Alcuni consigli su come organizzare il Sentiero del Viandante

Ho fatto questo trekking partendo da poco prima di Lecco, nello specifico dall’abitato di Malgrate, e arrivando poi fino a Colico in 4 tappe totali. Io sono partita da Malgrate per motivi logistici, aggiungendo 2 o 3 km al tracciato, ma il cammino ufficiale inizia proprio da Lecco. Mi sento comunque di consigliarvi di partire da Malgrate perché ha una vista migliore sul lago e le montagne che lo incorniciano.

Tramonto a Lecco

Tappe del Sentiero del Viandante:

  1. Malgrate-Somana 18 km – 600 m dislivello + / 500 m dislivello –
  2. Somana-Varenna 17 km – variante alta 1000 m dislivello + / 1100 m dislivello –
  3. Varenna-Dervio 12 km – 630 m dislivello + / 620 m dislivello –
  4. Dervio-Colico 14 km – 620 m dislivello + / 620 m dislivello –

Lungo l’intero percorso ci sono punti di ristoro e strutture ricettive convenzionate con il cammino, il mio consiglio però è di prenotare con largo anticipo vista l’affluenza turistica che caratterizza il Lago di Como.

Dovrai seguire i cartelli di colore arancione e a volte delle bandierine rosse e bianche, tipiche della segnaletica CAI. Ho notato che in alcuni punti, soprattutto della prima tappa che è stata l’ultima ad essere tracciata, la segnaletica scarseggia. Come per ogni cammino, consiglio di utilizzare una carta escursionistica e delle tracce GPS (esiste un’app dedicata, con tracce che funzionano anche offline, l’abbiamo inserita nel QR code che trovi in edicola, nella copia cartacea di Itinerari e Luoghi). I cammini li fanno prima di tutto i viandanti e bisognerebbe sempre collaborare e dare un feedback agli organizzatori per far sì che anche i futuri viandanti si trovino bene.

Ho camminato lungo il Sentiero del Viandante in autunno inoltrato: trovo sia uno spettacolo che consiglio a tutti di vedere almeno una volta. I colori del foliage in contrasto con lo specchio d’acqua del lago di Como, che fa sempre da sfondo, sono magici.
Un altro ottimo periodo per affrontare il cammino è quello primaverile.
Per quanto riguarda l’estate e l’inverno, direi che questa Via del Viandante è fattibile grazie al potere mitigatore del Lago di Como, ma stando sempre attenti al meteo. L’estate passata è stato un supplizio per i camminatori, faceva troppo caldo.
Durante le piogge sconsiglio il percorso per la presenza di fango e fondo scivoloso, soprattutto dove i tratti su asfalto sono minimi.

Tappa 1: Lecco-Somana

Dopo aver preso la credenziale del pellegrino e lasciato l’InfoPoint a Lecco si segue il lungolago e, dopo il viale alberato, il sentiero continua sulla destra. A sinistra il paesaggio era addirittura più bello perché costeggiava il lago, in questo caso è utile seguire Google Maps per tornare sul sentiero.

Questa prima tappa, ufficialmente, costeggia la SS 36, in alcuni punti ben visibile. Ma basta girarsi verso il blu per dimenticarsene.

Si cammina al di sotto delle falesie del gruppo delle Grigne: delle pareti davvero imponenti che regalano un paesaggio molto suggestivo.

Presto il sentiero si addentra nel bosco. Il tracciato è abbastanza semplice da percorrere e la bellezza sta tutta nel panorama intorno a noi. In autunno questo bosco si colora di tante sfumature di arancione: uno spettacolo da non perdere. Il fondo di questa prima tappa è sassoso, tipico della roccia calcarea di questa zona.

Si raggiunge Abbadia Lariana, un caratteristico paesino affacciato proprio sul lago, dove è possibile sostare sulla spiaggetta proprio all’inizio del paese che incrocia il Sentiero del Viandante.

Si attraversa poi il paese lungo una strada ciottolata, tra campi coltivati e ulivi. Si continua lungo il trekking che prosegue alzandosi a destra rispetto al paese di Mandello del Lario.

A Maggiana consiglio di visitare la Torre del Barbarossa, organizzandosi per tempo è possibile salire fino in cima e godere di una vista strepitosa (ne parliamo meglio nel video sul canale YouTube). In zona si possono visitare anche la Chiesa di S. Giorgio e il museo Moto Guzzi.

Ancora poco dislivello e si raggiunge Somana, l’antico borgo dove ho terminato la mia prima tappa.

Tappa 2: Somana-Varenna

Con la seconda tappa si entra proprio nel vivo del cammino perché è molto panoramica, ma è anche quella più lunga e impegnativa in termini di dislivello rispetto alla precedente tappa.

Dopo aver lasciato Somana il Sentiero del Viandante procede in falsopiano a mezza costa, attraversando piccoli borghi. Dopo aver lasciato alle spalle le zone abitate e coltivate si entra di nuovo nel bosco fino a raggiungere Lierna.

Il sentiero non scende in paese, ma se dovesse esserci bisogno il centro di Lierna è raggiungibile dal sentiero in circa 5 minuti. Quindi è comodo.

Da questo punto in poi il sentiero si divide in due varianti: quella bassa e quella alta.

Io ho scelto di percorrere quella alta perché è la più panoramica e per me vale il motto “la vista più bella è dopo la salita più dura”, dalla quale si possono ammirare magnifici scorci sul lago e sui borghi sottostanti.

Scegliendo la variante alta il dislivello è abbastanza notevole: circa 1000 metri di salita separano Lierna dalla località Ortanella (circa 700 metri la variante bassa). Un sentiero che si inerpica nel bosco, senza punti esposti.

Poco dopo la metà della salita si raggiunge la Croce di Brentalone: un ottimo spot per fare fotografie ricordo e riposare, è dotato di tavoli da pic-nic.

La salita continua fino alla bella Chiesetta di San Pietro, il punto più alto di tutto il percorso ed il più bello: una sosta qui è decisamente meritata. Da Ortanella in avanti il sentiero procede in piano, fino a rientrare nel bosco dove inizia la ripida discesa che conduce fino a Varenna.

Varenna è un piccolo borgo affacciato sul lago che consiglio di visitare almeno una volta: io me ne sono innamorata e sicuramente tornerò a fargli visita. Purtroppo sono arrivata solo al calar del sole, c’era una Soprano che cantava da una barca nel lago ed è stato un momento molto emozionante.
Nei pressi del borgo c’è il Castello di Vezio, che per problemi di tempo non ho potuto visitare ma spero vivamente di poterlo fare a breve. Per chi fosse incuriosito dalla zona, ho notato dei cartelli con scritto “Tour dei Borghi“, suona molto bene.

Tappa 3: Varenna – Dervio

Per me è stata la tappa più bella di tutto il cammino.

Sicuramente è stato complice il meteo: dopo giorni un po’ cupi e nuvolosi il cielo si è aperto regalandomi colori intensi e paesaggi da urlo.

La prima sosta l’ho fatta a Bellano: consiglio di fermarvi a fare una visita all’Orrido di Bellano, ci sono stata due volte ed è sempre meraviglioso.

Lasciata Bellano il Sentiero del Viandante rientra nel bosco e inizia a salire: questa tappa è più corta della precedente, ma c’è comunque un po’ di dislivello. Il sentiero procede lungo un’antica mulattiera, davvero bella da percorrere; in alcuni punti si sviluppa a gradoni.

Non appena il bosco si dirada un po’ il panorama è incantevole e regala grande soddisfazione: le gambe ringraziano e il cuore anche.

Dopo aver raggiunto il punto più alto si inizia a scendere, conquistando così il livello del lago e raggiungendo finalmente Dervio.

Tappa 4: Dervio-Colico

La quarta e ultima tappa del Sentiero del Viandante è caratterizzata per i primi metri di un po’ di asfalto che non infastidiscono, per entrare poi in un bosco che pare fatato, ed è anche ricca di storia.

Dopo Dervio infatti si incontra il Borgo Medievale di Corenno Plinio.

Procedendo con il trekking si abbandona l’asfalto delle strade principali e si sale attraversando molte frazioni e borghi fino a rientrare nel bosco. Il sentiero è ampio su mulattiera ben tenuta, facile da percorrere e il bosco qui dà il meglio di sé, complice il fatto che la gente del luogo se ne prende cura come facevano i nostri nonni un tempo. I muretti a secco sono perfetti e, nonostante i faticosi gradoni che la caratterizzano, la tappa ci trasporta nel passato. Un gentile signore mi ha regalato un po’ delle castagne che stava cuocendo sulla brace, la gentilezza della gente del luogo è una cosa che mi ha colpito per tutti i giorni di cammino.

Poco prima di riuscire a scorgere il paese di Piona dall’alto, sono presenti dei piccoli spot ideali per il pranzo al sacco. In un prato accanto al sentiero ci sono anche dei tavoli da pic-nic.

Una volta superato il bosco si scende di quota e si raggiunge la meta finale di tutto il cammino: eccoci arrivati a Colico.

Da qui ho ripreso il treno fino a Lecco, ma prima ho visitato il Forte di Montecchio Nord risalente alla Prima Guerra e con ancora i cannoni originali, unicità a livello europeo.

Abbiamo visto cos’è il Sentiero del Viandante e come possiamo organizzare le tappe, nel prossimo articolo vedremo dove mangiare e dove dormire. Nel frattempo, buoni passi!

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