Arezzo si propone con discrezione offrendo la possibilità di un viaggio in punta di piedi alternando momenti di vera e propria contemplazione d’ispirazione rinascimentale, shopping d’autore nelle botteghe e nel variegato microcosmo della Fiera Antiquaria. In piazza Grande secoli di storia si sovrappongono, si abbracciano, si aggrappano costruendo un’insolita narrazione architettonica del tempo.

Il viaggio aretino offre sentieri di parole, luoghi di carta, momenti di conoscenza che rivelano una profonda vitalità, autenticamente toscana.

L’ITINERARIO

  • Punto di partenza e di arrivo: Piazza Guido Monaco
  • Tempo di percorrenza: una giornata (minimo).
  • Difficoltà: facile
  • Note: l’itinerario può essere percorso a più riprese, partendo dal luogo che più si predilige. Il percorso proposto si offre di identificare i luoghi di principale interesse della città permettendo una visita completa e accessibile a tutti. Il percorso può essere sviluppato anche in più giorni dedicando maggiore tempo ad ogni sito. Il punto di partenza, piazza Guido Monaco, nei pressi della stazione ferroviaria è ideale per chi arriva in treno o in bus. Per chi arriva in auto si consiglia di parcheggiare  in uno dei due parcheggi cittadini più economici, il Mecenate e il Pietri.(che ha spazi anche gratuiti). Il primo è in Viale Mecenate, mentre il secondo è ai piedi della fortezza, in Via Giuseppe Pietri.

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HIGHLIGHTS

La Pieve e Piazza Grande

AREZZO: Pieve di Santa Maria (XI – XIV sec.): la facciata a logge sovrapposte.

Il luogo che più di tutti custodisce l’anima degli abitanti è la Pieve di Santa Maria, la chiesa imponente tra Corso Italia e Piazza Grande. Costruita dagli aretini con le pietre del vecchio anfiteatro, è la chiesa Toscana più importante eretta nel periodo comunale e protegge la piazza dal 1140.

Piazza Grande alla Pieve si incastra, come rotolando su se stessa. Si sviluppa su un piano inclinato con un dislivello di circa dieci metri, gioca con la forza di gravità ma non perde l’equilibrio.

È una piazza unica al mondo, dove secoli di storia si sovrappongono, si abbracciano, si aggrappano costruendo un’insolita narrazione architettonica del tempo.

AREZZO: Piazza Grande (dal 1911 piazza Giorgio Vasari) con l’abside della Pieve di Santa Maria, la facciata del Palazzo di Fraternita e il Palazzo delle Logge.

Ritenuta da alcuni studiosi sede del Foro romano, sin dal Duecento fu centro della vita cittadina. Gli edifici che la circondano sono il frutto di una originale mescolanza architettonica: l’abside romana della Pieve, rifatta nell’800 con arcate e loggette, la Fontana pubblica del XVI secolo e il severo Palazzo del Tribunale. Un palcoscenico perfetto e millenario che osserva la socialità nobile e popolare, di una splendida provincia italiana.

Luogo d’ispirazione e libertà

Arezzo è  stata scelta da Roberto Benigni come location di uno dei suoi film più celebri che ha vinto ben 3 premi Oscar. La Vita è Bella infatti oggi, dopo oltre un decennio dall’uscita del film, è un itinerario di scoperta “dentro” la città.

Scene, storie e personaggi del film hanno trovato in Arezzo il luogo ideale e hanno saputo raccontare gli aspetti intimi e autentici di una città che si muove dentro al suo centro storico, non inteso come città museale ma vivente.

Guido (Roberto Benigni) nella scena del film La Vita è Bella si rivolge all’amico: “Guarda che roba! Guarda… guarda che roba Ferruccio! Ma te l’avevo detto, eh? Qui siamo in città, qui puoi fare quello che ti pare, siamo proprio liberi. Ti va di fare una cosa, la fai! Guarda che bellezza! Vuoi sfogarti, vuoi urlare? E urli, no!

La Fiera Antiquaria

AREZZO: Fiera dell’Antiquariato.

Il primo week end di ogni mese si svolge in città nello scenario di Piazza Grande e nelle strade del centro storico il più importante mercato antiquario della Toscana e forse d’Italia.

E’ il momento di mercanti, collezionisti, semplici curiosi e habitué che si ritrovano in occasione di questo appuntamento che richiama più di 500 espositori da tutta Italia.

Vivere l’atmosfera della Fiera Antiquaria significa entrare nelle tradizioni e nella storia raccontata da oggetti d’antiquariato, gioielli, preziosi e artigianato vario.

AREZZO: Fiera dell’Antiquariato.

Attorno alle bancarelle il fenomeno antiquariato ha contaminato la città che, con l’affermarsi della Fiera, ha visto aprire negozi e botteghe specializzate e meta privilegiata per collezionisti di tutto il mondo.

La Fiera è nata nel 1968 in seguito a una brillante idea di Ivan Bruschi, antiquario, viaggiatore e collezionista che rimase colpito dal mercato Londinese di Portobello.

Chiesa di San Francesco

Nel coro della chiesa di San Francesco la Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca è capace di illuminare anche la giornata più buia o i sentimenti più cupi di un essere umano.

Gli affreschi di Piero raggiungono la stratosfera dell’Arte “dimostrando la dignità dell’uomo vera immagine di Dio, lo studio degli esempi formali e proporzionali dell’antichità greco-romana, una geometrica, esatta misurazione delle figure da rappresentare in relazione allo spazio, realizzando il tutto in una scientifica sintesi di struttura visibile e di colore”.

Casa Museo Ivan Bruschi

Full immersion nell’antiquariato d’autore nella Casa Museo di Ivan Bruschi che conserva una straordinaria collezione con reperti archeologici, sculture e ceramiche medievali e moderne, gioielli, monete, opere pittoriche, porcellane, mobili, vetri, tessuti e costumi, armi e libri.

In questo luogo vive la vocazione della città verso il mondo dell’antiquariato. Fu infatti Ivan Bruschi, appassionato collezionista e viaggiatore a lanciare l’idea della Fiera Antiquaria che dal 1968 costituisce un momento e un luogo che fa della città un punto di riferimento nel mondo dell’antiquariato.

Casa Vasari

Tappa fondamentale del viaggio aretino costituisce il luogo che sembra custodire l’anima e l’intimità di Giorgio Vasari, architetto e artista eclettico, nonché scrittore che ha lasciato il suo indelebile segno sull’intera città. “Una casa principiata in Arezzo, con un sito da fare orti bellissimi nel borgo di san Vito, nella migliore aria della città”, così la descrisse il Vasari.

La casa venne acquistata nel 1540 e i restauri proseguirono per circa 8 anni. Straordinarie le decorazioni con particolare riferimento agli affreschi che caratterizzano le varie sale.

Il Viaggiatore Immaginario

Chiara Nocchetti e Giampiero Bracciali, Libreria “Il Viaggiatore Immaginario”, Arezzo, Toscana, Italia

Così si chiama la libreria più bella e accogliente di Arezzo. Giampiero Bracciali, libraio, è sempre prodigo di consigli per i “suoi” lettori.

In questo luogo pieno di carta comincia un viaggio nella libreria che sembra inventata per dare un volto umano ad ambienti ormai gestiti dai grandi nomi dell’editoria.

Se è vero che una libreria è luogo in cui circolano le idee e si cerca ispirazione il “Viaggiatore Immaginario” è la meta giusta per spaziare tra titoli, storie, libri e idee.

Quale autore? Quale storia, romanzo, racconto? Giampiero, per quanto indaffarato, ha sempre uno spazio e un tempo da dedicare ai suoi ospiti che trovano in questa libreria l’atmosfera giusta per fermarsi, pensare, viaggiare con la mente e la fantasia.

Busatti, tessuti d’autore

AREZZO: Tessuti artigianali Busatti.

Lavorazione artigianale con telai a navetta di lino, lana, canapa e cotone per la realizzazione di tessuti per arredamento, tovaglie e asciugamani di raffinata ed essenziale eleganza.

Il laboratorio si trova ad Anghiari, nella Val Tiberina ma nel punto vendita di Arezzo si possono toccare con mano questi tessuti lavorati tradizionalmente da ben due secoli. Busatti è una firma importante del territorio, un nome che lega passato e futuro evidenziando l’originalità di tessuti di gran pregio.

I Grifi

Per chi vuole provare un piatto aretino antico e tipico troverà “grifi” per i propri denti: i Grifi sono le parti magre e callose del muso del vitello, tradizionalmente preparate in umido con aromi, spezie, odori e pomodoro.

Osteria Da Giovanna, Arezzo, Toscana, Italia

Non mancano nel menù dell’osteria Da Giovanna.

Così come avvenuto col Lampredotto fiorentino c’è anche una versione da asporto chiamata il Pan co’ Grifi, vale a dire una sorta di panino ripieno da gustare “on the road”.

INFORMAZIONI UTILI

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Info turistiche

L’ITINERARIO

L’itinerario migliore per scoprire la città è proprio quello che parte da piazza Guido Monaco nei pressi della stazione.

Una volta lasciata la piazza alle spalle e percorsa via Guido Monaco si arriva in piazza San Francesco, luogo caro agli aretini per il celebre Caffè dei Costanti, bar storico e set di numerose scene del film “La vita è bella” e per

AREZZO: Basilica di San Francesco, Cappella Bacci, Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca

la chiesa di San Francesco che custodisce il trionfo della Vera Croce di Piero della Francesca.

La piazza è dominata dalla statua di Vittorio Fossombroni che gli aretini chiamano, amichevolmente, “l’idraulico”, per le sue competenze ingegneristiche e scientifiche.

Dopo una sosta  si procede verso Via Cavour fino a giungere nei pressi della chiesa dei SS.Flora e Lucilla. Lasciato l’edificio alle spalle, proseguendo sulla sinistra si giunge alla Chiesa di Santa Annunziata.

Imboccata via Piaggia di Murello si arriva in piazza di Santa Maria in Gradi davanti all’omonima chiesa. Ognuno di questi luoghi merita una piccola sosta e un approfondimento.

Lasciata la chiesa sulla sinistra si percorre in evidente salita la via del Saracino fino alla piazza Del Murello.

Da qui si prosegue su via di Sasso Verde che permette di giungere in pochi minuti alla piazza San Domenico dove si può visitare la celebre omonima chiesa, casa del Crocifisso di Cimabue.

Da piazza San Domenico, dopo aver attraversato la Fortezza, lungo via Madonna Laura, si arriva piegando a destra. al cospetto della meraviglia del Duomo di Arezzo si offre agli occhi più pazienti.

Dopo aver visitato il Duomo si cammina lungo via Ricasoli che costeggia la chiesa:  si consiglia di intraprende la bellissima passeggiata del Prato che offre una magnifica vista di tutta la città.

Tornati nei pressi della Cattedrale  si imbocca la via dei Pileati arrivando in discesa fino a via Vasari dove si piega a sinistra verso il magnifico scenario di piazza Grande, cuore della città e meraviglia architettonica.

Costeggiata la piazza e si segue via di Seteria oltrepassando la celebre Pieve e la casa di Ivan Bruschi sulla destra.

Arrivati in corso Italia, arteria importante che attraversa il centro città, si procede a sinistra in discesa.

Corso Italia è il centro più vivo della città, ricco di caffè, negozi e ristorantini.

Poco dopo si gira a sinistra in via Garibaldi arrivando in piazza Sant’Agostino al cospetto dell’omonima chiesa.

AREZZO: Anfiteatro Romano.

Da qui si imbocca sulla destra via Margaritone e, dopo aver intersecato via Francesco Crispi si raggiunge il Museo Archeologico e il maestoso e celebre Anfiteatro romano al quale Arezzo deve l’origine della sua fama.

Dopo averlo esplorato, percorrendo via Aretino e via Spinello, eccoci nei pressi di piazza della Repubblica nei pressi della Stazione ferroviaria, dove si piega a destra fino a piazza Guido Monaco dove su chiude l’itinerario.

NOTE DI VIAGGIO

AREZZO: Piazza Grande (dal 1911 piazza Giorgio Vasari): il Palazzo delle Logge.

Arezzo si propone con discrezione offrendo la possibilità di un viaggio in punta di piedi alternando momenti di vera e propria contemplazione d’ispirazione rinascimentale, shopping d’autore nelle botteghe e nel variegato microcosmo della Fiera Antiquaria, lunghe pause seduti a guardare cosa accade in città sbirciando il Corriere di Arezzo.

Medioevo e rinascimento, conservatori e progressisti, antiquariato e futurismo si ritrovano in qualche strada buia, in qualche silenzioso cortile o nella luce piena di spazio di Piazza Grande.

Braccianti e professionisti, mamme impazienti di fare shopping e bambini impazienti di correre da qualche parte dipingono e muovono colori in Corso Italia.

La Vita è Bella nel cuore di Arezzo perché le processioni di turisti che visitano l’Europa in tre giorni non sono arrivate e forse non arriveranno mai. La Vita è Bella ad Arezzo perché il filo lucente dell’essenza artistica sembra correre ovunque.

Le firme che nobilitano questo filo, apparentemente senza fine e senza tempo, non sono poche. Piero della Francesca è in ottima compagnia a cominciare da Cimabue e Andrea Della Robbia, Francesco Petrarca monumento della poesia italiana e senza naturalmente dimenticare l’architetto della città che risponde al nome di Giorgio Vasari, geniale inventore di forme e colori, spazi di pietra e un po’ padre della città che possiamo vedere oggi.

La sua casa è uno dei luoghi cult assolutamente da non perdere e può essere l’inizio di un percorso di scoperta che culmina in Piazza Grande.

Dunque Arezzo città artistica ma soprattutto città vivente.

Non essere un luogo-museo per turisti da grandi flussi contribuisce a rendere un’immagine della città che nulla ha a che vedere con i luoghi comuni dove ospiti, visitatori, viaggiatori vengono trasformati in una massa indifferenziata di consumatori.

Tutto ciò significa autenticità.

Che bello non essere assediati dai menù turistici e dalle bancarelle di souvenir che trasformano città d’arte in supermercati!

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