Profumo del pane sciapo, appena sfornato, tra i vicoli rinascimentali

Al “Piano” è nato mio padre.

E al “Piano” ho trascorso le estati più belle, divertenti e intense della mia infanzia. Il “Piano” o via del Progresso è uno dei vicoli stretti e densi di vita che attraversano il Paese Vecchio, la zona storica di Grotte di Castro, a 48 chilometri da Viterbo, nel cuore dell’Etruria.

Grotte di Castro sorge su una rupe di tufo che si affaccia sul Lago di Bolsena, uno dei laghi vulcanici del centro Italia, limpido e balneare. Si trova in una terra baciata dalla bellezza, a cavallo tra Toscana, Umbria e Lazio, in quella Tuscia così vera, autentica e in cui si respira ancora il profumo della storia e delle tradizioni contadine.

Il profumo che sentivo più forte di tutti a Grotte di Castro era quello del pane appena sfornato, quello tipico di queste parti, “sciapo”, senza sale.

Si chiamava “Mondo” il signore che aveva sotto casa di mia nonna un negozietto che a me, pareva contenesse tutto il mondo delle cose buone e belle della mia infanzia: caramelle, gomme da masticare rosa, giocattoli, e quel pane da cui tagliava due fette che imbottiva con il prosciutto crudo più buono del…mondo…

Mondo” non c’è più. Al suo posto una casa dalle tendine di pizzo.

Ma il Piano è ancora lì. Con i fiori ai balconi, gli imponenti portoni rinascimentali, i sanpietrini, il chiacchiericcio allegro delle donne sedute sui gradini delle scale. Se passate per Bolsena, allungatevi a Grotte di Castro.

Fate una passeggiata nel suo centro storico e lasciatevi guidare dal profumo del pane. Fidatevi. Lo riconoscerete immediatamente.

Angela, Torino

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