
Il 24 e 25 settembre 2026 la città umbra di Assisi ospiterà il World Tourism Event (nell’immagine in apertura un momento del WTE 2025 svoltosi a Roma), l’unico appuntamento internazionale interamente dedicato alla valorizzazione dei siti patrimonio UNESCO. Una scelta che non è casuale: il ritorno ad Assisi coincide infatti con le celebrazioni per gli 800 anni dalla morte di San Francesco, figura simbolo di pace, dialogo e fratellanza universale.
Dal successo di Roma al ritorno in Umbria
Dopo la fortunata edizione 2025 a Roma, che ha riunito oltre 200 operatori internazionali e 6.000 visitatori, il WTE torna “a casa”. È infatti ad Assisi che il progetto nacque nel 2010, con l’obiettivo di creare un punto d’incontro fra istituzioni, operatori e territori impegnati nella valorizzazione turistica dei patrimoni UNESCO.
Il passaggio di testimone da Roma all’Umbria è stato accolto con entusiasmo dalle istituzioni locali. La presidente della Regione, Stefania Proietti, ha sottolineato come il WTE 2026 sarà l’occasione per valorizzare «la straordinaria bellezza fatta di storia, arte, cultura e paesaggi, ma anche i valori francescani di pace e fraternità che ancora oggi parlano al mondo».

Turismo, pace e sostenibilità al centro del WTE
Il programma dell’edizione 2026 sarà articolato fra area espositiva, workshop B2B, incontri tematici e momenti di networking. Grande attenzione sarà riservata ai temi chiave del turismo responsabile e sostenibile, al dialogo interculturale e alla tutela dei patrimoni materiali e immateriali riconosciuti dall’UNESCO. Come da tradizione, non mancheranno le occasioni di scoperta del territorio umbro grazie ai fam trip riservati a buyer e giornalisti di settore. Un’opportunità per esplorare borghi, paesaggi, siti religiosi e culturali, con un’attenzione particolare alla fruizione consapevole e rispettosa del patrimonio.
Un evento internazionale nel cuore d’Italia
Il World Tourism Event rappresenta da oltre 15 anni un punto di riferimento per chi lavora nel turismo culturale e nei settori legati alla promozione dei patrimoni UNESCO. Assisi, con la sua vocazione spirituale e la sua storia millenaria, offrirà una cornice unica alle due giornate del 2026.
Il conto alla rovescia è quindi iniziato. Dal cuore dell’Umbria, in occasione dell’ottavo centenario francescano, il World Tourism Event 2026 lancerà un messaggio universale: il turismo come strumento di conoscenza, pace e sostenibilità.
Alla scoperta dei tesori del Lazio meridionale
Il WTE ospitato a Roma è stato l’occasione per promuovere presso giornalisti e tour operator alcuni fra i più suggestivi itinerari della regione. Il Lazio meridionale, per esempio, custodisce luoghi e testimonianze di straordinario valore culturale e turistico. In un territorio che vede l’incontro di tre parchi regionali come quelli dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, la Riviera di Ulisse e dei Monti Aurunci sorge il borgo di Itri.
Itri e la via Appia: tra castello e leggende
Arroccato alle pendici del versante occidentale dei Monti Aurunci, il nome di Itri deriva dal latino iter (cammino, via), a testimonianza del legame antico con la consolare Appia, qui ancora ben conservata per un tratto di quasi un chilometro. Dal 2024 la “Regina viarum” è entrata a far parte dei siti Patrimonio mondiale UNESCO.
Ma Itri è famosa anche per l’oliva itrana, a lungo risorsa economica del territorio: nel corso dei secoli i frantoi hanno raggiunto quota 104, generalmente piccoli e legati alle famiglie locali. Ogni pietra del borgo racconta storie e tradizioni: passando da una delle antiche porte, si sale tra vicoli fino al castello medievale, sorto nell’882 per difendere le coste dai saraceni. Nel tempo furono aggiunte nuove torri, tra cui il “maschio” quadrato e quella circolare a guardia dell’Appia. Il castello, con i suoi camminamenti di ronda e la piazza d’armi, era cuore della difesa e delle comunicazioni con Gaeta. Oggi Itri offre percorsi di trekking urbano e naturalistico, oltre a itinerari in bike che uniscono storia e natura.
Gaeta, mare e sapori senza tempo
Riprendendo la Statale 7 verso sud, in una ventina di minuti si raggiunge Gaeta, città che incanta con il suo litorale spettacolare e le escursioni in barca verso la Montagna Spaccata e la Grotta del Turco. Nel cuore del borgo medievale si trovano monumenti iconici come la Cattedrale dedicata a San Francesco e il Castello Angioino-Aragonese.
A rendere celebre Gaeta è anche la gastronomia, con la tiella, piatto tradizionale a marchio De.C.O. composto da un ripieno di mare o di terra racchiuso tra due sfoglie di pasta. Nata come cibo per contadini e pescatori, apprezzata già ai tempi dei Borboni e simbolo per i gaetani in partenza verso l’America, oggi è un’icona ricercata da turisti e ristoranti della zona, ancora legata alla tradizione casalinga.
Terracina, tra mare, storia e panorami
Proseguendo lungo la costiera Flacca/SR213 verso nord si arriva a Terracina in poco più di mezz’ora. Il percorso, panoramico e suggestivo anche in bike o e-bike, attraversa luoghi unici come la Grotta Azzurra nei pressi di Capovento e la Villa di Tiberio a Sperlonga.
Terracina è una storica località di villeggiatura sul Tirreno, al confine tra l’Agro Pontino e il promontorio del Circeo, cuore del Parco nazionale istituito nel 1934 e riserva della biosfera UNESCO dal 1997. Ai piedi del Monte Sant’Angelo si staglia il maestoso Tempio di Giove Anxur, a 226 metri sul mare, simbolo della città e punto panoramico d’eccezione. Il centro conserva importanti testimonianze romane come il Foro Emiliano, oggi sede del Duomo, e il Capitolium, mentre la rupe calcarea del Pisco Montano caratterizza il profilo urbano sul mare. Terracina invita naturalmente all’escursione: dal camminamento verso il tempio con vista sul Tirreno, alle passeggiate lungo la costa o alle gite in barca verso le isole Pontine, ogni esperienza unisce storia e natura.
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