Il ricco patrimonio naturalistico del paese africano è gestito in maniera esemplare. Ed è un libro a cielo aperto in cui apprendere a rispettare e amare la natura.
Se c’è un paese impegnato nella valorizzazione del proprio patrimonio naturalistico, questo è il Sud Africa. La rete di 19 parchi nazionali, tra cui il celeberrimo Kruger, 19.400 km quadrati di area protetta, come la Puglia, è soltanto la punta di diamante. A questi si aggiunge il sistema di riserve private, che svolgono anche un importante ruolo nella conservazione delle specie selvatiche e nel loro studio, come avviene anche nei numerosi “santuari” degli elefanti, in cui è possibile interagire con questi splendidi animali. Ma le zone protette non sono solo attrazione turistica o fonte di reddito e di lavoro per i sudafricani. Sono anche parte integrante della cultura locale, come dimostra la costante presenza di scolaresche, che si incontrano in questi luoghi. Ogni minimo punto di interesse è arricchito da pannelli e cartelli esplicativi e spesso, intorno a unicità naturalistiche, nascono tradizioni, iniziative e perfino professioni uniche al mondo.
È il caso di Hermanus, città sulla costa dell’oceano circa 100 km a sudest di Città del Capo, uno dei pochi luoghi al mondo in cui è possibile vedere da terra le balene – megattere e balene franche australi – nel periodo tra luglio e novembre. Qui è possibile osservare in azione l’unico “whale cryer” del mondo, letteralmente “richiamatore di balene”, armato di un lungo corno che suona quando i cetacei sono visibili per richiamare i turisti allo spettacolo.
Del resto, imparare tutto della natura è fondamentale per i sudafricani. Anche nelle aree dove ormai non circolano più in libertà leoni o leopardi, sono all’ordine del giorno gli incontri con animali potenzialmente pericolosi, come ippopotami, babbuini, struzzi, facoceri, antilopi, serpenti. Al cui cospetto è fondamentale sapere come comportarsi.

 Informazioni
Per ricavare tutte le informazioni utili alla visita dei 19 parchi nazionali sudafricani il consiglio è di consultare l’ottimo e curatissimo sito ufficiale, www.sanparks.org. Pacchetti per visitare il Sudafrica proposti da African Explorer, www.africanexplorer.it.

www.sanpark.org -Yvonne Swart

Campi al Kruger
Una delle tradizioni sudafricane è campeggiare al Kruger, parco dove si possono ammirare tutti i grandi animali della fauna locale, big 5 inclusi, dalla propria auto, godendo dell’emozione unica del safari fai-da-te. È possibile pernottare nei 13 rest-camp, con piazzole per i camper o bungalow, spartani ma attrezzati di tutto. Sono recintati con reti elettrificate per impedire alla fauna selvatica di entrare. Occorre prenotare il posto con largo anticipo. Info su www.krugerpark.co.za.

Kapama River
Ai confini del parco Kruger si trovano riserve private che combinano l’accoglienza turistica alla tutela della natura. Danno lavoro a ranger e tracker con una preparazione specifica, che sanno individuare la presenza degli animali dalle impronte o da altri segni. La più grande è la Kapama River Game Reserve, oltre 13.000 ettari con 40 specie di mammiferi e 350 di uccelli, www.kapama.com. Vi si fanno due safari al giorno, all’alba e al tramonto, su 4×4 scoperti.

Con gli elefanti
In Sudafrica sono numerosi i “parchi degli elefanti”, luoghi dove si può interagire con questi animali, nati in cattività o sottratti da aree in cui il loro impatto era troppo elevato e abituati alla presenza umana. Alcuni di questi parchi fanno parte di progetti di ricerca, come il Knysna Elephant Park (www.knysnaelephantpark.com), sulla costa sud del Sudafrica, sede dell’Aeru, African Elephant Research Unit, che conduce studi sul comportamento e la biologia di questi animali.

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