Una terra dal fascino millenario

Comodamente raggiungibile con ogni mezzo e a un passo da città d’arte e d’affari, a Brescia manca solo il mare.

E forse neanche quello, visto che i tre laghi di Garda, Iseo e Idro

regalano al luogo un’atmosfera balneare che non ha niente da invidiare allo spirito marittimo del Mediterraneo, con in più la possibilità di scoprire una storia paesaggistica radicalmente diversa e antica, già appuntata sulle pareti rocciose in tempi non sospetti.

Volendo procedere con ordine, non si può che partire in effetti da Arte Rupestre della Valle Camonica,

il primo sito nazionale a essere iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (1979): tra i Monti Concarena e Pizzo Badile, la Valle dei Segni è un’autentica galleria di oltre 200mila incisioni catalogate che attraversa 12mila anni di storia.

Stando ai resti dei villaggi edificati su piattaforme di legno lungo le rive di laghi, fiumi e paludi, l’area del Garda doveva essere, tra l’Età del Rame e la prima Età del Ferro, una sorta di meta di richiamo o comunque un luogo ambitissimo in cui mettere le radici.

Una situazione che non pare essere cambiata nemmeno durante l’Impero Romano e dopo le invasioni barbariche, a quanto sembrano volerci dire il monastero di San Salvatore-Santa Giulia e le testimonianze romane del Capitolium a Brescia, la più vasta area archeologica del nord Italia.

In quell’epoca, le Grotte di Catullo a Sirmione

erano già uno tra i motivi di fascino che il Lago di Garda ha poi utilizzato per ammaliare grandi della letteratura come Goethe, Mann, Kafka e D.H. Lawrence, incantati da un panorama pervaso dai colori di una vegetazione di agrumi, olivi e cipressi.

Sarebbe bastato loro spostarsi di pochi chilometri per confrontare quel clima sereno e mondano con l’avamposto prealpino del Lago d’Idro o con l’animo romantico del Lago d’Iseo, al centro del quale “svetta” Monte Isola, la più alta isola lacustre d’Europa.

Attraversando la provincia, ci si imbatte in continue sorprese:

la tortuosa Strada della Fora, considerata da Churchill l’ottava meraviglia del mondo, il Sentiero dei Fiori, i cunicoli delle Miniere Sant’Aloisio e Marzoli, i vigneti della Franciacorta, simbolo dell’incredibile proposta enogastronomica della zona.

Un assaggio del territorio e del suo stile di vita lo offrono infine anche le arie classiche del Teatro Grande del capoluogo e il rombo dei motori della Mille Miglia, che vive tutto l’anno grazie all’emozionante museo che ne ripercorre la storia.

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