L’unione, in senso concreto e metaforico, è il concetto che caratterizza la XXIII mostra organizzata dall’associazione Patchwork Idea a Treviso, che sarà allestita nel celebre Palazzo dei Trecento affacciato su Piazza dei Signori dal 17 al 30 novembre 2018: il patchwork si realizza cucendo insieme pezzetti di stoffe diverse, ma è anche un’arte tessile diffusa in tutto il mondo, capace di mettere in relazione sguardi, tecniche e saperi differenti, ed è questo che l’esposizione Patchwork, l’arte che unisce: Treviso incontra il Giappone valorizzerà.

Un’inedita “Via della seta” collegherà Treviso e Hichinomiya, entrambe città che costituiscono il cuore di distretti tessili leader a livello internazionale, l’uno in Veneto e l’altro nella regione centrale dell’isola giapponese di Honshu, e i quilt delle artiste trevigiane e giapponesi saranno esposti insieme nella splendida sala medioevale che è anche sede del consiglio comunale della città. La stessa arte, riletta e interpretata da donne che vivono ai due lati opposti del mondo, racconterà l’Occidente e l’Oriente tra le trame dei tessuti, nelle sfumature dei colori, attraverso la cura dei particolari.

Il patchwork, nato dalla necessità e oggi sempre più artistico, sottende una accurata ricerca stilistica, tessile, cromatica, nell’utilizzo dei materiali, cura nell’esecuzione ed espressione della creatività. Giunto in Italia negli anni Novanta, qui si è diffuso come un hobby chic e costoso: alcune organizzazioni e quilter, tuttavia, hanno iniziato a elaborare e personalizzare le tecniche, a raffinare la ricerca, ad allargare lo sguardo al contesto internazionale, compiendo un percorso di crescita che li ha portati a realizzare lavori sempre più lontani dal manufatto e più vicini all’opera artistica. I quilter hanno così iniziato ad essere riconosciuti come veri e propri artisti, invitati ad esporre nei maggiori saloni d’Europa e del mondo.

I quilt dalle artiste italiane esposti a Treviso saranno una sessantina e molti di essi saranno ispirati al tema “Profumo di…”, che l’associazione ha scelto per il contest nazionale lanciato quest’anno in collaborazione con Quilt Italia, realizzati con tecniche tradizionali e moderne, cuciti a mano ma anche a macchina.

Dall’altra parte del mondo, in Giappone, i segreti della cucitura patchwork e la tecnica per scucire e riassemblare pezzi di tessuto ancora utilizzabili sono stati tramandati di generazione in generazione, fra le popolazioni rurali fino al XX secolo. In anni più recenti la passione per il patchwork si è diffusa anche nel Paese del Sol Levante, incontrando il cucito tradizionale giapponese a mano. Qui è stata anche sviluppata una nuova tecnica di confezione di oggetti e quilt chiamata folded patchwork. Particolarmente pregiati e ricercati sono anche i tessuti giapponesi, che si inseriscono in una tradizione tessile antica e preziosa: sono caratterizzati dall’alta qualità dei materiali, dai colori brillanti che conferiscono profondità, dalle decorazioni realizzate con fantasia ed estrema precisione. In particolare, la città di Hichinomiya comprende il più importante distretto di industrie tessili del Giappone, anticamente chiamato Bishu, dove sorgono fabbriche di tessuti di cotone, seta e lana. Bishu è anche il nome del rinomato tessuto prodotto in quest’area, con il quale saranno realizzati alcuni dei 15 quilt delle artiste giapponesi. All’esposizione di Treviso, in rappresentanza del gruppo giapponese, saranno presenti tre artiste con le quali Patchwork Idea organizzerà uno show and tell per scambiare saperi ed esperienze.

Infine, sarà possibile per i visitatori mettere in pratica la propria creatività con mini corsi, condotti durante i weekend dalle socie di Patchwork Idea (prenotazioni presso la mostra o al numero telefonico 348 7842635), seguendo il processo produttivo di un oggetto, dalla “materia grezza” fino al confezionamento. Info: www.patchworkidea.net

 

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