Prima di partire per una vacanza preparare la valigia diventa in alcuni casi una fonte di stress non indifferente. Tutto diventa un “Cosa portare? Questo mi servirà?”. Fino all’ultimo l’indecisione regna sovrana finchè, giunti in aeroporto, il bagaglio diventa l’ultima delle preoccupazioni e il pensiero è già proiettato alla meta che presto si raggiungerà e a tutte le attività che si faranno durante la permanenza. Arrivati al check-in, la valigia viene lasciata nelle mani degli operatori, e non si rivedrà più fino al ritiro bagagli, una volta atterrati a destinazione. Eppure, durante tutto questo frangente in cui chi parte sembra essersi dimenticato della valigia, questa viene portata, attraverso una serie di logiche e meccanismi, sull’aereo, insieme al proprietario passeggero. Questo viaggio parallelo, che si sviluppa di pari passo con quello che l’utente compie all’interno dell’aeroporto e sul velivolo, rimane oscuro ai più, sia perché il procedimento viene considerato naturale e scontato, sia perché l’ultimo dei pensieri per un viaggiatore è scervellarsi su come sia organizzato e funzioni un aeroporto, soprattutto mentre si sta per andare in vacanza.

Il sistema BHS

In inglese il tipo di logistica aeroportuale che si occupa di gestire i bagagli viene definita BHS (Baggage Handling System). Negli hub di medie o grandi dimensioni è realizzato con un sistema a base di nastri trasportatori, scambi detti pusher e lettori di codici a barre. Tutto per caricare il bagaglio sull’aereo o scaricarlo per riconsegnarlo al passeggero. Questo se si parla di voli diretti: nel caso di uno scalo, il trasferimento del bagaglio può avvenire direttamente da aereo ad aereo, mediante l’utilizzo di trattori e carrelli circolanti sul piazzale e movimentati dagli addetti ai lavori.

Tecnologicamente avanzato, il sistema BHS rappresenta una priorità in tutti gli aeroporti perché le valigie devono essere controllate e movimentate con accuratezza, velocità e sicurezza.

Dal momento in cui il bagaglio è posizionato sul trasportatore in entrata, e fino a quando non arriva all’aeromobile a cui è destinato e sul carosello del bagaglio dopo il volo, questo sistema ne ha il pieno controllo.

Sistema di smistamento: l’iter operativo

Tutto comincia al banco riservato al check-in, dove l’operatore registra il bagaglio a nome del passeggero e stampa uno o più tag da allegare a ciascuna valigia. Si tratta di un’etichetta identificativa che contiene tutte le informazioni del volo, tra cui destinazione o eventuali scali, insieme a un codice a barre con un numero univoco per ogni bagaglio. Terminato il check-in, il bagaglio passa attraverso un sistema che scannerizza in maniera automatica i numeri presenti. Non tutte le valigie saranno soggette a questa pratica: alcune verranno sottoposte a una scansione manuale. Con la lettura del codice a barre, diventa possibile conoscere la posizione del bagaglio in ogni momento, vantaggio non da poco considerato che il percorso dei nastri può essere anche molto articolato. Attraverso la rete di trasportatori e incroci, la valigia può essere inviata quasi ovunque. Terminati tutti questi passaggi, il bagaglio viene caricato sull’aereo dagli operatori. In fase di ritiro sui nastri vengono instradati, seguendo specifici moli di carico, le valigie scaricate dall’aereo. Anche qui, il percorso appropriato di riconsegna viene selezionato grazie alla lettura dell’etichetta sui bagagli. Se non identificabili, sono portati all’ufficio bagagli smarriti a cui è possibile rivolgersi in ogni aeroporto.

Da questo processo è possibile notare come le operazioni di check-in svolgano un ruolo cruciale per la correttezza dell’intero sistema e nella capacità di offrire un servizio di qualità agli utenti aeroportuali.

Una questione di efficienza

In fase di smistamento dei bagagli le operazioni dovranno essere rapide ma al contempo efficienti, per ridurre margini di errori che possono costare caro, se reiterati, alla reputazione dell’aeroporto, rendendolo meno competitivo di altri. L’esperienza di viaggio comincia già nell’hub, quindi per renderla positiva servono software per la gestione dei bagagli per movimentare le valigie in maniera quasi automatizza, così da ridurre al minimo gli errori. L’obiettivo di un BHS è far viaggiare i bagagli da una parte all’altra dell’aeroporto in tempistiche equivalenti a quelle del passeggero proprietario. Se le valigie si muovono più lente, i viaggiatori attenderanno frustrati i bagagli che non arriveranno subito a destinazione, mentre se giungono troppo velocemente, potrebbero essere condotti a destinazione prima dei viaggiatori. Tutto sta nel restare sul filo di questo delicatissimo equilibrio. Ogni anno che passa diventa sempre più critico potenziare infrastrutture e processi per la movimentazione dei bagagli. Nel pianificare gli impianti va considerata l’espansione del traffico aereo, per supportare l’ingente numero di passeggeri proveniente da ogni parte del mondo ed evitare situazioni di congestione. Sistemi di movimentazione automatizzati consentono pianificazione e coordinamento nelle azioni di carico e scarico dei bagagli, così da smaltirli senza causare lunghi tempi di attesa. Inviare i bagagli attraverso gli itinerari di trasporto, punti di destinazione e voli corretti risulta imprescindibile, e ciò dipenderà dal grado di qualità, efficienza e precisione delle strumentazioni adottate. Discorso simile vale anche durante l’accettazione: i nastri devono poter accogliere elevati volumi di valigie provenienti da banchi diversi dell’aeroporto. Cruciale anche il momento in cui i bagagli vengono ritirati, dove i nastri trasportatori devono facilitare le operazioni di prelievo ai viaggiatori.

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