
Testo e foto di Vittorio Giannella
Tra le pieghe boscose delle Madonie, a oltre 1147 metri d’altitudine, sono andato a visitare uno dei borghi più suggestivi e affascinanti d’Italia: Petralia Soprana. Incastonato nel cuore della Sicilia settentrionale, questo piccolo comune della provincia di Palermo, insignito del titolo di Borgo dei Borghi 2018, regala un’esperienza fuori dal tempo, tra vicoli di pietra dove il vento non smette mai di soffiare, un patrimonio artistico e culturale che sorprende ad ogni passo. Passeggiare per Petralia Soprana sfiorando i muri in pietra, è come sfogliare un libro di storia antica. Le sue origini si perdono nei secoli: abitata già in epoca pre-romana, la cittadina ha attraversato le dominazioni bizantina, araba e normanna, tutte visibili ancora oggi nei dettagli architettonici delle sue chiese e dei palazzi nobiliari. Petralia Soprana è molto di più di una semplice meta turistica: è un luogo dell’anima, il rifugio perfetto per chi ricerca autenticità, bellezza e la magia di una Sicilia ancora genuina. Un borgo, che si conferma custode di un patrimonio immateriale prezioso, in cui fede, identità e memoria si fondono.
Tradizione e futuro: le parole del sindaco
«Il futuro nasce dalle nostre radici. Le tradizioni, il borgo e la miniera raccontano chi siamo», mi spiega Pietro Macaluso sindaco di Petralia Soprana, recentemente al centro di importanti progetti di valorizzazione del territorio. Tra questi il Museo sotterraneo nella miniera di salgemma di Raffo, unico nel suo genere.
Come convivono tradizione e innovazione in un borgo come il vostro? «Devono camminare insieme. Le tradizioni, come le nostra feste, non vanno solo conservate ma vissute e reinterpretate. Allo stesso tempo investire nella cultura nel turismo lento e sostenibile nelle risorse locali come la miniera e l’artigianato. È una delle principali vie per dare futuro alle aree interne. Negli ultimi decenni abbiamo visto diminuire lentamente la popolazione soprattutto tra i giovani. Ma non ci arrendiamo. Non vogliamo diventare un “paese museo” ma un “paese vivo”. Abbiamo iniziative da sfruttare. Per esempio scendere sottoterra nella miniera, per capire che in profondità si può trovare bellezza. E tornare a casa con il cuore più leggero e la mente più ricca».
Quest’anno si respira un entusiasmo particolare. C’entra anche il successo della miniera museo di Raffo e la Biennale che si terrà quest’autunno? «Assolutamente si. La miniera che dà lavoro a generazioni di cittadini è oggi un’attrazione tra le più originali di Sicilia. Il 4 luglio scorso in tutte le sale cinematografiche italiane è stato proiettato il film” The End” del regista Joshua Oppenheimer, che ha scelto come location per gran parte delle scene, proprio l’interno della miniera, senza dimenticare che in autunno ci sarà la Biennale . Abbiamo trasformato un luogo di fatica in uno spazio di memoria, scoperta, e arte. Il museo Sotto sale racconta la storia geologica umana ed economica della nostra gente. I visitatori restano incantati dall’insolito paesaggio sotterraneo: gallerie, sculture di sale, un viaggio nel cuore della terra».
La miniera di Raffo: bellezza nel sottosuolo
Detto, fatto. Basta raggiungere Raffo, frazione di Petralia Soprana, una decina di case lungo il torrente Salso, e arrivare davanti all’entrata della galleria principale della miniera che conduce in un mondo poco conosciuto: la miniera di salgemma e il suo cuore nascosto, il MACCS museo Sottosale. Si cammina un centinaio di metri nel largo tunnel scavato nella roccia. L’aria si fa più fresca e sulle pareti cominciano a brillare i primi cristalli di sale, come piccole stelle conficcate nel soffitto. Indispensabile la guida che con passo sicuro ci racconta la cronologia di questo giacimento: «Questa miniera ha dato lavoro e ne darà per altri sessant’anni. Il sale qui è purissimo, si stima si sia formato 6 milioni di anni fa».
Un museo nel cuore della terra
Il museo si apre all’improvviso in una caverna ampia, tanto da non far paura neanche a chi soffre di claustrofobia. Alcuni oggetti della fatica quotidiana di anni fa, sono rimasti li immobili come in un fermo immagine, arrugginiti, col ferro che si sfoglia come un quaderno d’appunti: carrelli, pale e picconi, lampade ad olio. Il Museo Sottosale non è solo testimonianza del lavoro minerario, ma anche un inno alla resilienza e alla memoria collettiva di una comunità. Visitandolo ho capito quanto il sale, in apparenza cosi umile, abbia plasmato, e continua a farlo, la storia sociale ed economica di questa parte della Sicilia. Sculture di artisti sono posizionate con cura e illuminate per rafforzarne la bellezza estetica.
Il ritorno alla luce: un viaggio che resta
Uscire dalla miniera dopo quasi due ore di semibuio suggestivo è quasi uno shock: la luce potente del sud sembra irreale, i rumori del mondo esterno stonano. Ma nei miei occhi e nella macchina fotografica resta impressa la bellezza ruvida di quel mondo sotterraneo, scolpito dalla fatica e dal sale. Un turismo esperienziale, che, con l’abbinamento di natura, cultura, tradizione e gusto trasforma ogni visita in esperienza immersiva e autentica. Riparto. Un ultimo sguardo a Petralia Soprana, lassù sospesa tra terra e cielo a custodire con fierezza le sue radici, e la sua bellezza autentica che non ha bisogno di effetti speciali. In questi giorni ho riscoperto una cosa che spesso dimentichiamo: il lusso della semplicità.
Info utili
Mangiare: Da Salvatore trattoria, P.zza S. Michele tel. 0921 680169 – Trattoria Zona Party a Fasanò tel. 333 3318837
Dormire: Hotel Residenza Petra via Errante 5 – www.residenzapetra.it tel. 0921 681321 –
Cas’Antica Soprana via Rizzo 8 – www.casanticasoprana.it tel. 339 4871621
Cosa comprare: Formaggi freschi e stagionati, carne ottima da Azienda Agricola Agro Verdi – www.agroverdi.it tel. 328 3363712