Giungendo nel borgo di Cutrofiano – nella profonda provincia leccese, laddove le periferie delle cittadine si stemperano nella campagna riarsa dal sole e nel dialetto riverberano antiche radici elleniche – la cosa che più colpisce è la straordinaria quantità di botteghe dedite alla lavorazione della ceramica. Non è un caso: Cutrofiano, uno dei dodici comuni che compongono l’Unione dei Comuni della Grecia Salentina e inserito nella lista ristretta dei borghi autentici d’Italia, si è infatti meritato l’appellativo di “Città italiana della ceramica”, in virtù dell’arte artigiana presente in loco fin dagli albori dei tempi e andata perfezionandosi nel corso dei secoli. Oggi Cutrofiano è il centro di produzione ceramica più importante del Salento.

Una tradizione antica e ancora vivissima

A raccontare la tradizione ceramista di questo borgo nel cuore della Grecia Salentina sarebbe anche il suo stesso nome: se alcune interpretazioni toponomastiche lo fanno risalire dal latino “Cultus Iani” in virtù della presenza di una selva dedicata al culto di Giano, altre lo ricollegano invece all’antica attività di lavorazione della terracotta, grazie all’assonanza con il termine “cutrubbi” (dal greco kutra, vaso), cioè i tipici recipienti in argilla.

Quale che sia la verità, certo è che la lavorazione dell’argilla è da moltissimo tempo determinante della storia del paese: nel catasto onciario del Settecento ci contavano oltre 50 artigiani della terracotta, tra “codimari”, “piattari” e “pignatari”, mentre a tenere viva oggi questa tradizione sono gli artigiani figuli locali, abilissimi, che producono pezzi unici di design, complementi d’arredo o oggetti di uso comune. 

Museo Cutrofiano della Ceramica | ©Alberto Campanile e Anna Brianese

Il Museo della Ceramica

Da non perdere, in caso di una visita nel borgo salentino, è quindi una passeggiata tra le botteghe, ma anche una visita al Museo Comunale della Ceramica, istituito nel 1985 per raccogliere e conservare le terrecotte tradizionali prodotte in passato dagli artigiani locali. Il museo, partito come una semplice esposizione, è andato poi arricchendosi nel corso degli anni, ampliando le proprie collezioni e collaborando con la biblioteca comunale per quanto riguarda gli studi sulla ceramica.

Organizzato secondo una linea cronologica dalla preistoria ai giorni nostri, il museo si articola in quattro sezioni: un’area archeologica (con reperti provenienti principalmente dal territorio di Cutrofiano), un’area tecnologica dedicata agli attrezzi e agli strumenti usati nella lavorazione della terracotta, una sezione storico-artistica con ceramiche dipinte e maioliche provenienti da vari centri pugliesi e dell’Italia meridionale, e infine una sezione antropologica, che raccoglie oggetti di uso quotidiano, utilizzati comunemente fino a pochi decenni fa. 

 

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