L’isola dell’eterna primavera. Così è chiamata Madeira, piccolo lembo di terra portoghese sperso nell’oceano Atlantico, da chi vi mette piede e vi lascia un pezzetto di cuore. Non che sia difficile capirne il motivo: con il suo clima perfetto, l’inebriante corposità di profumi e colori, i paesaggi mozzafiato e verdeggianti di foreste vergini e la costa frastagliata e dirupata tra i flutti, Madeira viene spesso definita anche “le Hawaii d’Europa”. Di origine vulcanica, l’isola offre lo scenario perfetto non solo per chi ama i paesaggi costieri, ma soprattutto per gli appassionati di trekking e cammini. Tutto l’entroterra è infatti percorso da una fitta rete di levadas, cioè di canali di irrigazione scavati nel corso dei secoli per portare acqua dalle aree interne dell’isola alla costa meridionale e più secca, e accanto alle levadas scorrono sentieri più o meno difficili che conducono, passo dopo passo, nel vero cuore verde di Madeira.

L’importanza delle levadas per Madeira

Il sistema delle levadas è una grandiosa opera di ingegneria civile che, a fasi alterne, ha sempre segnato una caratteristica di quest’isola sub-tropicale. Quando fu scoperta dai portoghesi, Madeira era infatti disabitata e coperta da una lussureggiante foresta vergine. Complici il suo clima umido e temperato e l’assenza di indigeni con cui contendersi le risorse, divenne in breve periodo il fiore all’occhiello della corona portoghese, in virtù della sua posizione strategica sulle rotte che andavano aprendosi in quel periodo e del suo “oro bianco”: lo zucchero.

Madeira divenne il cuore europeo della coltivazione della canna da zucchero e della lavorazione ed esportazione del prezioso dolcificante, che ne decretarono la fortuna. Fu in quel periodo (tra Cinquecento e Seicento) che si iniziarono a costruire i primi canali di irrigazione, scavati nella roccia per portare l’acqua dalle piovose aree dell’entroterra fino alle piantagioni di canna da zucchero. Quando, con la colonizzazione del Brasile, il Portogallo trovò più conveniente spostare nel Nuovo Mondo la produzione di zucchero, l’isola di Madeira si reinventò con la coltivazione della vite e la produzione di vino: una coltura, questa, che richiedeva meno acqua, e che portò a un momentaneo abbandono dei canali di irrigazione.

Il sistema irriguo fu poi recuperato tra Ottocento e Novecento, con la scoperta di Madeira quale località turistica e l’aumento della popolazione attorno alla capitale Funchal: un aumento che richiedeva anche una maggiore disponibilità di acqua. Le levadas vennero così gradualmente recuperate e implementate: oggi costituiscono una rete di circa 2500 chilometri complessivi immersi nella foresta maiderense, affiancati da altrettanti percorsi pedonali che permettono di godere della splendida natura dell’isola. Oltre alle levadas, ci sono poi numerose veredas, cioè tracciati che però non seguono i canali.

Il Caminho do Paul do Mar è un esempio di vereda (ph. Erica Balduzzi)

Levadas e trekking? Ecco alcuni percorsi

I percorsi lungo le levadas di Madeira sono molto diversi tra loro, adatti a diversi livelli di allenamento. Tra i percorsi più accessibili, c’è ad esempio la Levada do Furado (PR.10), che collega il minuscolo centro montano di Ribeiro Frio con il miradouro do Portela, da cui si gode di una vista superba sulla costa nord-est di Madeira. Il percorso è sostanzialmente pianeggiante e si sviluppa quasi interamente nella foresta, tra cascate e piccoli canyon, ed è percorribile in quattro ore circa: sia Ribeiro Frio sia Portela sono servite da pullman di linea collegati con la capitale Funchal.

Dal paese di Rabaçal, sulla costa sud dell’isola, parte invece quello che probabilmente è il tracciato più famoso e frequentato: la Levada das 25 Fontes (PR.6), il cui nome significa “Levada delle 25 fontane”. Il motivo è presto detto: durante il percorso, infatti, arriverete a uno splendido laghetto immerso nella foresta, formato dalle acque di 25 diverse sorgenti che, secondo i maiderensi, portano fortuna a chi vi si bagni. Si tratta di un percorso ad anello di circa 5 chilometri, percorribile in tre ore, ma in questo caso avrete bisogno dell’auto a noleggio.

Per la Levada do Caldeirão Verde (PR.9) bisogna invece spostarsi sulla costa nord dell’isola: qui, dal paese di Queimadas, parte questo percorso piuttosto impegnativo che conduce nel cuore verde di Madeira… E a ricordarcelo ci pensa il nome, che significa “calderone verde”. A tratti ripido e con tratti da percorrere all’interno di grotte (vi servirà una torcia), questo percorso è considerato uno dei più suggestivi dell’isola.

Una nota importante: è fondamentale verificare sul web la condizione del sentiero e le eventuali chiusure temporanee dei tracciati prima di mettersi in marcia! L’entroterra dell’isola è infatti molto umido e le frequenti piogge causano spesso piccole frane o caduta di massi sui sentieri. Meglio non rischiare!

L’entroterra di Madeira: il paese di Curral das Freiras (ph. Erica Balduzzi)
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