Binocoli stabilizzati o cavalletto

Nel corso dei mesi avrete compreso che per sostenere un binocolo con ingrandimenti superiori ai 10x è necessario avvalersi di un supporto, sia esso un treppiede fotografico, una forcella, un sacco di sabbia (bean bag) e qualsiasi altro artificio atto ad aiutarvi nel contenere le vibrazioni.

Per chi volesse viaggiare leggero, sul mercato sono anche disponibili i binocoli stabilizzati.

Ce ne sono di vari tipi e formati, alcuni molto tecnologici, altri decisamente più robusti e spartani.

Ognuno tra loro sarà in grado di mostrarvi dettagli molto lontani semplicemente sostenendoli con le mani.

Sono disponibili tre tipi di tecnologie,

la meno recente è quella meccanica,

composta di un semplice schema con sospensione cardanica che evita ai prismi lo spostamento cui è sottoposto il binocolo durante l’impiego a mano libera.

I lati positivi consistono nell’assenza di batterie, di contro i binocoli che ne fanno uso, non la possono disattivare durante la fase di panning.

Di solito, inoltre, le dimensioni sono abbastanza importanti. Tale sistema è utilizzato, ad esempio, da Zeiss con il suo performante Special 20×60 S.

Esiste poi la stabilizzazione giroscopica

che è governata da un motore giroscopico ad alta velocità, che può assistere i prismi anche con molti gradi di compensazione, di solito quattro o cinque.

Questa è la tecnologia più utilizzata nei binocoli per uso militare e nautico, ovviamente possono anche essere alimentati da pesanti batterie esterne.

Molte aziende note, come Fujinon, Nikon o Bushnell la utilizzano nei loro binocoli nautici.

Vi è poi una stabilizzazione con prismi ad angolazione variabile.

É impiegata da Canon e si attiva grazie a due sensori in grado di rilevare sia le vibrazioni verticali, sia quelle orizzontali.

I due prismi ad angolazione variabile(VAP) sono controllati da un microprocessore che regola immediatamente l’angolo di rifrazione della luce in entrata.

Questo è un sistema di stabilizzazione molto moderno e sofisticato, anche se la compensazione é inferiore a un grado.

In base alle vostre esigenze (e alle vostre tasche) sarà possibile scegliere tra vari modelli.

Da qualche mese, ad esempio, sono disponibili sul mercato dei nuovi binocoli stabilizzati, di produzione cinese con un diametro delle ottiche di soli 28 mm, che forniscono, in base al modello, dai dodici sino ai sedici ingrandimenti.

Non possiedono la qualità ottica dei prodotti più pregiati, tuttavia la loro leggerezza è encomiabile, così come la loro capacità di stabilizzazione, di ben tre gradi.

Per chi volesse più luminosità, sono anche disponibili dei noti prodotti giapponesi da 30 mm e 36 mm con dieci e dodici ingrandimenti, e degli ottimi 15×50 o 18×50, sempre alimentati a batterie.

Per chi volesse spingersi maggiormente con gli ingrandimenti, è disponibile sul mercato, come già anticipato, un eccellente 20×60, tuttavia, in questo caso i prezzi sono sicuramente molto alti, simili a quelli di un eccellente binocolo gigante dotato di cavalletto e accessori.

Gli utilizzi di un binocolo stabilizzato sono molteplici.

Com’è possibile intuire, questi strumenti un po’ magici, uniscono la facilità d’uso e la compattezza di un binocolo classico alla capacità di un telescopio terrestre di discernere dettagli situati a lunga distanza.

In redazione, poiché amiamo ovviamente viaggiare, prediligiamo i binocoli compatti da 25-30 mm con un massimo di dodici ingrandimenti.

Li troviamo leggeri, discreti e abbastanza potenti da ammirare il panorama che ci circonda.

Strumenti del genere sono anche utili per apprezzare dettagli architettonici o particolari di opere d’arte cui non è possibili avvicinarsi.

Questo genere di strumenti è più tollerato dalla sicurezza dei musei più di una macchina fotografica dotata di flash.

Binocoli dal diametro e ingrandimento superiore si prestano maggiormente alle osservazioni astronomiche e a quelle a terrestri e marine a lunga distanza.

Talvolta siamo soliti raggiungere le cime delle montagne, durante una giornata tersa, per divertirci a scovare dei particolari molto distanti.

In questa circostanza un buon 18×50 o un 20×50, ad esempio, consentirebbero anche a voi di ammirare dettagli visibili in un telescopio terrestre con almeno trenta ingrandimenti, grazie alle maggiori potenzialità della nostra vista …binoculare.

É un vero piacere, dopo una bella camminata, estrarre dallo zaino un binocolo stabilizzato ad alto ingrandimento e osservare i rifugi lontani, le croci sulle cime per noi impossibili da raggiungere, oppure il volo delle aquile reali.

É anche molto divertente, anche per i più giovani, divertirsi a cercare, là sotto, in valle, dei punti di riferimento.

Per le osservazioni marine, invece, non preferiamo superare i 12-15x, giacché spesso le osservazioni di navi, balene o delfini sono associate alla turbolenza atmosferica.

Come scegliere il vostro binocolo stabilizzato?

É molto semplice, viste le premesse, analizzare il vostro settore di utilizzo prediletto.

É ovvio che un appassionato di astronomia, preferirà un binocolo con un diametro delle lenti di almeno cinquanta millimetri, mentre un amante del trekking preferirà un leggero 12×28.

Vi consigliamo, inoltre, di prestare molta attenzione ai gradi di stabilizzazione soprattutto qualora osservaste da un elicottero o da una barca (in tal caso, sarebbero indispensabili almeno dei binocoli in grado di compensare 3°).

Per chi viaggia spesso in luoghi isolati, è anche preferibile acquistare un binocolo alimentato da batterie di facile reperibilità anche in piccoli negozi.

Le batterie specifiche sono, magari più performanti, ma in assenza di corrente elettrica potreste perdere il beneficio della principiare caratteristica di un binocolo stabilizzato.

Non disdegnate, inoltre, la robustezza e l’impermeabilizzazione, un binocolo ben costruito anche meccanicamente sarà più affidabile di uno più economico, e poiché la spesa media per acquistare un modello economico si aggira sui 600-700 euro ci pare doveroso scegliere con molta attenzione.

Ricordiamo, infatti, che i binocoli stabilizzati possono arrivare a costare anche qualche migliaio di euro in base alle loro prestazioni e pregio delle ottiche utilizzate.

Buone osservazioni “stabilizzate” a tutti voi.

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