Verona di prepara a eleggere il 494° Papà del Gnoco, il sire del Carnevale scaligero. L’appuntamento è per domenica 21 gennaio, dalle 8 alle 13 in piazza San Zeno, nell’ambito di quella grande festa popolare che si perpetua da quasi cinque secoli con il nome di Bacanal del Gnoco. Un evento assai sentito da tutto il territorio, espressione della più viva e genuina partecipazione di comunità.

Verona, Carnevale, Papà del Gnoco
Verona, Carnevale, Papà del Gnoco

Alle origini una disastrosa carestia

Le radici della manifestazione risalgono al ‘500 e a una terribile carestia che si abbatté su tutta la popolazione. La conferma arriva dalle cronache di Girolamo dalla Corte che nel suo volume “Istoria di Verona” riporta che “in conseguenza delle disastrose inondazioni dell’Adige, fra il 1520 e il 1531, e a causa delle devastazioni dei Lanzichenecchi tedeschi durante la guerra tra Carlo V e Francesco I in Lombardia, nella città di Verona imperversava una terribile carestia”.
Fu allora che i “pistori” o fornai, a fronte di un aumento deciso del prezzo del pane, non vollero più farne e nemmeno vollero vendere agli affamati il pane già pronto, con la conseguente rivolta del popolo: il 18 giugno del 1531 una folla furiosa assalì i fornai di San Zeno per fare bottino di pane e grano. Tempestivamente, per scongiurare una vera e propria rivolta, vennero nominati alcuni cittadini – tra i quali il medico Tommaso Da Vico – che, a loro spese, provvidero al vettovagliamento dei poveri di San Zeno: da qui nasce la tradizione del baccanale “degli gnocchi” nell’ultimo venerdì di Carnevale.

Presentazione Eurocarnevale 2024, Verona
La presentazione dell’Eurocarnevale 2024, Verona

Un rito coinvolgente fra leggenda e realtà

Si narra che Da Vico lasciò un legato testamentario indicando che ogni anno, nel periodo di carnevale, si rinnovasse il rito della distribuzione di generi alimentari al popolo del rione di San Zeno. Nella realtà il documento custodito presso il locale Archivio di Stato non menziona questo particolare, ma in ogni caso la ricorrenza si è sempre svolta puntuale negli anni.
Un corteo si formava in piazza dei Signori e accompagnava il Papà del Gnoco in sella a un asino. La destinazione erano gli appartamenti del Podestà per invitarlo a raggiungere insieme alle altre autorità piazza San Zeno, al centro della quale si preparavano gli gnocchi. Alla massima autorità andava il primo piatto, servito dal Papà del Gnoco in persona, il quale, avvicinatosi al podestà e preso da un piatto uno gnocco, glielo portava alla bocca dicendo: «Eccelenza lo so che l’è grossa ma l’è la tradission» e si mangiava il boccone, lasciando l’autorità a bocca asciutta. Si apriva così la celebrazione e gli gnocchi venivano distribuiti al popolo in festa.

Verona, Carnevale
Verona, i riti del Carnevale sono arricchiti da sfilate in maschera e da carri allegorici

Il Venardì Gnocolar

Oggi il rituale è diventato corale, tanto da coinvolgere tutta la città di Verona (tra l’altro sede unica del Centro di coordinamento nazionale delle maschere e costumi storici d’Italia) e i tanti turisti che raggiungono la città per l’occasione. Il programma degli eventi è ricco e articolato in sfilate di carri allegorici, balli in maschera, la cavalcata storica di Tomaso Da Vico e, naturalmente, il giovedì 8 e il venerdì 9 febbraio, la Gran Gnoccolada in Piazza Bra’, che dà ufficialmente il via ai festeggiamenti del Venardì Gnocolar.

Articolo precedenteFoschi, il pittore dimenticato del ‘500
Articolo successivoIntelligenza Artigianale: ad Aosta la 1024^ Fiera di Sant’Orso