unire generazioni e visitatori in un’unica grande tavolata.

Vigne antiche e nuovi sguardi

Lana ha un legame profondo con il vino. Le prime viti furono piantate qui oltre mille anni fa, e ancora oggi la regione custodisce una delle più antiche tradizioni vitivinicole dell’Alto Adige. Sui pendii che salgono verso Cermes e Postal, la vite prospera al sole. Oggi, accanto alla Cantina Merano Burggräfler, lavorano sette viticoltori indipendenti che aprono le loro porte ai visitatori. C’è chi affina il vino in anfora, chi ha scelto la via biodinamica, chi recupera antiche varietà come Fraueler e Versoaln, mentre altri sperimentano con vitigni resistenti al clima come Bronner e Souvignier Gris. Visitare le loro cantine significa entrare in un mondo dove la tradizione incontra la ricerca, e ogni calice racconta una storia di famiglia, di territorio e di rispetto per la natura.

lanaregion.it_Autunno
lanaregion.it_Autunno

L’esperienza del vino, tra masi e montagna

Tra le tante esperienze da vivere, spicca la Festa del Vino al vigilius mountain resort, sul Monte San Vigilio. Un evento che riunisce i vignaioli del territorio in una serata di racconti, degustazioni e abbinamenti in quota. Un modo elegante e conviviale per scoprire la filosofia che guida i produttori di Lana, sempre più attenti alla sostenibilità e alla qualità.

Ma anche senza eventi ufficiali, l’autunno invita a esplorare: a piedi tra i meleti, in funivia verso il Monte San Vigilio o tra le stradine di Foiana e Gargazzone, dove la vita scorre tranquilla. Ogni maso ha la sua storia, ogni bicchiere la sua voce.

Tradizione che si rinnova

Forse è proprio questa la magia di Lana: la capacità di unire passato e presente in modo naturale. I contadini di oggi hanno ereditato il sapere dei nonni, ma lo interpretano con una nuova consapevolezza. Alcuni trasformano le mele in distillati, altri seguono la permacoltura, altri ancora aprono spacci e piccole osterie per condividere i prodotti del maso con chi arriva da lontano. Qui la vita rurale e quella contemporanea convivono senza sforzo. Si può dormire in un hotel di design e, la mattina dopo, sedersi in una stube per fare colazione con pane fatto in casa e confetture del maso accanto. Lana è un luogo che invita a rallentare, a riconnettersi con la terra e con sé stessi. Un invito a scoprire che la modernità più autentica può avere il sapore dolce della tradizione.

Benjamin Pfitscher, Lana, museo della frutticoltura
Benjamin Pfitscher, Lana, museo della frutticoltura

Lana non è solo una meta turistica: è un’esperienza sensoriale e culturale. Tra vigneti, castagne e vino novello, ogni dettaglio parla di una terra che ha scelto di crescere senza dimenticare le proprie radici.

E quando, al tramonto, il sole cala dietro le montagne e il profumo di mosto riempie l’aria, si capisce che qui — tra la lentezza e il sapore dell’autunno — il tempo ha davvero un’altra dimensione.

Ti potrebbe interessare: Mele di… Lana

Il fascino dei mercatini di Natale a Lana e Merano