San Gregorio da Sassola (vista dal Castello Brancaccio). Ph. Adriano Savoretti
San Gregorio da Sassola (vista dal Castello Brancaccio)

Testo e foto di Adriano Savoretti

Non a caso i ricchi Romani, ferventi cultori della “bella vita”, per ritemprarsi dalle fatiche dell’Urbe amavano ritirarsi in queste colline. Nelle loro sontuose ville circondate dalla dolce campagna vivevano quell’otium, che diversamente dall’accezione negativa che oggi diamo a questa parola, allora esprimeva il momento di dedicarsi ai piaceri della vita come la buona tavola, la conversazione, la filosofia e in generale a tutte quelle passioni creative che potevano coltivare lontani dagli affanni e dagli impegni di Roma. Tivoli e la sua campagna erano il luogo ideale; per questo Adriano, l’imperatore intellettuale, eresse qui la sua meravigliosa villa e nel Rinascimento gli Este crearono quel fantastico scrigno di giochi d’acqua che è Villa d’Este. Senza dimenticare la verdissima Villa Gregoriana, opera della volontà del papa camaldolese Gregorio VII di difendere Tivoli dalle disastrose piene dell’Aniene.
Non solo Tivoli ma anche il suo territorio, che si estende nella campagna romana comprendendo la Sabina, la valle dell’Aniene e i monti Prenestini, offre tanti interessanti spunti di scoperta, purtroppo talvolta poco considerati perché nascosti dal cono d’ombra della troppo vicina magnificenza culturale e storica della Città Eterna. Eppure basta poco, una manciata di chilometri dalle stereotipate cartoline di Roma ed ecco che si apre un mondo diverso che riporta alla mente i Grand Tour dell’Ottocento.

Magia dei piccoli borghi

La campagna romana fa da sfondo a tanti piccoli e pittoreschi borghi come quello di San Gregorio da Sassola, dominato dal castello Brancaccio del X secolo, albergo e elegante location per convegni e cerimonie con una strepitosa vista sulle montagne circostanti. Usciti dal paese, per gli amanti delle passeggiate, un facile percorso, con ancora visibile un tratto di basolato romano – detto della Selciatella – porta all’imponente Ponte della Mola, rettifica apportata dall’imperatore Adriano sul preesistente acquedotto Anio Vetus. Se si vuole, si può continuare percorrendo i 7 chilometri dell’anello dei “Giganti dell’Acqua” per vedere altri resti di acquedotti e ritornare in paese (per info Associazione culturale Aefula, presidente Paolo Proietti).
Nella cittadina di Poli il protagonista indiscusso è palazzo Conti, risalente al Cinquecento, tornato recentemente di proprietà del Comune con l’intenzione di restaurarlo e valorizzarlo, restituendo alla comunità quella che fu la casa natale di papa Innocenzio XIII. A suo interno tra i pregevoli affreschi dei soffitti e delle pareti delle sale, nonostante i segni del tempo, si possono ammirare opere di Giuseppe Cesari, detto Cavalier d’Arpino, e di Giulio Romano, il più illustre degli allievi di Raffaello. Un tuffo nella bellezza dell’arte e nella storia che se sia ha la fortuna di essere accompagnati da Sergio Giubilei – profondo conoscitore della storia di Poli – sarà condito dal vivace racconto di tanti simpatici aneddoti e curiosità del passato (per informazione e visite info@comune.poli.rm.it indicando data, orario di visita e un recapito telefonico).

Tivoli, ph. Adriano Savoretti Capranica Prenestina - Ranch Montagna Cavalli (Alessandro Elgi e il suo cavallo)
Capranica Prenestina – Ranch Montagna Cavalli (Alessandro Elgi e il suo cavallo)

Benvenuti nella Yellowstone del Lazio

Lungo la SP58a Strada Capranica Guadagnolo tutto cambia, qui la protagonista è la natura dei monti Prenestini che regala panorami da cartolina mentre si sale per raggiungere Agromnia – Ranch Montagna Cavalli, azienda agricola di Rita Proietti che, associando alla produzione di prodotti tradizionali di alta qualità il turismo equestre, ha dato un notevole impulso alla scoperta dell’area. Immersa in un ambiente incontaminato, non a caso chiamato lo “Yellowstone del Lazio”, tutta la famiglia può vivere un’indimenticabile esperienza nella natura in sella ai robusti cavalli italiani di razza Haflingher – battezzati i “biondi della Mentorella” – amorevolmente curati da Alessandro Elgi. Per i più esperti della sella, oltre alle passeggiate, ci sono anche le emozionanti attività di movimento mandria. Per tutti, i piatti della cucina locale con le immancabili “mosciarelle” le tipiche e deliziose castagne del luogo, i cui segreti per utilizzarle come ingredienti in gustosissimi piatti saranno svelati dall’espertissimo Gino. Nella Club House sono organizzati periodicamente seminari sulla flora e fauna di queste montagne oltre a tante altre interessanti iniziative legate all’ambiente (per informazioni e contatti).
Per avere una panoramica completa sull’offerta turistica dell’area e molte altre informazioni sul territorio e sulla sua fruizione c’è il ben costruito portale di Terre di Otium – TivoliloviT, dove è possibile scegliere tra le tantissime proposte, di destinazioni e attività, quelle più adatte ai propri interessi ed esigenze.

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