Calabria: gran tour a pedali nella Valle del Crati, cuore umile, operoso e geniale di questa regione. Tra il Pollino, la Sila e l’Appennino Paolano, strade spettacolari, borghi impregnati di “calabresità”, regno di antiche comunità che conservano un profondo senso di ospitalità. Esperienza gastronomica semplicemente sconvolgente.
di Enrico Caracciolo/Viatoribus
CALABRIA – VALLE CRATI – ITINERARIO IN BICI O E-BIKE
- Punto di partenza e arrivo: Montalto Uffugo
- Lunghezza: 165 km
- Tipo di strada: asfalto
- Dislivello: 3.080 m
- Note: l’altimetria del percorso è decisamente varia e richiede una buona condizione fisica; Per i meno allenati potrebbe essere una buona idea affrontare il viaggio con una e-bike (bici a pedalata assistita) che si può noleggiare a Montalto Uffugo, punto di partenza e arrivo dell’itinerario.
HIGHLIGHTS
EVENTI
- Montalto Uffugo: Festival Internazionale R. Leoncavallo, kermesse culturale e musicale dedicata soprattutto alla lirica, si svolge a Montalto Uffugo, in genere ad agosto, e si conclude con la rappresentazione dell’opera “Pagliacci” in piazza (info: www.leoncavallofestival.it).
- Altomonte: a fine settembre, La Gran Festa del Pane: due giorni a tema che coinvolge tutto il paese. Settembre, Di Vino Jazz: musica e vino nel cuore di Altomonte.
MUSEI
-
Montalto Uffugo: Museo Ruggiero Leoncavallo, piazza F. De Munno; tel. 368.7368634: documenti, spartiti e testimonianze del compositore Ruggiero Leoncavallo
- Bisignano: Museo del Santuario di Sant’Umile da Bisignano, via del Santuario; tel. 0984.1782436, www.santumiledabisignano.it: all’interno del Santuario, di fronte la Cella di Sant’Umile, è allestito il Museo del Convento, che espone numerosi oggetti e libri sacri, tele, reliquiari.
SHOPPING DI GUSTO
- Montalto Uffugo: Liquori, bitter e amari prodotti con piante autoctone calabresi presso il Vecchio Magazzino Doganale (via Pianette, loc. Pianette, tel. 335.6658310, www.vecchiomagazzinodoganale.com).
- Fichi, cioccolato e tante creazioni con prodotti tipici calabresi, compreso l’onnipresente peperoncino da Garritano 1908 (contrada Pianette, tel. 0984.939154, www.garritano1908.com).
- Olio extravergine d’oliva e formaggi provenienti da latte dell’allevamento in fattoria presso il Frantoio Garrafa (via Coretta, tel. 0984.934494).
- Pane e dolci tipici del territorio presso il Panificio D’Andrea (via Calabria 8, tel. 346.1490005).
- Birra prodotta localmente che dalle etichette alla materia prima evidenzia le radici territoriali presso Aufugum Birrificio Artigianale (vai Bologna 41, cell. 339.2923342, www.birrificioaufugum.it).
- San Marco Argentano: prodotti tipici del territorio come miele, legumi, formaggi, frutta e verdura da I Sapori della Terra (via XX Settembre 19; cell. 328.3884258).
ARTIGIANATO D’ECCELLENZA
Mani nobili e sapienti raccontano la creatività della gente di Calabria e trasformano la Valle del Crati in un laboratorio di creatività umana.
- Montalto Uffugo: Scuola di Liuteria Montaltina, piazza F. De Munno; tel. 339.5674410, www.liuteriamontaltina.it: laboratorio di liuteria allestito nei locali ubicati nel chiostro dell’ex convento dei domenicani (XVI sec.), attualmente sede del palazzo municipale.
- Altomonte: La Terracotta di Maurizio Russo, via Giacobini 13-piazza Anfiteatro; tel. 0981.948313, cell. 338.7513674, 333.3253091: oggettistica, servizi da tavola, pignate e pentole.
- Vincenzo Linardi Gioielli, piazza Castello; tel. 0981.948777, cell. 349.3113294: pezzi unici su misura.
- Bisignano: Liuteria De Bonis, via della Giudecca 9; cell. 320.5736464: fabbrica storica di liuti, violini e chitarre della famiglia De Bonis che dal XVIII secolo costruisce strumenti di altissima qualità.
INFORMAZIONI UTILI
COME ARRIVARE
- In auto: la Valle del Crati si raggiunge con l’autostrada A2 del Mediterraneo fino allo svincolo di Montalto Uffugo, dove si prosegue seguendo le indicazioni per il paese situato a circa 12 km dallo svincolo autostradale.
- In aereo: l’aeroporto di riferimento in Calabria è lo scalo internazionale di Lamezia Terme che dista da Montalto Uffugo 90 km e un’ora in auto.
PERIODO
Tutto l’anno con preferenza per la primavera e l’autunno; sconsigliato in Calabria il periodo estivo di alta stagione, da metà luglio a fine agosto.
DOVE DORMIRE
- Montalto Uffugo:
Home 4 Creativity, via Caparroni 15, tel. 347.6062341, www.homeforcreativity.com: ospiti della famiglia Caruso, un modo nuovo di vivere l’ospitalità, a diretto contatto con persone e territorio, bellissima posizione, camere a tema filosofico, cucina di alto livello.
- San Marco Argentano: I Due Principi, via XX Settembre 21; cell. 328.3884258, www.idueprincipi.com, 50 euro la doppia: centrale, ospitale, camere curate e bel panorama.
- Altomonte: Castello di Serragiumenta, contrada Serragiumenta, tel. 0981.1906901, cell. 347.3559637, www.serragiumenta.com, 75-115 euro la doppia: residenza storica e di charme, location bellissima, colazione leggendaria.
- B&B Palazzo Pancaro, largo Luigi Pancaro 51, cel. 328.1315027, 70 euro la doppia: centrale, camere spaziose, torte a colazione.
DOVE MANGIARE
- Montalto Uffugo: NoN Restaurant, via Caparroni 15, tel. 347.6062341, www.homeforcreativity.com: chef Roberto Caruso non delude mai; sapori, profumi e anime di Calabria; pasta fatta in casa, maccarruni leggendari.
- Villa “Santa Caterina”, via Carigliato, loc. Santa Caterina; tel. 0984.934433, www.agriturismovillasantacaterina.it: piatti della tradizione con ortaggi, olio EVO e carni prodotti in azienda.
- San Marco Argentano: Le Baccanti, via della Repubblica; tel. 0984.1906595, www.enobaccanti.com: cucina di carattere; gnocchi con melanzane, caciottina e ricotta salata. Goliardo, via De Gasperi 197, tel. 0984.1868118: antipasti e dolci molto buoni; apprezzato dagli amanti della carne.
- Altomonte: La Cantina Barbieri, piazza T. Campanella, tel. 0981.948072, www.barbierigroup.it: selezione della materia prima, pasta fatta in casa, salumi tipici, formaggi, cacciagione, ricette tradizionali.
- La Voliera, c/o Castello di Serragiumenta, contrada Serragiumenta, tel. 0981.1906901, cell. 347.3559637, www.serragiumenta.com: eleganza, semplicità, sapori di Calabria, estro e creatività di Pasquale Presta; ottima scelta di vini.
ASSISTENZA BICI
- Montalto Uffugo: Cicli Sport da Eros, , via Manzoni, tel. 0984.938731, www.ciclisportdaeros.it: starda, MTB, e-bike, assistenza e noleggio.
- Bisignano: Le Due Ruote, contrada Muoio 58, cell. 0984.940322, cell. 392.9178832: strada e MTB, assistenza e noleggio.
ESCURSIONI A CAVALLO
Azienda agrituristica Paglialonga, contrada Macchiatavola 1, Bisignano, tel. 329.8624224, www.paglialonga.it
CONTATTI UTILI
Vita Calabra Tours, via Pietro Nenni 75, Altomonte; tel. 329.3435106, www.vitacalabratours.com: servizi turistici, tour, escursioni, navette; informazioni sul territorio.
NOTE
“Il primo caffè lo prendi a Vaccarizzo, al bar di Maria, la signora che prepara quasi ogni giorno i maccarruni”. Vapori e profumi di ragù avvolgono Roberto Caruso mentre mi suggerisce la strada della prima tappa da Montalto Uffugo ad Altomonte.
Roberto mi assicura anche che non ci sono salite, ma questo fa parte di chi vive la vita con sano ottimismo.
Chi pedala sa che le salite sono ovunque e quando per miracolo dovesse essere come dice lo chef ci pensa il vento a consumare zuccheri e proteine dei ciclisti. In effetti il viaggio in questo angolo intimo di Calabria, inizia con una ripida discesa: lo chef mi guarda compiaciuto come per dire, “visto, avevo ragione!”.
Infinite rotte
Inizia così il viaggio “dentro” la Calabria, nelle profondità della Valle del Crati. Inizia nell’antica Aufugum, luogo ideale per la partenza di un viaggio a pedali.
Le strade che partono da Montalto Uffugo sono un filo ingarbugliato tra aspre colline e montagne.
Infinite rotte si incrociano, tra boschi secolari e pietre millenarie: i venti freddi dei Balcani si prendono a spintoni con i respiri mediterranei; idiomi calabri, sincopati e scorbutici, si incrociano con echi arbëreshe; tracce di comunità albanesi, valdesi, ebree disegnano culture e conoscenze trasversali; preghiere di Cappuccini, Minimi, Domenicani, Carmelitani e Clarisse cercano di unire cielo e terra, anime e passioni.
Terra di migrazioni e contaminazioni
La strada che taglia i fianchi dell’Appennino paolano non arriva a sentire l’essenza del mare e penetra in un mondo fatto di terra e sassi, borghi e boschi.
Frane e bellezze
Come a Cavallerizzo, il paese fantasma, abbandonato dopo la devastante frana del 7 marzo 2005 quando il paese scivola sgretolandosi verso il fondovalle del Crati.
A Cavallerizzo tutto si è fermato quel drammatico lunedì e il domani è un martedì lungo ormai 14 anni: porte semiaperte, persiane che sbattono, case troncate a metà, auto parcheggiate e inghiottite da cortili spezzati, la salumeria e il bar San Giorgio con i portoni chiusi come se dovessero riaprire domani. E invece rimarranno chiusi per sempre.
La nostra strada continua a raccontare un paesaggio struggente entrando con discrezione nei borghi timidi e silenziosi come Mongrassano.
La salita verso Altomonte non finisce mai.
Quando arrivi in paese il sudore evapora insieme al profumo del pane e la fatica trova conforto al sole che riscalda tetti, torri, campanili, chiostri e cortili di uno dei borghi più belli d’Italia che guarda la Valle del Crati perdendosi in un cielo grande così.
Qui vivono persone figlie della terra calabra. Persone semplici che fanno cose importanti con l’umiltà dei grandi. In contrada Galati Franca e Maria del Panificio San Francesco sfornano pane e inventano biscotti secondo la tradizione dei vecchi forni di Altomonte.
Bisignano, rosso passione. Santi e liutai.
Bisignano è il paese di Sant’Umile vissuto a cavallo tra ‘500 e ‘600, analfabeta e modesto veniva ricercato da importanti teologi per avere risposte a quesiti esistenziali.
Appartiene al popolo dei “piccoli” che Dio ha scelto per confondere “sapienti” e “potenti”.
A lui va la devozione di un intero paese santificato anche dalle mani geniali di sopraffini artigiani della musica. I liutai di Bisignano sono un’eccellenza mondiale nella produzione artistica di strumenti musicali a corda. Nella bottega della famiglia De Bonis, nel rione Giudecca, si respirano secoli d’arte applicata alla musica.
Chitarre ma soprattutto il mandolino-arpa sorprendono per la pulizia di suoni vibranti, dolci e suadenti che ben descrivono delicatezza, gentilezza, sensibilità della dinastia di liutai più antica d’Italia oggi rappresentata da Costantino, artigiano-artista, piccolo grande uomo che vede nel legno, nel suono, nelle sue chitarre “tutta la sua vita e la sua felicità”.
Lacrime di pioggia accompagnano le nostre ultime pedalate verso Montalto Uffugo.
Il viaggio finisce con un bicchiere di Jefferson al NoN Restaurant della famiglia Caruso in compagnia di Roberta, figlia dell’ingegnere chef, anima della casa familiare trasformata in un coliving che ha aperto le porte a viandanti, sognatori, ciclisti, manager, poeti, inventori accogliendo molteplici rotte in un unico ambiente, luogo di condivisione di idee ed esperienze.
In buona sostanza la famiglia Caruso è stata capace di mettere tutta la Calabria in una casa: profumi, sapori, radici, sorrisi, parole, empatie e simpatie, imprecazioni forti come peperoncini, abbracci dolci come fichi dottati, visioni di orizzonti grandi come la Sila, contaminazioni filosofiche e culinarie.
Dopo questo viaggio anche l’incubo di un naufragio può trasformarsi in un sogno. Ma bisogna avere la fortuna di Jefferson. Naufragare nelle acque di Calabria, risalire la Valle del Crati, svegliarsi ad Aufugum.
L’ITINERARIO
Si tratta di un anello su strade secondarie che si sviluppa tra borghi, vallate e colline. È consigliabile programmare un viaggio da 4 a 7 giorni e 3 o 4 tappe.
Il viaggio si presta bene a una formula che preveda tre tappe e un paio di pernottamenti per ogni punto tappa. In questo modo si può dedicare un’intera giornata al trasferimento e la successiva alla visita del luogo (eventualmente anche un’escursione in bici o a piedi).
I punti tappa consigliati sono Montalto Uffugo, San Marco Argentano, Altomonte e Bisignano.
Si parte dal centro di Montalto Uffugo, di fronte al Duomo di Santa Maria della Serra, attraversando il paese lungo via Aldo Moro, via Cirino Emilio e via Santa Liberata seguendo le indicazioni verso San Benedetto Ullano.
Dopo circa 5 km, superato il bivio con la via del Parco (sulla destra), inizia la breve discesa verso Vaccarizzo e in leggero saliscendi si raggiunge San Benedetto Ullano, paese dove la cultura albanese è ancora ben radicata a partire dalla lingua arbëreshe ancora parlata tra i suoi abitanti.
Si esce dal paese in salita e si pedala ignorando le deviazioni verso valle (sulla destra) mantenendosi sulla SP 31 che segue la curva di livello e prosegue alla volta di Rota Greca e in costante pedalabile salita fino a San Martino di Finita, borgo disteso in posizione panoramica tra l’appennino Paolano (sulla sinistra) e la Valle del Crati (a destra).
Ancora in saliscendi si arriva a Cerzeto dove è richiesta molta attenzione ai fini dell’itinerario.
La strada provinciale “continuerebbe” verso Cavallerizzo ma una frana di imponenti dimensioni il 7 marzo 2005 ha fatto scivolare il paese con danni enormi e conseguente sgombero dell’abitato.
Naturalmente la strada è interrotta al traffico veicolare: a piedi sarebbe possibile passare attraverso il paese che è pericolante e non presenta condizioni di sicurezza accettabili. La situazione è da “day after” con case sventrate nel punto in cui la frana ha “strappato” il suolo.
È possibile percorrere una variante scendendo da Cerzeto lungo via Progresso e poi risalire a Mongrassano: si scende e si risale con pendenze impegnative per un totale di 7,5 km.
Da qui l’itinerario prosegue con spettacolari scorci panoramici sulla Valle del Crati passando nei pressi di Cervicati, ben visibile sulla destra e poi lungo una piacevole discesa fino a San Marco Argentano, luogo consigliato per una sosta e possibile punto tappa.
A questo punto del viaggio sono stati percorsi 38 km e circa 1000 metri di dislivello. San Marco Argentano merita una visita per i molti punti d’interesse come la torre normanna, il campanile maiolicato della chiesa di San Marco, la Cattedrale con la cripta normanna, fontana di Sikelgaita e la chiesa di Santa Maria della Matina.
Da San Marco Argentano si continua in discesa lungo la SP 94 per 3,7 km passando davanti al Comando dei Carabinieri e, poco dopo, il ristorante L’Oasi dove si piega a sinistra in direzione Malvito e Fagnano.
Si pedala per 5 km in leggera salita fino al bivio per Fagnano in contrada Pianette dove si piega a destra sulla SP 114 attraversando un paesaggio di colline e campagne arrivando a lambire l’abitato di Roggiano Gravina.
Qui si seguono le indicazioni per Altomonte. La SP 120 si snoda ancora in prevalente discesa per arrivare nei pressi del lago artificiale dell’Esaro. Si aggira la diga e poco dopo inizia la salita verso Altomonte, ancora sulla SP 120. Il paese si raggiunge dopo 9 km di costante salita, inizialmente ben pedalabile, poi sempre più impegnativa fino all’ingresso nel paese, consigliato punto tappa e meritevole di una visita approfondita.
Il centro storico è decisamente affascinante e offre opportunità di scoperta come il chiostro dei Dominicani, la chiesa della Madonna della Consolazione, la chiesa e il chiostro di San Francesco di Paola, la torre normanna, il teatro all’aperto e il bellissimo panorama che si può ammirare da piazza Tommaso Campanella.
Fermandosi un giorno ad Altomonte, oltre al borgo, si può pianificare un anello di circa 40 km che permette di scoprire le bellissima area montana e boscosa tra Acquaformosa e Lungro, probabilmente il centro più importante della provincia di Cosenza per la cultura Arbëreshe.
L’itinerario prosegue da Altomonte verso Lungro (10 km) per poi scendere verso il fondovalle del Crati passando per Firmo in costante discesa e poi ancora sulla SP 265 fino a oltrepassare l’Autostrada E 45 e piegare a destra sulla SP 174 che si sviluppa parallelamente all’autostrada in direzione sud fino ad incontrare lo svincolo di Altomonte dove si piega a sinistra sulla SP 131 in direzione di Spezzano Albanese.
Il tratto pianeggiante termina quando si va ad incrociare ortogonalmente la SS 283 che collega la Piana di Sibari sul versante Jonico con le Terme Luigiane sul versante tirrenico. Attraversata la strada principale inizia la salita verso San Lorenzo in Vallo.
La pendenza non è delle più abbordabili ma il panorama e il contesto ambientale caratterizzato da uliveti ripagano della fatica. Spezzano Albanese dista da San Lorenzo appena un paio di km.
Usciti dal paese si pedala sulla SP 241 per un breve tratto in salita, poi, nei pressi di grandi pale eoliche, inizia la veloce e panoramica discesa fino a Tarsia, altro borgo da non perdere. Da qui, in poco meno di 2 km, si raggiunge la strada di fondovalle Crati.
Per andare al lago di Tarsia si piega a sinistra, ma l’itinerario prosegue sulla destra in pieno fondovalle per 3 km, fino al bivio sulla sinistra dove si imbocca la strada che va ad oltrepassare il fiume Crati e poi piega a destra percorrendo, sempre in pianura, la contrada Squarcio fino alla contrada Soverano.
All’incrocio si va a sinistra in direzione Santa Sofia d’Epiro.
Dopo 2 km, nei pressi di un tornante sulla sinistra che piega verso Santa Sofia, si tiene la destra in direzione Bisignano. Attraversato un ponte inizia la salita di circa 5 km verso Bisignano sulla SP 237 che entrando in paese si chiama via della Repubblica. Bisignano è un paese tentacolare che si sviluppa sulle creste di diverse dorsali anche se il cuore del paese è la Collina Castello, dove si trova il Municipio e da dove si gode di un bellissimo panorama sul resto del paese e la Valle del Crati.
Si scende dalla parte alta del paese seguendo via Moccone che in circa 3 km arriva nel fondovalle. Proseguendo sulla via di contrada Torregrande si arriva all’innesto con la SP 234 dove si gira a sinistra risalendo il fondovalle Crati fino alla frazione di Vivacqua dove, nei pressi di un’evidente rotatoria e del bar Settebello, si piega a destra sulla SP 248 che va a oltrepassare con un ponte il fiume Crati.
Oltrepassata anche l’autostrada del Mediterraneo, giunti nella frazione di Bivio Acri si prende a sinistra la SP 241 in direzione di Montalto. Al bivio per Montalto si gira a destra imboccando via Pietro Mascagni.
Da qui inizia l’ultimo tratto che sale prima molto dolcemente, poi con pendenze più impegnative fino al borgo di Montalto Uffugo, dove si chiude l’anello.