Fano, carnevale nei manifesti
La copertina del libro “Il carnevale di Fano nei manifesti” (ed. Voice Italia), curato da Raffaella Manna e dal giornalista Silvano Clappis

A Fano, nelle Marche, è tutto pronto per la seconda sfilata di Carnevale. Una kermesse storica, perché un documento contabile scritto su pergamena ne attesta la celebrazione già nel 1347. E oggi la manifestazione più popolare per eccellenza richiama la festosa partecipazione della comunità locale e migliaia di turisti e appassionati provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa.
Il weekend ricco di appuntamenti inizia già oggi con proiezioni di film per bambini e ragazzi e, alle 18, la presentazione del libro “Il Carnevale di Fano nei manifesti” (Ed. Voice Italia) a cura di Raffaella Manna e del giornalista Silvano Clappis che hanno raccolto interessanti curiosità legate ai manifesti celebrativi e promozionali della kermesse.
Domani spazio anche allo sport con, alle 11, la seconda edizione del Torneo Carnevalesco di Touch-Rugby organizzato da S.S.D. Fano Rugby e Touch-Rugby “Scotadet”, mentre alle 16 il Circolo tennis ospita il Torneo di tennis di Carnevale con doppio misto lei-lui/lui-lei.
In centro storico, dalle 16, torna il “Pomeriggio dei colori” (ore 16) con la filata dei carri allegorici di II categoria, le note della Musica Arabita e il lancio di dolciumi. Alle 17,30, in piazza XX Settembre, aperitivo con concerto degli Zebra Tre mentre alle 20,30 al Teatro della Fortuna andrà in scena “La Cenerentola” di Gioachino Rossini.
Domenica, poi, fin dal mattino spazio alle mascherate con le sfilate dedicate ai bambini (dalle 10 lungo viale Gramsci) per poi tuffarsi nella magia del Corso mascherato dalle 15 in poi con il getto sulla folla di quintali e quintali di dolciumi.

Arco d'Augusto Fano_ph credit M. Giovenco
Arco d’Augusto Fano_ph. Marco Giovenco

Fano, tanta storia e curiosità da conoscere e visitare

Fano è molto interessante dal punto di vista storico, archeologico e artistico. Le origini della città, infatti, sono romane: la fondazione della Fanum Fortunae risale al III secolo a.C., al termine della battaglia del Metauro del 207 a.C. nella seconda guerra punica, quando le legioni romane sconfissero le truppe cartaginesi di Asdrubale. Per celebrare la vittoria venne eretto un sacello dedicato alla dea Fortuna e, successivamente, un piccolo accampamento che, sul finire del I secolo a.C., fu elevato a Colonia dall’imperatore Cesare Ottaviano Augusto. La Iulia Fanestris venne dunque dotata di cinta muraria fortificata (oggi la più estesa dopo Roma) che, secondo recenti studi archeologici, riprende con estrema precisione i dettami del celebre architetto Vitruvio, padre del “De Architectura”. Alcuni ipotizzano che l’architetto possa aver addirittura operato a Fano, seguendo i lavori di costruzione delle mura e, oggi, questi aspetti sono studiati e approfonditi dal locale Centro Studi Vitruviani.
Alla parte romana si aggiunge quella di epoca tardo-medievale e secoli successivi con la visita a importanti testimonianze come la Rocca Malatestiana, il bastione Sangallo e il Bastione Nuti. Da non perdere il Museo della via Flaminia ospitato nell’ex Chiesa di San Michele adiacente all’Arco d’Augusto e il Museo Civico nella centrale Piazza XX Settembre.

Moretta di Fano_ph. Marco Giovenco
Moretta di Fano_ph. Marco Giovenco

La Moretta fanese, profumo e poesia

Guai a chiamarlo caffè corretto. La Moretta di Fano è un’alchimia che fa rima con poesia: caffè, rhum, brandy, una punta d’anice, una scorzetta di limone e zucchero. La Moretta perfetta è quella che sfoggia i tre classici strati di diverso colore.
Le ipotesi sulle sue origini sono diverse e affascinanti: sarebbe nata ai primi del ‘900 tra le vie del centro storico della cittadina marchigiana, proposta come punch al caffè, ma ben presto si è consolidata la liaison con la tradizione marinara fanese fino a renderla la bevanda tipica dei pescatori fanesi. Un buon punch al caffè caldo, infatti, era perfetto per affrontare le fatiche della pesca durante le gelide notti in mare e sulle banchine del porto.

Brodetto di Fano
Il brodetto di Fano, piatto della tradizione al quale è dedicato il BrodettoFest, in programma quest’anno a fine maggio

Dal 2006 la Moretta è nell’elenco ufficiale dei cocktail Aibes (Associazione italiana barmen e sostenitori) e dal 2011 tra i prodotti tradizionali regionali. È perfetta al posto del caffè e degna conclusione di un pasto a base di pesce. Magari proprio il tradizionale Brodetto alla fanese, altra tipicità che ha radici fra le storie e le leggende dei pescatori che, per sfamare equipaggio e famiglia, utilizzavano quei pesci rotti o rovinati perché rimasti impigliati nelle reti. Un piatto assai gustoso che, a fine maggio (quest’anno 30 e 31 maggio – 1 e 2 giugno) viene celebrato nel corso del BrodettoFest, organizzato da Confesercenti Pesaro e Urbino e giunto quest’anno alla 22^ edizione.

Articolo precedenteLa Thuile alza il sipario sulla Valle d’Aosta più wild
Articolo successivoMilano chiama il mondo: la Bit 2024 e il turismo che sarà