Capri. Il Sentiero dei Fortini segue la costa occidentale dell’isola. Si cammina in assoluta solitudine per circa quattro ore in compagnia di cielo e mare. Echi di risacca e sbuffi di venti mediterranei accompagnano il passo lento che accarezza spettacolari falesie. Risulta oggettivamente difficile camminare con costanza.  

Di Enrico Caracciolo

Isola di Capri, Anacapri, Sentiero dei Fortini.

ITINERARIO (a piedi)

Il Sentiero dei Fortini

  • Punto di partenza: Punta dell’Arcera
  • Punto di arrivo: Punta Carena
  • Distanza: 4,5 km
  • Durata: circa 3 ore
  • Dislivello: circa 150 metri.
  • Difficoltà: decisamente piacevole ma abbastanza lungo; il sentiero non prevede alcun punto ristoro, né sorgenti o fontane, dunque zainetto con merenda e, soprattutto, acqua.
  • Note: Il sentiero si sviluppa su un tracciato in linea, vale a dire con punti di partenza e arrivo distanti fra loro. In ogni caso, sia che si decida di partire dalla Grotta Azzurra o da Punta Carena, sarà molto semplice raggiungere il punto di partenza e lasciare il punto di arrivo con i bus di linea che collegano il centro di Anacapri con queste località. Per evitare inconvenienti è meglio informarsi in anticipo sugli orari e, nel caso di rientro nella seconda parte della giornata, pianificare la gita raggiungendo il punto di arrivo prima dell’ultima corsa del bus. Il percorso può essere “tagliato” accorciandolo in vari punti. I più strategici sono il Fortino di Mesola (sulla sinistra si risale verso Anacapri) e, poco dopo il Fortino del Pino, il punto in cui si passa nei pressi della strada asfaltata che scende verso il Faro di Punta Carena: in questo caso non si raggiunge la fine del sentiero tornando in bus ad Anacapri.  Avendo poco tempo a disposizione e dovendo operare una scelta la parte più spettacolare del sentiero è quella che va da Punta Carena al Fortino di Mesola.

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HIGHLIGHTS

  • Al Mulino Anacapri, ovvero la parte occidentale dell’isola, è la meta del nostro viaggio. Tutto comincia all’Hotel Mulino, bed & breakfast dove tutto è pace: qui si può dormire sprofondando nell’infinito e fare colazioni chilometriche mentre il sole rimbalza tra un bianco colonnato e filtra tra i profumi di un limoneto. Antonietta è semplicemente una donna anacaprese, una di quelle persone che sa comunicare con la forza della passione e la delicatezza dei suoi sentimenti l’amore per la sua terra. Lei guarda i suoi ospiti e consiglia la meta giusta: ogni suggerimento è accompagnato dal sorriso. La precisione delle informazioni è più che svizzera.
  • Il Belvedere della Migliera Si tratta di una piacevolissima passeggiata di circa due ore che si svolge alle falde del Monte Solaro, digradanti verso occidente. E’ un piccolo viaggio attraverso il paesaggio urbano e agricolo del territorio anacaprese, vale a dire muri a secco, case bianche, orti e vigneti “a palo alto” per rendere possibile sullo stesso fondo la coltivazione di patate, fave, carciofi e cime di rapa.  La parte finale del percorso transita nei pressi del Parco Filosofico, forse l’unico parco nato specificamente per pensare. L’arrivo al belvedere è letteralmente mozzafiato; il respiro si ferma e lo sguardo precipita nello spazio argenteo della Marmolata che sembra cercare gli abissi blu. La vista spazia dalla Punta Carena col Faro, sulla Punta Ventroso e gli immancabili Faraglioni.
  • Sergio Rubino, anima caprese Sergio Rubino è un maestro “riggiolaro”, figura ormai sempre più rara. Nella tradizione napoletana settecentesca, i “riggiolari” erano maestri ceramisti che producevano le cosiddette “riggiole”, vale a dire piastrelle maiolicate dipinte. La Bottega dell’Arte è un luogo che trasuda creatività e punto di passaggio e incontro per intellettuali, artisti e viaggiatori (La Bottega dell’Arte, via Catena 4, Anacapri; tel. 081.8371878)

    Isola di Capri, Anacapri, Capri su maiolica.

INFORMAZIONI UTILI

Dove dormire

  • Anacapri, hotel Il Mulino.

    Hotel Il Mulino, via La Fabbrica 9, Anacapri; tel. 081.8382084, www.mulino-capri.com: nella campagna anacaprese, molto accogliente, semplice ed elegante, secondo lo stile caprese.

  • Maruzzella B&B, via Lo Funno 15; tel. 333.3381297 e 081.8382243: nel borgo di Anacapri.
  • Il Tramonto B&B, via Migliera, Anacapri; tel. 334.7125862, e 333.1742184, www.iltramonto.it: in posizione panoramica, camere aria condizionata.
  • Hotel Bellavista, via G. Orlandi 10; tel. 081.8371463, www.bellavistacapri.com: albergo storico e antica torre di avvistamento.

Dove mangiare

  • Da Gelsomina, via Migliera 72, Anacapri; tel. 081.8371499, www.dagelsomina.com: ottimo ristorante a due passi dallo straordinario belvedere della Migliera; ottimi i ravioli capresi e il coniglio alla cacciatora.
  • Barbarossa, via Porta 5, Anacapri; tel. 081.8371483: buona la pizza e i piatti a base di mare.
  • Le Arcate, viale De Tommaso 24, Anacapri; tel. 081.8373588, www.caprifoodwine.com: buoni i paccheri con zucca e gamberi, tagliolini al limone e gamberetti.

Seggiovia del Monte Solaro

Collega Anacapri con la vetta del Monte Solaro, luogo di grande fascino da dove partono anche spettacolari passeggiate. Effettua poco più di 300 metri di dislivello, dai 286 metri di Anacapri ai 589 metri del Monte Solaro in circa 12 minuti.  Orario: da marzo a ottobre, dalle 9.30 al tramonto; da novembre a febbraio, dalle 10.30 alle 15.  Informazioni: Seggiovia del Monte Solaro, via Caposcuro 10, Anacapri, tel. 081.8371428; www.capriseggiovia.it

Da non perdere Capri

Isola di Capri, Vista dei Faraglioni dai Giardini di Augusto.

Giardini di Augusto, Parco naturale da cui si gode una bellissima vista sui Faraglioni e Marina Piccola.

Via Krupp, senz’altro una delle strade più belle del mondo; misura un chilometro e trecentoquarantasei metri e collega i Giardini di Augusto con Marina Piccola.

Arco Naturale, luogo di inenarrabile bellezza sul versante orientale dell’isola raggiungibile con una bellissima passeggiata da Tragara.

Monte Tiberio e Villa Jovis, panorama superbo sul Golfo di Napoli e la Penisola Sorrentina. La villa dell’imperatore Tiberio, costruita in uno dei luoghi più suggestivi dell’isola, era dedicata al più importante degli dei e presenta ben 7000 metri quadrati di costruzioni.

La Piazzetta, Piazza Umberto I è il cuore pulsante di Capri in cui sono racchiuse le tante anime dell’isola. Salotto a cielo aperto delimitato dalla chiesa di Santo Stefano, la Torre dell’orologio e il municipio.

Anacapri: Grotta Azzurra, icona e simbolo dell’isola. Forse il luogo più turistico ma sempre sorprendente e comunque magico; sulla strada per la grotta si incontrano i ruderi della Villa Damecuta, una delle 12 residenze imperiali di Tiberio.

Isola di Capri, Anacapri, Villa San Michele: vista sull’isola.

Villa San Michele. La casa dello scrittore e medico svedese Axel Munthe, costruzione di grande libertà stilistica nata sui ruderi di un’antica residenza romana.

Chiesa di San Michele, mirabile esempio di barocco opera di Antonio Vaccaro famosa per il pavimento maiolicato che raffigura la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre.

Shopping

Visto che un’ordinanza comunale vieta di camminare con zoccoli  di legno, che ne dite di un paio di sandali fatti su misura? Ad Anacapri, in  via Orlandi 75, provvederà Antonio Viva a soddisfare i vostri piedi: L’Arte del Sandalo Caprese è il nome della sua bottega, nota in tutto il mondo per la grande varietà di sandali artigianali creati a mano da Antonio sotto gli occhi di tutti.

Isola di Capri, Anacapri, Sandali capresi.

A Capri, in via Camerelle 3 c’è la bottega di Amedeo Canfora, nome storico dell’artigianato caprese. Anticamente erano morbidi mocassini con fiocchetto fatti a mano, oggi è il tempio dei sandali realizzati in pelle e disegnati in decine di diversi modelli.

Leggere Capri

La Conchiglia, via  Le Botteghe 12 e in via Camerelle 18, Capri; tel. 0818376577; via G. Orlandi 205, Anacapri; tel. 081.8372646, www.edizionilaconchiglia.it: benvenuti nella libreria dove si trovano tutto quello che è stato scritto e si scrive su Capri.

NOTE DI VIAGGIO

Quante Capri esistono?

Quanti viaggi si possono compiere nella terra delle sirene?

In soli dieci chilometri quadrati, tra spazi impervi e poco ospitali ci sono tante Capri. Mondana e luccicante in Piazzetta; vanitosa e innamorata di se stessa come i volti noti del jet set; timida e riservata come la gente di Anacapri.

Profumata di terra, di mare e di vino come le campagne anacapresi; bella, originale e luminosa come le sue ville e i suoi giardini; antica e affascinante come le sue importanti rovine archeologiche; intima e bianca come vicoli, stradine e scalette dei quartieri storici d’epoca spagnola.

Artistica come le certose e le chiese, saggia come le sapienti mani dei suoi artigiani; irresistibilmente romantica lungo la passeggiata di Tragara; “bellissima, orribile e ossessionante” come raccontava lo scrittore americano Henry James impressionato dalle strapiombanti pareti e i dirupi calcarei che ingoiano il vuoto quando ci si affaccia dai belvedere della Migliera, del Salto di Tiberio, del Cannone e dalla vetta del Monte Solaro.

Turisti a Capri

A parte le sirene che hanno ammaliato e tormentato il viaggiatore Ulisse la storia del turismo a Capri comincia un venerdì d’estate del 1826, quando gli artisti Augusto Kopisch e Ernst Fries scoprono la Grotta Azzurra, ancora oggi grande attrazione dell’isola.

Nascono così i primi due alberghi, il Londra e il Vittoria, dove la pensione completa costava la bellezza di 8 carlini al giorno, il servizio taxi a dorso d’asino 40 centesimi, il trasporto verso Sorrento su barca con 8 marinai 1 carlino e 80 centesimi; l’escursione alla Grotta Azzurra è sempre stata molto costosa: 4 carlini e 40 centesimi.

Insieme a Ischia e Procida l’isola forma l’arcipelago Partenopeo ma a differenza delle sorelle “Flegree” non è di origine vulcanica.

Da un punto di vista geologico infatti Capri è di origine sedimentaria e costituisce il prolungamento naturale della Penisola sorrentina la cui spina dorsale è costituita dai Monti Lattari.

Alcuni ritrovamenti e resti di fauna continentale di epoca Paleolitica (400.000 anni fa) testimoniano che anticamente l’isola era un corpo unico con la Penisola sorrentina.

L’atmosfera caprese è intrisa di un romanticismo dilagante.

La luce d’argento della leggendaria “luna caprese” e l’abbagliante sole di mezzogiorno hanno agitato cuori, amori e passioni di mezzo mondo.

Ulisse è stato il primo a scoprire cosa significa innamorarsi in questo luogo che nella sua morfologia non ha nulla di dolce e scontato.

Isola di Capri, Anacapri, Sentiero dei Fortini.

Pareti di roccia strapiombanti, falesie appuntite, strade acrobatiche aggrappate alla verticalità disegnano un volto ardito e drammatico proprio come descritto da Henry James. Camminatori e viaggiatori sanno selezionare bene le loro mete.

Ci sono luoghi sull’isola che meritano il viaggio di una vita e sono raggiungibili solo a piedi. Camminare a Capri è un’esperienza forte, un vero e proprio viaggio di scoperta oltre i luoghi comuni.

Anacapri, per camminare e pensare.

Benvenuti dall’altra parte del Monte Solaro dove vive, respira, risplende l’isola accarezzata dalla luce dell’ovest.

Anacapri offre spettacoli che tagliano il fiato e catturano la vista e abbraccia il visitatore nella sua candida intimità fatta di cose semplici a cominciare dal cuore bianco di un villaggio armonico nel suo disordine che pulsa di autenticità.

E’ un luogo adatto per pensare, camminare, amare, e soprattutto vivere senza rincorrere il tempo.

Non a caso in uno degli angoli più belli dell’isola, a due passi dallo straordinario belvedere della Migliera, c’è un Parco Filosofico dove Gunnar Adler-Karlsson risveglia la mente con le sue “Riflessioni sulla Saggezza Occidentale”, piccola guida ricca di spunti da leggere seduti su una panchina o passeggiando dove il dolce paesaggio anacaprese diventa drammaticamente bello affacciandosi sulle strapiombanti falesie che precipitano in 300 metri di vuoto blu verso la Marmolata, la Cala Spravata e il faro di Punta Carena.

Isola di Capri, Anacapri: il faro di Punta Carena.

Poi quando sarete diventati saggi farete una delle cose preferite del filosofo: mediterete con i vostri sensi, comodamente seduti da Gelsomina, davanti a un piatto di ravioli capresi accompagnati dall’ottimo Capri blu, nettare chiaro doc dell’isola.

L’ITINERARIO

Il sentiero parte da Punta dell’Arcera, nei pressi di Villa Galatà, poco prima che la strada provinciale della Grotta Azzurra giunga alla sua fine. Il tracciato è costantemente indicato e segnalato come “Via dei Fortini”.

Tutte le indicazioni, non solo di tipo direzionale, ma anche naturalistiche e storiche fanno parte di una mirabile opera del maestro ceramista Sergio Rubino: si tratta infatti di circa duecento installazioni con maioliche dipinte che accompagnano l’escursionista lungo il cammino.

La prima parte del sentiero si snoda tra i cespugli di una fitta e rigogliosa macchia mediterranea dominata dalla presenza di mirto, lentisco e alaterno.

Poco più avanti si cammina sfiorando una magnifica “macchia bassa” ricca di euforbia e fichi d’India. In breve si raggiunge il primo fortino, quello di Orrico, nel 1808 teatro di un violento scontro fra le truppe francesi di Gioacchino Murat e quelle inglesi, avvenimento noto come la “Presa di Capri”.

Si prosegue il cammino immersi nella vegetazione costeggiando prima la strada asfaltata che collega Anacapri con la Grotta Azzurra e poi la Cala del Lupinaro e la bellissima Cala del Rio transitando lungo la scalinata che conduce al Passo della Capra proseguendo alla volta del Fortino di Mesola.

Isola di Capri, Anacapri: Sentiero dei Fortini.

Dai ruderi del fortino si può raggiungere attraverso un tratto di pietre e roccette facilmente superabile la valletta della Cala del Rio Latino dove si può osservare quel che rimane di una vecchia “calcara” per la fabbricazione della calce.

Comincia qui il tratto più panoramico e spettacolare che si snoda ora sulle bianche rocce calcaree che separano il verde e il resto dell’isola dalla costa che si affaccia verso occidente con i profili delle isole flegree, Ischia e Procida, e nelle giornate più limpide anche Ponza e Ventotene.

Un vero e proprio fiordo disegna la Cala di Mezzo dove si cammina su una passerella che conduce ad un passaggio scavato nella roccia. Il sentiero, sempre più spettacolare, raggiunge la zona del Fortino del Pino da dove si risale con una certa decisione verso la strada asfaltata che va verso il faro di Punta Carena.

Consigliamo vivamente la deviazione segnalata verso il belvedere e i ruderi del Fortino di Tombosiello, affacciato a strapiombo sull’omonima cala: questo è veramente un luogo imperdibile.

L’itinerario prosegue nella sua parte finale sul tracciato della Strada Vecchia del Faro ombreggiata da una pineta. Da qui si prende il bus fino al centro di Anacapri.

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