Napule è ‘nu paese curioso: è ‘nu teatro antico, sempre apierto. Ce nasce gente ca’ senza cuncierto scenne p’ ‘e strate e sape recità.
(Eduardo De Filippo)

Intervista a Rossella Ambrosio, guida della Vascitour di Napoli

Rossella accompagna piccoli gruppi di curiosi viaggiatori tra i vicoli, i negozi, le botteghe e i personaggi di una Napoli ai più nascosta, non perché poco nota ma perché … troppo nota in maniera spesso errata, frutto di luoghi comuni e retaggi difficili da sradicare.

Rossella si muove invece con disinvoltura e immenso piacere tra Forcella, la Sanità e i Quartieri Spagnoli. Sempre accolta con un sorriso, un caffè, una poesia… pronti per lei e i suoi clienti che qui, in pochi minuti, smettono di sentirsi estranei e diventano immediatamente parte del tutto.

Del resto, il segreto di Vascitour sta tutto in quel nome un po’ strascicato.

Vascio, in napoletano, significa basso. Il basso di Napoli sono case monolocali fronte strada abitate da sempre dalle persone meno abbienti. Ed è con il basso che abbiamo iniziato a lavorare. Siamo partiti dalla strada, dai più umili, dalle storie raccontante dai perdenti e non dai vincitori. Non volevamo proporre itinerari e programmi classici, scontati o superficiali. Il nostro basso significa popolare, quello che viene dai luoghi più veri e veraci della nostra città”.

Ma riavvolgiamo la matassa.

Achille Centro

Vascitour nasce da un’idea di Achille Centro, sociologo della comunicazione, laureato alla Federico II di Napoli, che ha dato vita nel 2014, con due colleghe, Anna Bottone e Marianna Di Fiore, ad un progetto capace di portare il viaggiatore fuori dalle road map cittadine più classiche. Un progetto che vince un concorso istituito dall’Università e dal Miur e che fa, di Vascitour, all’epoca, una start up di successo nell’ambito della promozione del turismo esperienziale, tanto che sono numerosi gli interventi di Achille e dei suoi colleghi presso università italiane e straniere.

Rossella ci rivela il perché di tanto clamore: “in fondo la formula era ed è semplice. Scoprire Napoli affidandosi ad un amico e non ad una semplice guida. Noi non raccontiamo solo il bello, ma anche il brutto, il difficile, il vero di questa città cercando di smussare quelli che sono i pregiudizi peggiori che spesso la sovrastano”.

Così nascono opportunità e legami virtuosi.

Vascitour ha dato opportunità e visibilità a persone e luoghi che altrimenti sarebbero rimasti coperti da stereotipi difficili da smantellare. Quando arriviamo con i nostri piccoli gruppi nei Quartieri Spagnoli c’è la signora anziana che ci aspetta con la pizza fritta, alla Sanità c’è chi ci prepara il pagnotello (vera e propria bomba calorica, un panino che contiene uovo sodo, ciccioli di maiale e formaggio…) o i taralli”.

Poi ci sono Tina e Angelo, che ai Quartieri Spagnoli hanno da sempre un negozio di frutta.

La loro non è una vita facile.

Da Tina e Angelo

La frutta si va a caricare ai mercati generali all’alba, i guadagni non sono certo alti in questi vicoli…ma il martedì, Tina ed Angelo preparano il pranzo per tutti, per i clienti o per chi, con Vascitour, li va a trovare.

Organizzano delle vere e proprie cooking class. Si prestano a raccontare le ricette che realizzano, cucinano insieme ai nostri clienti e se qualcuno di questi chiede di preparare un piatto tipico della propria Regione, loro si mettono in gioco e lo fanno con piacere”.

Rossella continua a raccontare con passione di questo lavoro quotidiano, attraverso cui costruisce, insieme ai suoi colleghi, giorno dopo giorno, una connessione tra il basso-vascio e l’alto.

Tra chi vive in strada e con la strada e chi la strada la percorre solo raggiungere persone e luoghi. “Giuseppe è un ragazzo dal passato difficile, una vita ai margini, sull’orlo dell’abisso. Ma ha saputo riprendere in mano la sua vita. Ha avuto un’intuizione. Ha preso una bici elettrica, ci ha montato un carrettino e così oggi offre uno dei migliori caffè fatti con la ‘cuccumella’ (tipica caffettiera napoletana). Poi c’è Renato, il poeta di piazza del Plebiscito, che ha ricevuto diversi premi e anche un riconoscimento dal Papa. Renato conosce tutte le poesie e tante ne ha scritte e quando ci vede corre a recitarle e a interpretarle a modo suo”.

Ecco che in due ore o poco più di tour in quella che è una Napoli diversa e verace, nascono legami, si creano occasioni, si ride, si scherza, si balla e si canta. La visita diventa una festa, ci si sente napoletani per un giorno.

Si entra a far parte di questa città, che non resta estranea ma entra nel cuore.

E si torna o si mandano gli amici più cari.

“Non abbiamo un ufficio, abbiamo un sito sempre aggiornato e una bella pagina su Facebook – ci dice Rossella – ma il grosso del nostro lavoro viene dal passaparola: la promozione più bella viene fatta dai nostri clienti che mandano altri amici e poi altri ancora”.

Un modo di lavorare che crea occasioni e indotto, dando vita ad un’economia circolare che sta creando opportunità e occasioni di guadagno laddove, spesso, la speranza era un’illusione, soffocata da silenzio, omertà, disinteresse e paura.

a.m.

Sul numero 295 di Itinerari e Luoghi, in edicola dal 28 ottobre prossimo, troverete un ricchissimo dossier dedicato a questa magnifica città: “Napoli, street art, pizza e caffè”.

Tra le righe del lavoro svolto dai fotografi e dai giornalisti della nostra rivista, troverete ancora i ragazzi di Vascitour.

 

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