Al via dal 19 luglio “Kronos e Kairos. I tempi dell’arte contemporanea”, la mostra a cura di Lorenzo Benedetti che rinnova l’appuntamento con l’arte contemporanea nei monumentali spazi del Palatino e aperta al pubblico fino al 3 novembre 2019. L’esposizione è realizzata con il coordinamento scientifico della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, promossa dal Parco archeologico del Colosseo, con l’organizzazione di Electa.
Se Kronos è il tempo che scorre, Kairos è il momento opportuno, quello in cui qualcosa di particolare accade. Questa doppia definizione crea un legame, ma anche una contrapposizione, tra il tempo come quantità, Kronos, e il tempo come qualità, Kairos, lungo il corso di una dimensione storica, narrata sul Palatino, attraverso le 15 opere di altrettanti artisti italiani e internazionali invitati a partecipare, i quali hanno rielaborato o creato le loro opere in funzione del luogo: un’area archeologica particolarmente carica di grandiosi segni del passato, importante condizione di confronto.
L’allestimento suggerisce una visione del contemporaneo che dialoga con il patrimonio storico, mostrando la continuità e la stratificazione che caratterizzano la ricchezza e l’unicità del Parco archeologico del Colosseo. Le opere scelte, tra audiovisivi e installazioni, si combinano con gli scenari dei palazzi imperiali: dalle monumentali Arcate Severiane alla quiete dello Stadio Palatino, dalla spazialità del peristilio inferiore della Domus Augustana fino al piacere estetico della Sala dei Capitelli. L’antico e il contemporaneo si sostengono e accolgono vicendevolmente, aprendo il varco a una relazione continua tra il mondo di ieri e quello di oggi. “Illusione, potere, mito, precarietà sono i soggetti degli interventi selezionati e site-specific” – spiega Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo –. Gli stessi temi che ci restituiscono i luoghi che li accolgono. È questa corrispondenza tra spazi archeologici e creatività contemporanea che ha posto le condizioni di questo ambizioso progetto, primo risultato di un importante accordo con la Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane”.
Ma la mostra è diventata l’occasione anche per l’ideazione di un progetto educativo di mediazione culturale didattica rivolto al pubblico. Dal 19 al 21 luglio e dal 1 settembre al 3 novembre alcuni studenti provenienti dai corsi di studi in storia dell’arte dell’Università di Roma Sapienza, che hanno seguito un apposito percorso formativo centrato su tematiche museologiche, storico-artistiche e metodologiche sulla didattica dell’arte contemporanea, saranno presenti nell’area archeologica del Palatino per costruire un dialogo con i visitatori, rispondere alle loro domande e stimolare la fruizione attiva delle opere d’arte: un progetto innovativo che rimette al centro il ruolo sociale della cultura in grado di elaborare e costruire conoscenza in qualunque età.
Gli artisti in mostra: Nina Beier – Catherine Biocca – Fabrizio Cotognini – Dario D’Aronco – Rä di Martino – Jimmie Durham – Kasia Fudakowski – Giuseppe Gabellone – Hans Josephsohn – Oliver Laric – Cristina Lucas – Matt Mullican – Hans Op de Beeck – Giovanni Ozzola – Fernando Sánchez Castillo.