Una colazione “non convenzionale” può mettere in moto la scoperta di un territorio e la valorizzazione delle materie prime che la compongono? La risposta è sì. Parola di Concetta D’Emma, che a questo concetto ha dedicato le sue energie fisiche e intellettuali, fatiche che le hanno anche fruttato un premio internazionale.

L’Unconventional Breakfast, così si chiama l’ambizioso progetto di Concetta, è una colazione del territorio adatta anche a ospiti e viaggiatori con stili alimentari diversi (vegetariani, vegani, celiaci, intolleranti al lattosio, sportivi, musulmani, ebrei): permette di riscoprire ricette tipiche e della tradizione, rivisitandole anche con ingredienti più adatti alle diverse esigenze alimentari, senza dimenticarsi di raccontare la storia dietro quei prodotti e quelle tradizioni, dietro quelle persone che ogni giorno lavorano duramente per farci arrivare le eccellenze gastronomiche sulle nostre tavole e sui nostri buffet, che tanto ci invidiano in tutto il mondo. È la colazione che dà gli stessi diritti e le stesse opportunità a queste persone di vivere esperienze gastronomiche uniche e indimenticabili durante il momento più importante della giornata, al pari di tutti gli altri ospiti, senza farle sentire un peso, un problema o dei diversi. Spesso è un servizio sottovalutato, visto come un costo da parte delle strutture ricettive; nella maggior parte dei casi il personale non è consapevole di assumere un atteggiamento di tipo superficiale, convinto che basti avere qualche prodotto per dare il “contentino” a questi ospiti.

La “ricetta” per un Unconventional Breakfast di successo si basa su tre semplici “ingredienti”: 1) la selezione dei giusti prodotti coi giusti fornitori (possibilmente locali); 2) la formazione e motivazione del personale; 3) la comunicazione offline e online specifica per UnconventionalFoodies. È importante comprendere che senza l’ingrediente n.2, tutto rimane un costo e la “ricetta” non sarà mai vincente. Insomma, è come avere alcune Ferrari sui nostri buffet (prodotti eccellenti), ma se non abbiamo i giusti piloti con la giusta patente per guidarle, rischiamo solo di schiantarci e di farci del male.

L’Unconventional Breakfast è molto di più che scegliere semplicemente i prodotti o sapere cosa un ospite può mangiare e cosa no: si tratta di dare un’anima alle colazioni, è sviluppare ciò che Concetta ha ribattezzato “Intelligenza Emozionale Gastronomica” o “Empatia Gastronomica”. In pratica è mettere al centro i bisogni, le esigenze e i reali desideri delle persone, il tutto con passione e curiosità. Insomma, la colazione diventa un elemento che unisce le persone e connette tutti gli attori di un territorio. Gli operatori diventano più consapevoli e responsabili: sono in grado di sviluppare ancor di più il fattore “Empatia”, che li porta a trasmettere meglio il “Fattore Fiducia” e il “Fattore Sicurezza” (a livello umano soprattutto) e si trasformano in primis loro stessi in ambasciatori del territorio. Di conseguenza, vi è un beneficio a livello sociale, economico e ambientale.

Come accennato all’inizio, questo progetto ha ricevuto un ambito riconoscimento. Lo scorso 25 maggio 2022, l’Unconventional Breakfast è stato premiato, insieme con altri due, nella categoria “Progetti d’Ispirazione Internazionale” durante la seconda edizione del Premio Edelweiss, che riconosce le eccellenze per lo sviluppo di un turismo responsabile, promosso dal Cluster di Turismo Sostenibile di Aragona.

A sinistra, Concetta D’Emma durante la premiazione con Nita Macia, direttrice Cluster TSAC.

Queste le parole di Concetta D’Emma: “Sono emozionatissima per questo riconoscimento a livello internazionale. Lo dedico a tutte le persone che hanno creduto – e continuano a credere – in tutto ciò che rappresenta questo progetto: per gli Unconventional Foodies, per tutte le tipologie di strutture ricettive (alberghiere ed extralberghiere), per i territori. Lo dedico anche a chi in Italia non ha creduto o non crede ancora nella bellezza e nell’efficacia di questo progetto, perché è anche grazie ai tanti “no” che ho potuto trasformare la mia delusione e la mia rabbia in energia costruttiva, che mi ha permesso anzitutto di crescere continuamente come persona, e di conseguenza, far evolvere ogni anno anche le strategie dell’Unconventional Breakfast. Mi auguro di essere un esempio anche per tutte quelle donne che nel settore turistico hanno difficoltà a emergere o far valere la propria voce, un invito a non arrendersi mai e a circondarsi delle persone giuste con cui condividere non solo la propria mission, ma anche valori quali etica, rispetto e passione. Un invito a fare più rete in un’ottica di cooperazione. Lo dedico anche ai miei studenti, affinché possa rappresentare per loro un esempio di perseveranza e dedizione, un invito a non permettere a nessuno di ostacolare i propri sogni e i propri progetti, soprattutto se questi meritano di essere conosciuti.
Unconventional Breakfast è il progetto sulle colazioni più inclusivo e sostenibile mai realizzato a oggi nel settore turistico-ricettivo e dell’ospitalità, dal 2015. E senza saperlo, già in fase embrionale, aveva nel suo DNA i 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile (Agenda 2030), con l’adempimento di ben 13 obiettivi su 17.

 

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