Siamo ai primi dell’Ottocento. L’Europa vive un periodo di grandi cambiamenti: la Rivoluzione francese ha cambiato i paradigmi della storia. Le guerre napoleoniche mettono in scacco l’intero continente e dopo mille anni di esistenza il Sacro Romano Impero svanisce in stati nazionali e confederazioni. Il neonato Impero Austriaco ha bisogno di rafforzare i collegamenti con le sue dipendenze transalpine, ossia il territorio del Regno Lombardo-Veneto.
Dopo varie idee e progetti di più generi, alla fine degli anni Dieci l’imperatore commissiona all’ingegner Carlo Donegani una strada che valichi le Alpi Retiche unendo Val Venosta e Valtellina. Così, dopo più di cinque anni di lavori, viene aperta la strada che sale ai 2.758 metri del Passo dello Stelvio.
Passione senza fine
Il 2025 vede così questi leggendari tornanti, noti soprattutto per essere palcoscenico d’eccezione per epiche tappe del Giro d’Italia, celebrare il bicentenario di una vera e propria meraviglia dell’ingegneria, un’opera che nell’ampiezza del suo anniversario racconta l’evoluzione di una passione straordinaria. Se per 150 anni, infatti, questi 88 tornanti su 46,5 chilometri sono stati volano economico, testimoni della Prima Guerra Mondiale e soprattutto ponte fra culture e tradizioni, nel 1953 il legame fra lo Stelvio e il ciclismo è nato e da allora è rimasto strettissimo: il 1° giugno Fausto Coppi taglia per la prima volta il traguardo di questo Gran Premio della Montagna, che sarà Cima Coppi per dodici volte. Quest’anno purtroppo lo Stelvio non è stato protagonista del Giro, ma Bormio ha ospitato l’arrivo della diciassettesima tappa vinta dalla Maglia Rosa Isaac Del Toro (che tre giorni dopo si arrenderà al bruciante attacco di Simon Yates, oggi trionfante a Roma). E per tutta l’estate saranno migliaia gli appassionati che trasformeranno la Valtellina nella destinazione privilegiata per una vera sfida, il sogno di ogni ciclista.
Chiuso ai motori
Il più alto valico automobilistico d’Italia è insomma una meta quasi sacra per gli amanti delle due ruote e così quest’anno ci si può regalare occasioni d’emozione grazie ad Enjoy Stelvio Valtellina, la manifestazione non competitiva che prevede un calendario di chiusure al traffico motorizzato che si estenderà fino a settembre tra i Laghi di Cancano (12 giugno, 11 luglio e 1 settembre), il Passo Gavia (13 giugno, 10 luglio e 31 agosto), il Mortirolo (14 giugno e 29 agosto), lo Spluga (29 giugno) e infine la Scalata Cima Coppi al Passo dello Stelvio il 30 agosto, senza dimenticare l’affascinante ascesa notturna a Campo Moro del 2 agosto.
Un calendario che sarà affiancato da due competizioni di prestigio internazionale. Domenica 8 giugno è il giorno della Granfondo Stelvio Santini, che partirà da Bormio per affrontare le leggendarie ascese del Mortirolo e dello Stelvio, proponendo tre tracciati per soddisfare ogni livello di preparazione: tutti condurranno in ogni caso ai mitici 2.758 metri.
Domenica 13 luglio sarà invece la volta della Re Stelvio Mapei, storica manifestazione multidisciplinare che celebra il quarantesimo anniversario, ventesimo di partnership con il prestigioso sponsor: un evento che richiamerà oltre 3000 partecipanti tra podisti e ciclisti, pronti a cimentarsi con i 21 chilometri e 1.533 metri di dislivello che separano Bormio dalla vetta dello Stelvio. Una competizione unica e inclusiva, che oltre alla tradizionale gara agonistica sui pedali include la mezza maratona podistica, una corsa aperta a tutti e un raduno non competitivo riservato alle biciclette a pedalata assistita (www.bormio.eu/it).