In Carnia, “Silent Alps” è una dimensione che mette in connessione la sensibilità umana con l’energia degli elementi. Piccoli borghi, pascoli, foreste sconfinate e creste panoramiche raccontano storie antiche di amori e guerre; crinali e campanili offrono orizzonti da scrutare e sogni da vivere a occhi aperti.

di Enrico Caracciolo

Verso Monte Avrint, Verzegnis (UD)

ITINERARIO

  • Giro della Carnia centrale (auto, moto, moto, camper, bici)
  • Punto di partenza e arrivo: Arta Terme
  • Lunghezza: 80 km
  • Dislivello: 1400 m
  • Tipo di strada: asfaltata

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Verso Monte Avrint, Verzegnis (UD)

HIGHLIGHTS

Arta Terme

Ideale base di partenza per escursioni sulle montagne della Carnia. Qui l’elemento dominante è l’acqua.

Già nel 52 a.C. gli abitanti dell’insediamento romano Julium Carnicum ebbero modo di apprezzare i benefici dell’aqua putens, la cui sorgente è ancora oggi visibile a Zuglio, distante un paio di chilometri da Arta.

Cristallina e fresca (la temperatura alla sorgente è di 9 gradi) l’Acqua Pudia è classificata come minerale solfato-calcico-magnesiaca-sulfurea e ha proprietà curative rigenerative.

Terme di Arta, Arta Terme (UD), Carnia, Friuli Venezia Giulia

Terme di Arta, via Nazionale 1, Arta Terme; tel .0433.929320, www.termediarta.it: saune, bagno turco, percorso kneipp, estetica e trattamenti olistici, piscine, corsi in acqua, fitness.

Servizi sanitari: cure inalatorie e insufflazioni, fangoterapia, balneoterapia, cure idropiniche, fisioterapie, percorso vascolare, riabilitazione, visite specialistiche.

Pesariis

Museo dell’Orologeria, Pesaris (UD), Val Pesarina

In Val Pesarina il tempo assume una dimensione poetica, ma anche artigianale e industriale.

Tutto si deve alla famiglia Solari, di Prato Carnico,  fortemente legata a Pesariis, capitale del “tempo” dove tra ‘600 e ‘900 la produzione artigianale di orologi  ha raggiunto quantità e qualità notevoli.

Gli orologi della famiglia Solari arrivano su campanili, chiese e municipi.

Nel 1930 con l’introduzione dei motori elettrici i Solari inventano orologi a scacchiera (progenitori dei led…) e a palette che caratterizzeranno stazioni e aeroporti di tutto il mondo. Progettato da Gino Valle alla fine degli anni ’60 il “Cifra 3” è esposto al MoMA di New York e al New Design Museum di Londra come icona del design del Novecento.

Pesaris (UD), Val Pesarina, Carnia,

Da non perdere il Museo dell’Orologeria alla Casa della Pesa (Frazione Pesariis 68; tel. 0433.69034, 0433.69420)

Cercivento

Benvenuti nel paese della Bibbia a cielo aperto. Percorsi biblici a tema nelle piazze e nelle vie di Cercivento realizzati in mosaico, murales e affresco. La Sacra Scrittura, in lingua italiana e friulana, diviene percorso culturale e di riflessione spirituale, a disposizione di turisti e di tutti coloro che vogliano scoprirne la bellezza. www.unabibbiaacieloaperto.it

Illegio, il borgo dell’Arte

Un piccolo borgo che diventa un crocevia dell’arte internazionale. Tutto ciò si deve alla geniale idea di Don Alessio Geretti, direttore e curatore del Comitato di San Floriano,  che all’alba del terzo millennio ha trasformato Illegio, un pugno di case dominate dalla pieve di San Floriano, in una capitale dell’arte.

Ogni anno ospita una mostra con capolavori di artisti internazionali. Ogni edizione ha un tema diverso e trasforma Illegio in un laboratorio di creatività dove la bellezza incontra il senso più profondo della vita attraverso l’arte. (www.illegio.it)

Sutrio

Da non perdere il Presepe di Teno (via Roma 60; tel. 0433.778921, prolocosutrio@libero.it), grande opera di artigianato ligneo che racconta la sacra Rappresentazione della Natività nel paese di Sutrio progettata e realizzata in circa 30 anni dal maestro artigiano Gaudenzio Straulino, noto conosciuto come “Teno”, scomparso nel 1988.

I Cjarsons

I ciarsons di Raffaella Bosco, Malga Meleit, Monte Zoncolan

Sono ravioli fatti rigorosamente a mano con pasta a base di acqua e farina. Un tempo preparati per occasioni speciali dalle mogli dei camârs che utilizzavano le spezie portate dai mariti dopo lunghi viaggi.

Ogni paese e ogni famiglia ha la sua ricetta…

I Cjarsòns sono praticamente infiniti e dietro ogni ricetta ci sono storie di partenze e ritorni, amori e tradimenti, scoperte e segreti. Possono essere dolci o salati, sono il trionfo della varietà e dell’identità di un territorio.

Gli ingredienti del ripieno, il famoso pistùm, sono diversi: ricotta fresca e ricotta affumicata, uvetta sultanina, cacao amaro e dolce, pane grattugiato, menta, melissa, prezzemolo, cannella, noce moscata, cipolla, mela, marmellata di pere, ciliegie o prugne, grappa, biscotti secchi, bieta, buccia d’arancia e di limone, foglie di geranio odoroso, basilico, noci, nocciole, carrube, chiodi di garofano, fichi secchi, rape sale e pepe.

INFORMAZIONI UTILI

DOVE DORMIRE

Arta Terme

  • Grand Hotel Gortani , via Umberto I; tel. 0433.928754, www.gortani.it,: SPA con piscina, curata l’accoglienza, info sul territorio, cucina di ottima qualità e colazione super.
  • Albergo Miramonti , via Umberto I 22; tel. 0433.92076, www.albergo-miramonti.it,: ideale per famiglie con bambini, giardino, accoglienza familiare, cucina tradizionale.

Piano d’Arta

  • Hotel Gardel, via Marconi 6/8; tel. 0433.925888, www.gardel.it,: SPA con piscina, relax, cucina sana e genuina.
  • Hotel Park Oasi 3*S, via delle Terme 15; tel. 0433.92048, www.hotelparkoasi.it,: atmosfera familiare, centro benessere, informazioni sui sentieri, cucina curata con prodotti dell’orto ed erbe officinali. 
  • B&B Profum di Bosc, via Peresson 56; tel. 338.4506593, FB: B&B Profum di Bosc: ospiti di Cristina e Graziano, amanti e conoscitori del territorio; atmosfera alpina, colazione indimenticabile.
  • B&B Sot i Volz, via Peresson 36; tel. 348.0659019, 334.2325834;: in palazzotto cinquecentesco con volte a crociera, atmosfera calda e accogliente, colazione genuina e abbondante.
  • Clâf di Violin, via Peresson 48; tel. 338.4506593: in bella posizione, giardino, panorama, facilmente accessibile con passeggini o carrozzine.
  • Stalut das Puestines, via Peresson 48/A; tel. 334.2325834: casetta di montagna ricavata da una vecchia stalla.

DOVE MANGIARE

Arta Terme

  • Grand Hotel Gortani , via Umberto I; tel. 0433.928754, www.gortani.it: cucina curata e innovativa senza tradire la tradizione.
  • Hotel Gardel , via Marconi 6/8; tel. 0433.925888, www.gardel.it: Luciana Gardel in cucina è garanzia di passione, creatività e sensibilità nell’intrepretare il territorio.
  • Hotel Park Oasi , via delle Terme 15; tel. 0433.92048, www.hotelparkoasi.it: cucina curata con prodotti dell’orto ed erbe officinali. 

Sutrio

  • Trattoria alle Trote, loc. Peschiera; tel. 0433.778329: menù gustoso e curato a base di trota.
  • Naunal Agriturismo, loc. Priola di Sutrio; tel. 0433.776604, 335.7745403, www.agriturismonaunal.it: nel segno della tradizione, cjarsons, frico e altre delizie rigorosamente fatte in casa.

Fielis di Zuglio 

  • Marina e Angela con i ciarsons, Bar Trattoria “Monte Dauda”, Fielis di Zuglio

    Monte Dauda Bar Trattoria, via Viit 5; tel. 0433.929533: il trionfo dell’autenticità e della cucina tipica.

Pesariis

  • Inn Pik Osteria, via Maggiore; tel. 347.9807768, 328.4735638, www.osteriainnpik.com: tradizione carnica rivisitata con eleganza e gusto in chiave moderna.

INFORMAZIONI UTILI

Valle di Fleons, Anello di Bordaglia (trekking), Carnia, Friuli Venezia Giulia, Italia

L’ITINERARIO

Dal centro di Arta Terme si raggiungono le Terme dove si intercetta la ciclabile che segue il fondovalle della But in direzione di Tolmezzo costeggiando la destra orografica del fiume.

Pieve di San Pietro, Zuglio (UD)

Attraversato un piccolo guado si transita presso l’area archeologica di Zuglio con il Foro Romano.

In località Sega la ciclabile piega verso l’interno passando per le frazioni di Terzo e Casanova dove si torna a pedalare lungo il corso della But.

Il paesaggio si apre verso l’ampia conca di Tolmezzo (alla nostra sinistra) e giunti a Caneva si prosegue dritti sulla ciclabile facendo attenzione alla segnaletica. Tolmezzo è eventualmente raggiungibile piegando a sinistra sul ponte.

La ciclabile  prosegue nella zona di Caneva dove si incontrano i fiumi Tagliamento e But.

Aggirata un’imponente costruzione (che rimane alla nostra sinistra) si prosegue verso Villa Santina sulla ciclabile immersa nel verde fino a raggiungere il greto del fiume.

Poco dopo si attraversa un guado mantenendo la destra sulla ciclabile in località Vinadia dove si prosegue dritto fino alle porte di Invillino seguendo sulla sinistra le condotte dell’acqua captata dal Tagliamento.

Si seguono fino alla fine per circa 400 m dove si gira a destra raggiungendo dopo circa 200 m la piazzetta di Invillino.

Qui si tiene la sinistra sulla ciclabile che risale il Tagliamento fino alla località Col di Zuca. Oltrepassata la SP 72 si prosegue in via Col di Zuca.

Poco dopo il bivio per il ponte sul Tagliamento si può raggiungere la vicina area archeologica di Col Santino con i resti di un una chiesa del v sec. con straordinari mosaici costruita su un edificio paleocristiano.

Da qui si pedala ancora su via Col di Zuca per poco più di 100 m per prendere sulla sinistra (attenzione, bivio poco visibile) la stradina che passando tra la zona abitata di Villa Santina e il Tagliamento arriva nei pressi del maneggio Associazione Sportiva Equestre Pineta in località Laghetto.

Si prosegue in direzione di Ovaro passando sotto la SS 52, si piega a sinistra e superato un piccolo guado si piega a destra risalendo il corso del torrente Degano fino al ponte di Esemon di Sopra.

Si va, quindi, a destra sulla ciclabile FVG 8 che si snoda lungo il fiume  fino all’innesto sulla SR 355 in località Chiassis.

Monte Zoncolan, Carnia

Si attraversa la SR 355 pedalando sulla bella ciclabile che segue il tracciato della vecchia ferrovia fino ad Ovaro. Nei pressi del Bar Matoga parte la strada leggendaria del ciclismo verso lo Zoncolan, una delle più dure in assoluto.

Da Ovaro si scende verso il ponte di San Martino. Oltrepassato il Degano si piega a destra transitando nei pressi della chiesa di San Martino e della località Aplis (Museo del Legno e Segherie Veneziane).

Dopo poco si raggiunge il borgo di Luincis che merita una visita per la posizione e l’architettura tipica.

Attraversato il villaggio, oltrepassati il salumificio “Salumi di Carnia” (vendita diretta) e il ponte arriva ad un incrocio a T con la SS 465: a sinistra possibile sosta presso la Locanda Da Dino, luogo ideale per un ristoro ospiti di Flavio.

L’itinerario procede a destra e, dopo 70 m a sinistra. Si continua verso il campo sportivo di Comeglians e fino ad una vecchia centrale idroelettrica dove si prende a destra il ponte sul Degano per innestarsi sulla SR 355 e poi il centro di Comeglians.

L’itinerario prosegue ora in salita passando per le frazioni di Mieli, e Tualis dove si piega a destra per Salars e Ravascletto pedalando nella Valcalda.

Dal centro abitato di Ravascletto si arriva alla Sella Valcalda dove la SR 465 in piacevole discesa raggiunge Cercivento, “la Bibbia a cielo aperto” con mosaici, affreschi e murales tematici.

Uscendo da Cercivento si supera il ponte sul torrente Guadegna per imboccare subito a sinistra la ciclabile (FVG 6) fino a Ponte di Sutrio.

Attraversata la SR 465, nei pressi del monumento a una portatrice carnica, si prende a sinistra in via Peschiera e poi la ciclabile lungo fiume che torna a immettersi in via Peschiera fino al guado sul Rio Saustri e all’allevamento di trote “La Trute”.

Un ponte in legno riporta sulla SS 52 bis dove si va a sinistra e subito dopo a destra in salita con una traiettoria ad U che immette verso Piano d’Arta e Arta Terme.

NOTE DI VIAGGIO

Qui sono tutte montagne, e le montagne sono tutte coperte di abeti e anche di larici, e qua e là di castagni e di faggi, ma sul pendio e in vetta ci sono prati bellissimi, d’un verde tenero e smagliante. Tutto questo paese montuoso, che comincia con il Tagliamento e finisce con le vere Alpi, è partito in quattro piccole valli, per ognuna delle quali corre un torrente maestro e in esso influiscono altri torrentelli; e tutte queste valli sono bellissime, selvose, fresche, aerate, piene di villaggi da raggiungere in poche ore di cammino. La mattina per questi è un incanto di frescura di luce di purità. Qui si può camminare perché è un piacere…”

Questo scriveva Giosuè Carducci per descrivere la Carnia vista e vissuta da Arta Terme dove ha trascorso il suo cinquantesimo compleanno il 27 luglio 1885.

Non stava un gran che bene il futuro premio Nobel per la Letteratura. “Ho di quando in quando vertigini e debolezze di testa e incertezza di passo, io sto male e spesso mi sorprendo a piangere”. Tutti i sintomi di una depressione curata con un periodo estivo tra “monti e valli e foreste d’abeti ed acqua fredda e carne ottima e vin di Conegliano e trote il tutto a sei lire il giorno, non si spende poi nulla per quella gran cosa di essere lontani dagli imbecilli e dai birbanti”.

Tra gli elementi il simbolo più antico del benessere che sgorga da queste montagne è l’acqua: già nel 52 a.C. gli abitanti dell’insediamento romano Julium Carnicum ebbero modo di apprezzare i benefici dell’aqua putens, la cui sorgente è ancora oggi visibile a Zuglio, distante un paio di chilometri da Arta. Cristallina e fresca (la temperatura alla sorgente è di 9 gradi) l’Acqua Pudia è classificata come minerale solfato-calcico-magnesiaca-sulfurea e ha proprietà curative rigenerative.

Quella Carnia pura, aspra, vera, accogliente che ha curato la mente travagliata e il corpo stanco del poeta è ancora un angolo di pianeta dove l’uomo trova nella natura un elemento equilibratore. “Silent Alps” è una dimensione che mette in connessione la sensibilità umana con l’energia degli elementi.

In punta di piedi e senza fretta si scoprono strade e sentieri che costituiscono l’asse portante di viaggi autentici.

Piccoli borghi, pascoli, foreste sconfinate e creste panoramiche raccontano storie antiche di amori e guerre; crinali e campanili offrono orizzonti da scrutare e sogni da vivere a occhi aperti.

E la Carnia è una poesia che riesce ad abbracciarti anche in tempo di Covid.

 

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