Madonna col Bambino in trono con un angelo musicante tra i santi Benedetto e Bernardo - Pala Lotti con cornice_Pier Francesco Foschi
Madonna col Bambino in trono con un angelo musicante tra i santi Benedetto e Bernardo – Pala Lotti con cornice_Pier Francesco Foschi

È la prima mostra monografica in Europa (in apertura un’immagine dell’allestimento, ph. Guido Cozzi) dedicata a Pier Francesco Foschi (1502-1567), pittore fiorentino della scuola di Andrea del Sarto, collaboratore anche del Pontormo, che ebbe un importante ruolo nel contesto della pittura fiorentina del Cinquecento. Un evento culturale di grande respiro quello in programma fino al 10 marzo alla Galleria dell’Accademia di Firenze. «Una rassegna così ampia e accurata fornisce per la prima volta in Europa gli strumenti per comprendere la personalità artistica di un maestro come il Foschi» osserva il direttore del museo Cecilie Hollberg. La mostra riunisce circa quaranta opere autografe provenienti da collezioni e musei tra i più famosi al mondo come la Galleria Borghese, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, la Morgan Library & Museum, il

Giuditta e Oloferne_Pier Francesco Foschi
Giuditta e Oloferne_Pier Francesco Foschi

Rijksmuseum e il Cleveland Museum of Art. Per l’occasione sono state attivate azioni di restauro di dipinti collocati in vari luoghi d’Italia, come ad esempio una delle pale nella chiesa di Santo Spirito a Firenze.
Foschi fu un artista richiestissimo dalle famiglie di spicco del capoluogo toscano, tra cui i Medici, i Pucci, i Torrigiani, e fu anche tra i collaboratori più stretti del Pontormo per la decorazione della loggia della villa di Careggi, voluta dal duca Alessandro de’ Medici, e per quella della villa di Castello, commissionata da Cosimo I. Nonostante il grande successo ottenuto in vita, dopo la sua morte l’artista cadde nel dimenticatoio ed è stato riscoperto, seppur molto gradualmente, soltanto nel secolo scorso.

Info: Galleria dell’Accademia di Firenze, tel. 055 0987100

Ti potrebbe interessare: Visitare Firenze in 3 giorni: l’itinerario perfetto

 

Articolo precedenteCarnevale di Fano, una dolcissima storia
Articolo successivoBacanal del Gnoco, Verona elegge il Sire del Carnevale