Marta è una delle firme storiche di Itinerari e Luoghi.

È una penna puntuale e sensibile, un occhio attento e aperto sul mondo che coglie con le sue parole e i suoi scatti. Ma più con le parole, con le quali racconta di persone e di posti che ama scoprire sempre in maniera alternativa, da prospettive nuove, intime.  Mai scontate.

Una penna che in questo momento si è presa un momento di riposo.

Eh già! Perché da poco più di un mese, Marta  è diventata mamma del suo secondo maschietto, Enrico, arrivato a fare compagnia a Nicola, 5 anni e due occhi scuri e profondi, contornati da ciglia lunghissime, che guardano al mondo con curiosità e aspettano di scoprirlo dopo aver ascoltato i tanti racconti della mamma: “ho fatto del mio mestiere la cifra educativa con cui ho cresciuto Nicola, riportandogli le mie avventure che lui, a sua volta, riportava con orgoglio ai suoi amici. Il mio lavoro ha contribuito in qualche modo alla sua crescita”, ci conferma Marta.

La storia di Marta e di Itinerari e Luoghi parte da molto lontano, dicevamo.

Mi sono laureata in filosofia e, per seguire il progetto Leonardo, sono andata in Grecia. Qui tenevo un diario in cui annotavo degli incontri e dei luoghi che vedevo grazie ai miei tanti giri in autostop. E mi piaceva tanto. Mi piaceva scrivere e anche fotografare”.

Marta torna a casa, in Val Sesia, e sul tavolo in cucina dai suoi genitori trova un numero di Itinerari e Luoghi e resta incantata: “ma come? si può vivere viaggiando e scrivendo di viaggi? Può essere una professione?? Ma allora è la MIA professione. Per scherzo mi metto a scrivere e a fotografare, seguo un master di video-giornalismo e inizio a lavorare in TV ma la dimensione video non faceva per me. Non era il mio spazio

E così scrive ad Itinerari e Luoghi dicendo che vorrebbe provare a collaborare con loro come stagista. Non viene considerata, all’inizio. Ma non demorde. Martella l’allora direttrice, mandando scritti sulla Val Sesia, la terra di origine. E alla fine viene presa in prova.

Ricordo ancora il mio primo articolo. Una rubrica sullo scarpin valsesiano”.

Ride e rido anche io.

Marta la conosco da anni e anni. Viaggiatrice nell’anima, immaginarla scrivere sullo scarpin valsesiano fa un certo effetto.

Ma del resto la sua filosofia “si parte da vicino per arrivare lontano” la premia e bisognerebbe, in realtà, tenerla anche noi presente un po’ più spesso. “Sì, ma adesso vado in panico se devo scrivere delle mie parti, troppa attesa e pressione…”.

Inizia l’avventura con la rivista. “Il mio primo viaggio stampa – ricorda Marta – fu a Brescia e fu la prima volta che dormii in un albergo di lusso. Poi mi mandarono ad Atene, con Bruno Zanzottera (storico fotoreporter di viaggi, anche lui tra le firme di Itinerari e Luoghi) e rimasi affascinata. Io avevo studiato guide e libri su Atene, lui arrivò con la leggerezza e la sicurezza della sua professione e mi misi in ascolto. Iniziai lì ad imparare a fare il mio lavoro”.

Marta aveva a quel punto realizzato il suo sogno: scrivere per una rivista e lavorare con quelle firme che aveva solo fino ad allora visto pubblicate sulla carta patinata.

Ora il suo nome era accanto al loro.

Da quel momento è tutta una girandola di emozioni, situazioni, avventure, personaggi, luoghi, sentieri, aeroporti, valigie e zaini…

Le chiedo di dirmi al brucio tre posti che ha nel cuore.

Troppi e se me lo richiedessi tra dieci minuti magari li cambierei. Adesso ti dico: Northern Territory e Ayers Rock: lì ho percepito come una capriola nella pancia. Tornata a casa, sono andata dalla ginecologa ed ho scoperto di essere incinta: è un viaggio importante perché il primo che ho fatto con mio figlio Nicola. Poi ti direi la Polinesia: da piccola guardavo il cartone animato Piccola Flo e volevo tanto anche io mettermi un fiore esotico nei capelli e correre su spiagge bianche borotalco. Questo è il mio sogno romantico di bambina che ho realizzato. Quindi il Deserto Bianco di Egitto. Luogo adesso proibito scolpito nei miei occhi per sempre”.

Torni a fare la giornalista di viaggio, Marta?

Veramente non ho mai smesso. Ho solo rallentato per via del Covid e della seconda gravidanza. Ma il viaggiare e lo scrivere fanno parte della mia vita, sono me! Anche Nicola è stupito della mia presenza. Questo inverno, quando ci siamo tutti dovuti fermare, mi ha detto – ma mamma cosa ci fai qui che è freddo. Quando qui è freddo tu sei sempre al caldo -. Lui è abituato a vedermi andare via e mi aspetta per ascoltare racconti di posti lontani. È la nostra dimensione. Che intendo condividere anche con Enrico appena crescerà. Ma tutto questo è possibile se hai alle spalle chi ti sostiene e ti aiuta: il mio compagno, la mia famiglia. Senza sarebbe impossibile”.

Mamma, viaggiatrice e giornalista con la passione della fotografia.

Si può? Certo che si può…aspettate di leggere i prossimi articoli di Marta proprio sulle pagine della nostra rivista o presto on line qui sul sito di Itinerari e Luoghi.

 

a.m.

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