Abbiamo parlato del Cammino di Oropa nelle sue due varianti: quello della Serra e quello Canavesano. Quest’ultimo è appena stato inaugurato e ha destato molta curiosità tra i lettori.

In questo articolo risponderò alle vostre domande.

Le vostre domande, le mie risposte

Durante il cammino mi avete tenuto compagnia su Instagram (@my_life_in_trek) e quindi ora voglio rispondere alle domande più gettonate che mi avete posto a riguardo:

  1. Il momento che ti ha colpito di più di questa esperienza?
    Sicuramente la visita a Damanhur Crea. È stato sorprendente scoprire l’esistenza di un’intera comunità italiana che vive all’insegna dell’amore e della spiritualità, scoprire le loro abitudini, vivere in una casa della comunità… un mondo parallelo. C’è chi li definisce setta, loro si definiscono comunità. Io ho pochi elementi per capire, tornerò per documentare quel che mi mostreranno.
  2. A livello di percorso, è meglio questo cammino o quello da Santhià?
    Dipende. Credo che siano entrambi da fare, questa è una variante che consiglio a chi ha già camminato sul percorso tradizionale da Santhià a Oropa. Quello canavese è più selvaggio, nel senso che ci sono meno punti ristoro, meno acqua, ma dal punto di vista del percorso c’è più asfalto quindi non è adatto ai principianti.
  3. Il Cammino sembra molto immerso nella natura: è fattibile affrontarlo con il cane (ovviamente preparato)?
    Certamente, ma bisogna essere molto prudenti e avere con sé scorta di acqua a sufficienza (anche per il cane, che beve più di noi). Lo sconsiglio nei mesi più caldi sia per la temperatura sia per la presenza elevata di asfalto. Inoltre, ricordatevi di preparare un elenco di punti di appoggio veterinario in caso di necessità.
  4. Il percorso è ben segnalato? Il cammino ha una credenziale?
    Sì, la segnaletica è fatta da bollini e fascette gialli ben visibili, ma richiede un po’ di attenzione in più. In ogni caso, consiglio di muoversi anche con le tracce GPS di Easy Ways. La variante canavese per ora non ha una credenziale dedicata, è un cammino giovanissimo realizzato ad agosto 2022, ma certamente si può utilizzare la credenziale del percorso da Santhià.
  5. Lo consiglieresti a chi fa trekking in giornata e non ha mai affrontato un cammino?
    No. Consiglio di fare prima il cammino tradizionale, prendere dimestichezza con questa esperienza e poi fare la variante canavese.
  6. Ogni sera si lava la roba che serve il giorno dopo e la si asciuga la notte?
    Se lo si desidera sì, è possibile. Per chi fa cammini è importante organizzarsi bene e procedere all’asciutto!
  7. In quanti giorni l’hai portato a termine? Secondo te è fattibile affrontarlo a ottobre?
    Ho impiegato quattro giorni perché avevo già affrontato l’ultima tappa in precedenza, ma consiglio di farlo in cinque. Questa variante è fattibile tutto l’anno, salvo casi eccezionali di clima sfavorevole.
  8. Quanti km è lungo?
    Circa 85 km da percorrere in cinque tappe.
  9. Esiste un sito web per organizzare tutto al meglio?
    www.camminodioropa.it
  10. Dove posso trovare la traccia gpx del cammino da Belmonte a Oropa?www.camminodioropa.it/it/resource/tour/cammino-di-oropa-canavesano oppure tramite l’app EasyWays.
  11. Quando sei in cammino sola come riesci a ingannare il tempo?
    Ci sono momenti in cui camminare da sola mi piace davvero tanto e non mi pesa. A volte ascolto la musica, un podcast o leggo un libro.

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La mia esperienza: ulteriori consigli utili

Come ogni cammino, anche in questo caso potete scegliere di modificare le tappe a vostro piacimento e in base al livello di allenamento. Come ho detto prima però, in questo caso bisogna stare attenti a scegliere bene ogni punto di arrivo in base alla disponibilità di cibo e acqua; quindi fate bene i calcoli.
Per esempio, ho deciso di allungare la terza tappa e non soggiornare a Ivrea centro per accorciare l’ultima tappa, più tosta. È un cammino che si può fare tutto l’anno, però vi consiglio di non affrontarlo come prima esperienza: i chilometri su asfalto e i metri di dislivello non sono da sottovalutare. La disponibilità d’acqua non è frequente lungo il tragitto, per la maggior parte è distribuita nei centri abitati. Se preferite optare per un cammino per principianti, provate l’altra variante del Cammino di Oropa. In generale è ben segnalato, vi consiglio però di scaricare l’App Easy Ways perché il tragitto è nuovo e in alcuni punti è più facile perdere la strada. Sull’app potete trovare le tracce GPS, i punti di interesse e gli alloggi nelle vicinanze, la difficoltà e la lunghezza del percorso. È stata realizzata proprio da Movimento Lento, l’Associazione che gestisce il Cammino di Oropa e altri cammini in Italia: sul loro sito ufficiale c’è la possibilità di organizzare l’intero cammino direttamente da casa.

Ho percorso il Cammino di Oropa Canavesano in solitaria (sì, sono una giovane donna italiana che viaggia da sola per strade e boschi, quindi è fattibile) e devo dirvi che mi sono trovata molto bene sia perché non ho mai avuto problemi “tecnici” lungo la strada, sia soprattutto perché – come vi dico sempre – camminare è una vera e propria terapia. Attraversare una parte del Piemonte in quattro giorni mi ha rinfrescato le idee e soprattutto ha risposto a tante domande personali: non posso far altro che consigliarvi di fare lo zaino e partire per questo nuovo cammino.

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