Da che mondo è mondo, l’uomo ha sempre viaggiato: il richiamo delle terre ignote ha fatto parte della storia umana fin dai suoi primi passi. Nel corso dei secoli l’uomo ha imparato a spostarsi, ha creato rotte commerciali o di pellegrinaggio, ha tracciato strade e percorsi. E anche se le misure di contenimento degli ultimi due mesi hanno costretto tutti a casa, niente ci impedisce di percorrere con l’immaginazione le grandi vie del passato. Nella speranza di poterle calcare presto a nostra volta. 

Via della Seta (Asia-Europa)

La più celebre delle rotte del passato è quella nota come “Via della Seta” e celebrata da  Marco Polo nel suo resoconto Il Milione: si trattava di un intricato reticolo di vie carovaniere che – tra itinerari terrestri, marittimi e fluviali – collegavano l’impero cinese con quello romano. Via di commerci e di scambi, di contaminazioni culturali e religiose, la Via della Seta attraversava l’Asia Centrale, il Medio Oriente, l’Asia Minore e il Mediterraneo, mentre alcune sue diramazioni collegavano anche la Corea, il Giappone e l’India. 

Cammino di Santiago di Compostela (Europa)

La fede è sempre stata un importante motivo di spostamento per gli uomini e le donne di tutti i tempi. Non a caso, moltissimi degli itinerari ancora oggi utilizzati sono stati in origine pellegrinaggi religiosi. In Europa, il più celebre è senza dubbio il Cammino di Santiago di Compostela, la rete di itinerari lungo tutto il continente che venivano percorsi dai pellegrini già dal Medioevo per raggiungere la Cattedrale di Santiago di Compostela (che ospiterebbe le reliquie dell’apostolo San Giacomo il Maggiore). Le principali vie che convergevano a Santiago erano il Camino Francés, il Camino Primitivo, il Camino Portugués, il Camino del Norte e la Via de la Plata. 

Pellegrinaggio di Shikoku (Giappone)

Anche questo percorso – chiamato anche “Cammino degli 88 Templi” – era in origine un pellegrinaggio religioso. Sviluppato interamente sull’isola giapponese di Shikoku, andava infatti a toccare 88 templi sacri visitati dal celebre monaco buddista Kūkai (Kobo-Daishi), nato proprio sull’isola nel 774. Il percorso, variabile tra i 110 e i 1400 km, comprendeva anche una ventina di templi “bangai”, cioè non ufficiali. 

Qhapaq Ñan, il Cammino degli Incas (Sud America)

Sebbene oggi il termine “Cammino Inca” identifichi prevalentemente il trekking che in due o quattro giorni permette di raggiungere il celeberrimo sito archeologico peruviano di Machu Pichu, la definizione di “Qhapaq Ñan” è riferita in realtà all’intero sistema stradale andino dell’America precolombiana, un articolato intreccio di vie che collegavano le Ande all’oceano. Le rotte principali erano il Camino Real (la “Strada dei Re”, di oltre 5200 km, che collegava Quito in Equador a Tucumàn, in Argentina, attraversando le Ande) e il Camino de la Costa (circa 4000 km. Parallelo al mare). 

Via Francigena (Italia)

La Via Francigena era un’altra importante arteria di pellegrinaggi. Il fascio di vie e percorsi che portano questo nome permetteva infatti ai pellegrini dall’Europa Occidentale (principalmente Inghilterra e Francia) di raggiungere dapprima Roma, per proseguire poi fino in Puglia e imbarcarsi alla volta della Terra Santa.  

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